
Una grandinata lampo ha colpito la provincia di Bari in una estate dalle temperature sopra la media sin da giugno, con sbalzi termici repentini da oltre 40° fino a 21 gradi, frutteti e uliveti danneggiati, frutta estiva e pomodori in stress idrico. E’ il bilancio di Coldiretti Puglia che denuncia gli effetti disastrosi della tropicalizzazione del clima che nelle ultime 24 ore si è manifestata nuovamente in Puglia, tra Bisceglie, Molfetta e Corato con fino al 50% dei danni in zone circoscritte.
Le tempeste e le grandinate di piena estate confermano la tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti Puglia – si manifesta con una elevata frequenza di eventi estremi con manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. L’agricoltura – insiste la Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi.
La grandine – precisa la Coldiretti – è la più temuta in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni nei campi dove è in piena raccolta la frutta estiva e sta per iniziare la vendemmia con il rischio della perdita di un intero anno di lavoro, ma a rischio sono anche gli oliveti in una delicata fase stagionale.
La pioggia – continua la Coldiretti – è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti. I cambiamenti climatici con le precipitazioni intense e improvvise con vere e proprie bombe d’acqua si abbattono infatti – conclude la Coldiretti – su un territorio reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con il risultato, oltre che dall’installazione selvaggia di pannelli fotovoltaici, che sono saliti a 232 i comuni in Puglia, ovvero il 78% percento del totale, a rischio idrogeologico con diversa pericolosità idraulica e geomorfologica.