
POLO BIBLIO-MUSEALE DI LECCE
MUSEO CASTROMEDIANO
DRIANT ZENELI A LECCE CON LA MOSTRA “FALLING”
E L’OPERA-FILM “WHEN WINDS IN MONSOON PLAY,
THE WHITE PEACOCK WILL SWEEP AWAY”





Approda a Lecce l’opera film “When winds in Monsoon play, the White Peacock will sweep away” realizzata in Bangladesh da Driant Zeneli in collaborazione con Md. Tasnimul Izaz Bhuiyan, Pulak K. Sarkar, Rafi Nur Hamid, Sondip Roy, Sumaiya Sultana e con il contributo speciale di Mahmudul Hasan Dipu.
Il progetto promosso dalla Regione Puglia, attraverso il Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio con il Polo Biblio Museale di Lecce e il Museo Castromediano, cofinanziato dal programma Italian Council (13a edizione), dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura è stato realizzato coinvolgendo un’importante rete di istituzioni culturali e artistiche in quattro Paesi: la Samdani Art Foundation (Bangladesh), l’EMST Museo Nazionale d’Arte Contemporanea di Atene (Grecia), la Fondazione Art House di Adrian Paci e Melisa Paci,di Scutari (Albania) e il Museo Civico di Castelbuono (Italia).
GLI APPUNTAMENTI A LECCE IL 14 E IL 15 OTTOBRE
Due gli appuntamenti nel Salento: martedì 14 ottobre, alle ore 19.00, a Lecce al Cine Lab Bertolucci, la proiezione del film “When winds in Monsoon play, the White Peacock will sweep away” prologo dell’inaugurazione, mercoledì 15 ottobre, alle 19.00, negli spazi di San Francesco della Scarpa, in Piazzetta Carducci, di “Falling”, percorso espositivo composto da opere video e installazioni che raccontano alcuni importanti momenti della sua ricerca.
La mostra è curata da Laura Lamonea, che in una nota scrive: «Lasciarsi andare all’attrazione del proprio peso, concedersi alla forza invisibile che ci riporta alla terra. La caduta corrisponde all’attimo in cui i corpi o le istituzioni appaiono vulnerabili, è un accadimento che può smontare le impalcature del potere, preparando una nuova scena. Nelle favole di Driant Zeneli sono molteplici i tentativi di allontanamento dalla terra attraverso i quali l’artista, tra poesia e realismo, osa per andare dove nessuno è mai stato. La chiesa, di San Francesco della Scarpa a Lecce, il cui nucleo centrale risale al XIII secolo, conserva ancora le tracce dei suoi mutamenti, delle cadute, delle rinascite. La caduta anche in questo caso non è un atto terminale, ma la premessa per una nuova dimensione costruita attraverso il tempo».
La mostra negli spazi di San Francesco della Scarpa, sarà visitabile fino al 7 gennaio 2026.
Il film-opera “When winds in Monsoon play,
the White Peacock will sweep away”
Il protagonista dell’opera-film “When winds in Monsoon play, the White Peacock will sweep away” dell’artista Driant Zeneli è un pavone bianco. La narrazione, ambientata nel Parlamento di Dhaka e nello Srihatta Art Centre di Sylhet in Bangladesh è scandita dalle sei stagioni del calendario bengalese, che diventano stazioni di un viaggio politico e interiore del pavone. Nel film si leggono le tracce delle rivolte del 2024, le proteste, le morti, la caduta di un regime che ha segnato profondamente la storia recente del Bangladesh. Zeneli non racconta questi eventi ma li trasfigura in favola, mostrando come le dinamiche del potere e della resistenza si iscrivano nella materia stessa dei luoghi e nei sentimenti personali. Il pavone cade innamorato della propria lacrima: in quell’amore per ciò che egli stesso ha generato scopre la sua parte più segreta e insieme ad essa la consapevolezza della propria finitezza. L’interpretazione del controtenore Pasquale Auricchio, magistrale e perturbante, ci invita a immedesimarci e, nello stesso istante, ci appare straniera, come un’eco di un mondo che non conosciamo.
La componente musicale, con la partitura barocca di Francesco Aliberti, ibridata da strumenti tradizionali bengalesi, agisce come un’altra piega del dispositivo creando un ponte tra epoche, tra estetiche e tra culture.
Le macchine sceniche di matrice barocca e le quinte, realizzate in collaborazione con artisti bengalesi e intrise della cultura locale, sono il linguaggio che Zeneli sceglie per restituire al reale la sua qualità scenica fondendo illusione e artificio. Come l’arcobaleno ritrovato sulla barca in cemento (Those who tried to put the rainbow back in the sky), che i protagonisti cercano di riportare in cielo o l’atto di costruire favole con psicologi lacaniani (Short Fairytales for Adults), i fondali a rullo realizzati dagli artisti del Bangladesh ci riportano in un luogo in cui l’impossibile non è fantastico, ma perfettamente naturale.
La tradizione del realismo magico a cui sembra attingere Zeneli, non introduce gli accadimenti straordinari come rottura ma come continuità, il prodigio è parte della vita quotidiana. Il pavone che si innamora della propria lacrima, l’arcobaleno che cade sulla terra, il mondo fiabesco appartengono a un ordine del reale in cui le leggi fisiche e quelle poetiche convivono. Di fronte alla fragilità delle istituzioni, alla precarietà delle forme di governo, ai nostri fallimenti, Zeneli spera di portarci con sé in un universo di pieghe che non chiudono, laddove la realtà è molto più ricca e la forza immaginativa sopravvive a ogni rovina.
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Il 17 ottobre, il film sarà presentato all’ACCADEMIA DI BELLE ARTI di CATANIA e il 19 ottobre a PALERMO, a cura del MUSEO DI CASTELBUONO.
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Driant Zeneli, nato nel 1983 a Scutari, Albania, è un’artista visivo che vive e lavora tra Tirana e Torino. La tensione fra utopia e realtà, illusione e fallimento sono solo alcuni dei temi che caratterizzano la sua produzione artistica. Nei suoi film, la storia e il potere si intrecciano a narrazioni individuali, dando vita a racconti utopici che sovvertono l’ordine naturale delle cose.
Ha ottenuto un diploma in Scultura e un master in Scenografia Multimediale all’Accademia di Macerata.
Mostre personali selezionate: Museum of Contemporary Art, Zagabria (2024); Galleria Nazionale della Macedonia del Nord, Skopje (2022); Galleria Nazionale della Repubblica del Kosovo, Pristina (2019); Padiglione Albanese, 58ª Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia (2019); GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo (2019); Villa Medici, Roma (2016); GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino (2013).
Mostre collettive selezionate: EMST – Museo Nazionale d’Arte Contemporanea, Atene (2025); Biennale di Sharjah 16 (2025); 15ª Biennale de La Habana (2024); Ruhrtriennale, Bochum (2024); MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma (2023); Schirn Kunsthalle, Francoforte (Double Feature, 2023); Dhaka Art Summit (2023); 59° Ottobre Salon – Biennale di Belgrado (2022); Manifesta 14, Pristina (2022); Teatrino di Palazzo Grassi, Venezia (2021); 39ª Biennale EVA International, Limerick (2020); Latvian Centre for Contemporary Art, Riga (2019); Autostrada Biennale, Prizren (2019); Padiglione Albanese, 54ª Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia (2011); Mostyn Gallery, Galles (2017); MuCEM, Marsiglia (2016); Centre Pompidou, Parigi (2016); ZKM, Karlsruhe (2012); MUSAC – Museo de Arte Contemporáneo de Castilla y León, Spagna (2012); Biennale di Praga 5 (2011); Galleria Nazionale d’Albania, Tirana (2008).
Ha vinto numerosi premi: 2024 Winner of Italian Council 13th edition. 2017 Winner of the Moroso Concept Prize, Milan. 2009 Winner Young European Artist Trieste Contemporanea Award, Trieste. 2008 Winner of the 15th International Onufri Prize, Tirana. 2007 Winner of L’attimo fuggente”, International Film Festival, Pesaro. 2024 Italian Council 13th edition.
Ha pubblicato “Maybe the Cosmos is not so Extraordinary”, 2019; “In an attempt to get up”, 2020.