BARI FÈST THEATER – Da domani, giovedì 3 luglio, al 6 settembre la terza edizione del festival del teatro di mimo, clownerie e teatri fisico – Nove spettacoli e un laboratorio teatrale

Dal 3 luglio al 6 settembre va in scena nel capoluogo pugliese una festa del teatro, fondato soprattutto sulla comunicazione non verbale. Nove spettacoli di teatro, mimo e clownerie, alcuni provenienti da compagnie internazionali, famose in tutto il mondo. Oltre a un laboratorio teatrale esperienziale sull’arte clownesca. Tutto il programma dedicato a qualsiasi target di età.

Dopo il successo dei primi due anni, torna la rassegna che celebra il teatro a 360 gradi, rivolta ad un pubblico di tutte le età, con l’intento di raccontare l’incanto e la magia dell’arte scenica, ma soprattutto la poetica della cosiddetta «arte del silenzio»: è il «BARIfest Theater», organizzato dall’associazione culturale «La Bautta», ideato da Mariapia Autorino in collaborazione con Vito Latorre, con la direzione artistica di Annamaria Fanelli. L’iniziativa è realizzata nell’ambito dell’avviso pubblico “Le due Bari 2025” – progetto POC Metro 2014-2020 – CUP J94J25000210001.


La rassegna si comporrà di nove spettacoli dal vivo e un laboratorio teatrale esperienziale, per attraversare e coinvolgere sette aree bersaglio della città di Bari. Il focus delle attività sarà concentrato anche stavolta su spettacoli nazionali e internazionali che da anni promuovono il linguaggio universale della poetica «arte del silenzio», in un virtuoso connubio di teatro, azione, mimo, comicità gestuale, teatro fisico e clownerie. Un progetto che nasce da un’intuizione semplice ma rivoluzionaria: la comicità, soprattutto quella non verbale, è un linguaggio universale, capace di raccontare l’umano oltre le parole, di unire le persone al di là delle differenze e di restituire alla collettività spazi di condivisione, stupore, meraviglia e pensiero critico.


Si parte giovedì 3 luglio, alle 20,30, nell’Auditorium Vallisa con lo spettacolo , per la regia di André Casaca, una produzione Teatro C’art Comic Education. È una pièce comica, ironica e poetica, ispirata al noto personaggio shakespeariano di Giulietta Capuleti, vissuto attraverso la purezza e la semplicità dello sguardo clownesco. In «Juliet» il clown scopre e rivela al pubblico la sua follia d’amore, il fallimento nel tentativo di raccontarlo e la genialità nel giocare la tragedia finale. La purezza dello sguardo del clown sulle cose e l’innocenza assoluta con la quale è capace di vivere l’amore, restituisce alla follia d’amore il suo originario valore e la possibilità di andare oltre il dramma.

Domenica 6 luglio, alle 20, al Nuovo Teatro Abeliano, arriva una delle regine mondiali del teatro clown: Gardi Hutter con «Giovanna D’ARPpO» (regia di Ferruccio Cainero), spettacolo tragicomico in cui una lavandaia trasognata trasforma la sua lavanderia in un campo di battaglia, tra gag surreali e riflessioni esistenziali. Uno show travolgente, poetico, senza parole e ricco di umanità.

Venerdì 11 luglio, alle 20,30, al Teatro Kismet Opera, sarà la volta di «PréZidente», interpretato da Hélène Gustin, in arte Colette Gomette, per la regia di Jocelyn Pras. Una satira irriverente del potere politico, in cui la protagonista, clown primitiva e visionaria, attraversa con il corpo e l’anima i paradossi del potere, tra risate e poesia.

Lunedì 14 luglio, alle 18, nel Giardino Mimmo Bucci, andrà in scena «Ali», di e con Sara Gagliarducci: un racconto comico e delicato, senza parole, nel quale Mimì, una tenera barbona con il naso rosso, vive ai margini e ci restituisce – giocando con gli spettatori – un frammento puro di umanità e sogno.

Venerdì 18 luglio, alle 10, nell’Auditorium dell’Accademia del Cinema Ragazzi di San Pio, tocca a «Monk Clown» di e con Gianni Risola, in arte Otto Panzer. Uno spettacolo esilarante sul fallimento come forma di saggezza: un clown-monaco che, tra gesti falliti e acrobazie improbabili, celebra l’imperfezione come arte di vivere.

Sabato 19 luglio, alle 20, si torna al Nuovo Teatro Abeliano con «Happy Days» di e con Stefano Santomauro. Una stand-up comedy ironica e profonda sulla ricerca della felicità tra tisane, cibo bio e sogni nordici, con un protagonista inadeguato ma irresistibilmente umano.

Domenica 27 luglio, alle 21, nell’Arena Airiciclotteri, andrà in scena «Clown spaventati panettieri» del duo Meroni-Zamboni, una produzione Collettivo Clown. Un impasto di gag, farina, giocoleria e acrobazie che ha conquistato festival in tutta Europa, tra risate e poesia quotidiana.

Domenica 17 agosto, alle 19, negli spazi di Shakawindsurf, sarà la volta di «The Loser», di e con Matteo Galbusera: un impiegato frustrato si rifugia in fantasie assurde mentre pesca. Tra gag demenziali, nonsense e piccoli miracoli clowneschi, un irresistibile ritratto dell’umano che cade, si rialza e ride.

Gran finale sabato 6 settembre, alle 20, al Teatro Casa di Pulcinella, con «Il gran Ventriloquini», di e con Max Pederzoli (compagnia Madame Rebiné): un ventriloquo decaduto si reinventa grazie ai suoi pupazzi, in uno spettacolo per tutte le età, tra magia, comicità e poesia.

La rassegna si arricchirà anche di un laboratorio teatrale esperienziale, intitolato «Clown Smile» che si terrà dal 14 al 25 luglio, negli spazi di «Tettoia Creativa», che si occuperà dell’organizzazione e della programmazione del laboratorio, con la conduzione di Silvia Cuccovillo (per iscrizioni è necessario inviare una mail a labauttateatro@gmail.com, con oggetto: Clown Smile). Sforzarsi di usare la fantasia, inventarsi continuamente, imparare ad agire in modo nuovo ed inaspettato, non essere obbligati a motivare sempre le reazioni o le azioni, poter passare senza bisogno di giustificazioni psicologiche dal riso al pianto, o urlare mentre tutti si aspettano il silenzio: queste sono tutte cose che un semplice aspirante attore, senza essere clown professionista, può e deve iniziare a conoscere.

Il corso propedeutico alla ricerca del proprio clown interiore (collegato allo spettacolo «Clown spaventati panettieri»), apre le porte ad un mondo pieno di poesia.

L’ingresso a tutti gli spettacoli è gratuito fino ad esaurimento posti, con prenotazione obbligatoria su eventbrite.it.

Per aggiornamenti: @barifest_theater (Instagram e Facebook)

«L’arte del silenzio – spiega Mariapia Autorino – non conosce confini nazionali. Mai come in questo periodo abbiamo bisogno di varcare i confini, ma soprattutto di farli varcare, di accogliere e di essere accolti. Il BARIfèst Theater è una vera festa del teatroper grandi e bambini. Perché, come diceva il grande artista internazionale Marcel Marceu, “la risata e le lacrime suscitate dal gesto che si immerge e travalica la parola, sono le caratteristiche dell’umanità universale, emozioni autentiche in grado, quindi, di riunire tutte le culture”».