
A Cagli (Pesaro Urbino) c’è Distinti Salumi La norcineria e l’allevamento secondo Slow Food Italia Un mercato con oltre 40 espositori, Laboratori del Gusto e assaggi Inaugurazione il 25 aprile alla presenza del commissario straordinario per la peste suina africana Giovanni Filippini con la presentazione delle proposte di Slow Food Italia per preservare razze autoctone e aree interne |
L’allevamento secondo Slow Food fa tappa a Cagli (Pesaro Urbino), dove dal 25 al 27 aprile si svolge Distinti Salumi, l’evento organizzato dalla Città di Cagli in collaborazione con Slow Food Italia e Slow Food Marche per celebrare la migliore norcineria artigianale italiana. Un weekend per assaggiare prodotti eccezionali e per farsi un’idea di che cosa significhi allevare in modo slow: si parla di razze suinicole autoctone, di allevamento semibrado, di terre alte e di contrasto allo spopolamento delle aree interne, di salvaguardia del territorio, di rispetto per gli animali. Si parla di un’idea di presente e di futuro attraverso le testimonianze di chi già lo fa. La tre giorni di Distinti Salumi rappresenta il momento di lancio della campagna Allevare rispettando gli animali e la terra si può, che coinvolge la rete dell’Alleanza Slow Food dei cuochi, le Condotte e le Comunità Slow Food e che intende far conoscere gli allevatori virtuosi, custodi di biodiversità e di territori attraverso un ricco calendario di eventi in programma fino al 30 giugno in tutta Italia. Scegliere bene fa tutta la differenza del mondo Sabato e domenica, le vie della città marchigiana ospitano un mercato di oltre quaranta espositori, realtà artigianali provenienti da tutta Italia selezionate in base a come allevano gli animali e a come trasformano le loro carni: sono state privilegiate quelle che applicano sistemi di allevamento allo stato brado o semibrado e che, nella produzione dei salumi, rinunciano a utilizzare siero di latte, caseinati e derivati del latte, starter e additivi, come gli esaltatori di sapidità o i coloranti, o conservanti come nitriti e nitrati. insieme a loro, una rappresentanza di Presìdi marchigiani. «La posizione di Slow Food Italia è chiara: meno carne, meno salumi, meno proteine di origine animale ma di migliore qualità» ricorda Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia. «Non è soltanto un fatto di gusto: è una questione politica, è una scelta di campo. Quale futuro vogliamo? Quale allevamento vogliamo? Noi sosteniamo un allevamento che si fonda sul rispetto della terra, delle risorse naturali, degli animali e delle persone che lavorano con loro. Ecco il senso di Distinti Salumi: la salumeria artigianale è un mestiere da preservare e chi la pratica va sostenuto e raccontato. Un sistema agli opposti dell’agroindustria, che sfrutta e produce esclusivamente sofferenza». «Siamo orgogliosi di ospitare a Cagli Distinti Salumi, un appuntamento che unisce la valorizzazione delle nostre tradizioni gastronomiche alla promozione di un modello di allevamento sostenibile e rispettoso. Questo evento rappresenta un’occasione preziosa per raccontare il nostro territorio, capace di custodire la propria identità, fare rete e guardare al futuro. Ringrazio Slow Food per aver scelto la nostra città come luogo simbolico da cui far partire questa importante campagna nazionale» dichiara il sindaco di Cagli, Alberto Alessandri.«» dichiara il sindaco di Cagli, Alberto Alessandri. Emergenza peste suina: Slow Food presenta le sue proposte al commissario Filippini Dal gennaio del 2022, l’Italia è alle prese con la peste suina africana (Psa), una malattia che colpisce cinghiali e suini domestici e la cui diffusione in varie aree del Paese sta provocando enormi problemi. Il virus si diffonde tra i cinghiali, ma può anche entrare negli allevamenti: fino a oggi, 130mila maiali sono stati abbattuti in seguito a focolai di Psa. La catena del contagio tra i selvatici continua e le misure attualmente adottate (in particolare gli abbattimenti in molti piccoli allevamenti) in alcuni casi possono porre a rischio d’estinzione le razze autoctone, di cui oggi esistono a volte solo poche centinaia di esemplari, conservate grazie agli sforzi e alla tenacia di allevatori-custodi di biodiversità. Perdere razze autoctone significherebbe perdere risorse preziose, perché particolarmente adatte a quel tipo di allevamento – all’aperto e al pascolo, praticato nelle aree interne, rispettoso del benessere degli animali e a impatto ambientale minimo – che Slow Food Italia da sempre promuove. Sono altrettanto importanti e meritevoli di tutela anche i piccoli allevamenti estensivi che allevano razze non necessariamente autoctone, perché costituiscono una fonte di materie prime indispensabili per la salumeria artigianale di qualità, importante per i mercati locali e per la conservazione di salumi tradizionali. Per salvaguardare queste razze e consentire la prosecuzione di una forma di allevamento virtuoso, Slow Food Italia, insieme ai veterinari e ai tecnici con cui collabora, ha avanzato alcune proposte di revisione della check list di valutazione della biosicurezza per i piccoli allevamenti estensivi al commissario straordinario per la peste suina africana Giovanni Filippini, che sarà a Cagli per la conferenza inaugurale di venerdì 25 aprile alle ore 17 al Teatro di Cagli in piazza Papa Niccolò IV. |