
Al MEI il 4 e 5 ottobre si terrà Una Voce per Gaza con tantissimi artisti: Tony Esposito e tutti gli altri!
“Una testimonianza obbligatoria da parte del MEI e del suo circuito di artisti, festival ed etichette. Facciamo appello a tutti gli Artisti a passare in questi due giorni a Faenza e portare la loro testimonianza” dichiara Giordano Sangiorgi.
Anche quest’anno ‘Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty’ porterà il meglio della sua ultima edizione al MEI di Faenza, punto di riferimento per la musica indipendente italiana. Domani sul palco principale di Piazza del Popolo si esibirà infatti Giovanni Segreti Bruno, vincitore del Premio Amnesty International Italia Emergenti 2025 con il brano “Notre Drame”, una composizione intensa e toccante che si distingue per la sua capacità di tradurre il dolore e la rabbia in un appello universale alla coscienza. Inoltre, in Piazza Nenni per due giorni il 4 e 5 ottobre si terrà il Presidio Musicale Una Voce per Gaza a cura di Michele Lionello con oltre 30 artisti che hanno già aderito all’appello lanciato da Amnesty International e Voci per la Libertà e l’altro spazio per artisti emergenti EdicolAcustica di Alberto Guazzi. “Una voce per Gaza” vede l’unione di forze fra Voci per la Libertà, Amnesty International, EdicolAcustica e il MEI. Di fronte alla tragedia che sta devastando la Striscia di Gaza si darà voce al mondo della musica indipendente in un appello corale. Sabato 4 e domenica 5 ottobre, infatti, sarà allestito in Piazza Nenni uno stand dove si svolgerà una vera e propria maratona di solidarietà artistica. Gli artisti che lo desiderano potranno esibirsi in una breve performance con brani, poesie, riflessioni, letture e testimonianze che abbiano l’obiettivo di mantenere viva l’attenzione sulla crisi e sostenere le richieste di Amnesty International.
Chi fosse interessato potrà dare adesione alla mail vociperlaliberta@gmail.com, fornendo una breve descrizione della performance che intende proporre. L’evento sarà il megafono di un grido d’allarme che non può più essere più ignorato. Sottolineano gli organizzatori: “Due anni di assedio, bombe, fame, sfollamenti. Due anni di genocidio portato avanti da Israele nei confronti della popolazione palestinese. Due anni di silenzio complice. La Striscia di Gaza è stata devastata sotto gli occhi del mondo: scuole distrutte, ospedali bombardati, quartieri cancellati, infrastrutture civili colpite, famiglie intere sterminate. Due anni di migliaia di morti, un’intera popolazione sfiancata e intere città rase al suolo. L’Unione europea e i suoi stati membri sono tenuti a proibire qualsiasi attività commerciale o forma di investimento che possa alimentare tali gravi violazioni. Ogni giorno di inattività da parte dell’Unione europea accresce il pericolo di una complicità con le azioni di Israele”.