Bari – Ieri il primo incontro del tavolo sull’arte contemporanea, Leccese: “Arte e cultura strumenti di crescita della comunità, vogliamo un Polo dell’Arte contemporanea a regia pubblica”

Si è svolto ieri pomeriggio, nella sala ex Tesoreria di Palazzo di Città, il primo incontro del tavolo sull’Arte contemporanea della Città di Bari, uno strumento che l’attuale amministrazione comunale ritiene necessario per leggere il presente e anticipare il futuro di una città che negli ultimi anni, accanto a prestigiosi interventi sostenuti dall’azione pubblica, ha visto crescere il segmento dell’iniziativa privata con la comparsa di nuove gallerie d’arte, nuovi soggetti attivi nella promozione di esperienze collettive e nuove soggettività artistiche.

“So che di arte contemporanea si discute da tanti anni – ha riflettuto ad alta voce il sindaco Vito Leccese -, ma noi crediamo sia arrivato il momento di trovare le sintesi di un percorso che vogliamo condividere con tutti gli attori della città: nella programmazione, negli spazi e nella definizione della gestione del Polo dell’Arte contemporanea, a partire dal Teatro Margherita, che ci verrà consegnato ultimato agli inizi del prossimo anno.

Desidero chiarire che io considero l’arte e la cultura prioritariamente come fattori di crescita di una comunità e non come leve per favorire l’attrattività turistica.

Come mai prima d’ora, abbiamo una grande occasione di crescita e vogliamo affrontarla con responsabilità, valorizzando il capitale umano del nostro territorio e costruendo un modello di gestione del Polo dell’Arte contemporanea che sia pubblico, trasparente e stabile, convinti che l’arte possa e debba essere motore di trasformazione.

Per questo stiamo lavorando con l’obiettivo di offrire alla città nuovi spazi, pubblici, aperti, accessibili da destinare all’espressione artistica. In questa direzione, grazie al bando pubblicato dal Demanio solo qualche giorno fa, potremo disporre di due spazi bellissimi e strategici – la Caserma Magrone e un padiglione dell’ex Ospedale Bonomo – che si aggiungeranno alla Piazza d’arti che ci sarà consegnata al termine degli interventi in corso sulle stecche della ex Caserma Rossani, che ospiteranno la nuova sede dell’Accademia di Belle arti di Bari. Ma per far sì che questi luoghi siano davvero funzionali a un percorso di emancipazione culturale e artistica della città, c’è bisogno del contributo di tutti e, solo se ci crederemo davvero e se saremo disponibili a lavorare insieme in una prospettiva condivisa, potremo raggiungere l’ambizioso traguardo che ci siamo posti quando abbiamo deciso di aprire alla partecipazione e al dialogo la definizione di nuovi modelli culturali su cui lavorare, a cominciare dall’arte contemporanea”.

“Siamo qui per creare una visione condivisa sui temi dell’arte contemporanea a partire dalle sollecitazioni e dalle proposte provenienti da galleristi, artisti, operatori e giovani appassionati – ha detto l’assessora alle Culture Paola Romano – con l’obiettivo, per citare Franco Cassano, che la nostra città, come il Sud, si pensi da sé. Dobbiamo individuare insieme nuove azioni e nuovi scenari su cui costruire la vocazione culturale di Bari. Un’opportunità e una sfida, dunque, dato che l’arte contemporanea pone delle domande scomode, utili però a riflettere, anche in prospettiva, sul ruolo che Bari può legittimamente giocare nello scenario mediterraneo.

Intendiamo farlo mettendo in campo azioni di breve, medio e lungo termine, riavviando il dibattito attraverso una riflessione sugli spazi esistenti, utilizzati o sottoutilizzati, sulla possibilità di sostenere il networking, con reti corte e reti internazionali, predisponendo le candidature per partecipare a bandi regionali, nazionali e internazionali, che ci consentano di supportare lo sviluppo dell’arte contemporanea, e individuando misure ad hoc.

Un altro passaggio necessario riguarda il futuro del Polo delle arti contemporanee, ad oggi ancora sotto l’egida del Mic per il completamento degli interventi di riqualificazione e rifunzionalizzazione, e questa amministrazione crede che la regia debba essere pubblica.

Quanto al tavolo odierno, la nostra intenzione è quella di aggiornarci periodicamente sia per continuare a raccogliere le istanze delle diverse realtà cittadine, sia per condividere i passaggi strategici per il futuro della città”.

“La presenza di un pubblico così numeroso e qualificato sta a significare che, contrariamente alla vulgata secondo cui l’arte contemporanea è materia per pochi, in verità a Bari esistono grande interesse e grande fermento – ha proseguito Micaela Paparella, consigliera delegata per la Città metropolitana alla Pianificazione territoriale e tutela del paesaggio e alla Tutela e valorizzazione del patrimonio della Pinacoteca -.

D’intesa con la Città di Bari, la Città Metropolitana, che ho l’onore di rappresentare, sta lavorando alla redazione di un bando per il sostegno all’arte pubblica finanziato con 1 milione 200mila euro rivenienti dal Piano periferie del 2016: contiamo di pubblicarlo per settembre, non prima di averne condiviso le modalità con gli operatori del settore, anche con l’obiettivo di semplificare il più possibile i criteri di accesso. Quello che posso anticiparvi è che riguarderà tutti i 41 Comuni dell’are metropolitana e che contemplerà 5 macro-aree: si tratta di un primo importante strumento a supporto di un comparto che necessita non solo di attenzione e ascolto, ma anche di misure concrete.

Inoltre, intendiamo partecipare alla Giornata del contemporaneo che ci celebra in tante città italiane e candidarci a misure di finanziamento – ad esempio i Pac, Strategia Fotografia – cui non abbiamo mai partecipato in precedenza nonché lavorare insieme per la candidatura, da presentare nel 2026, al titolo di Capitale italiana dell’arte contemporanea.

Infine, d’accordo con il sindaco, abbiamo deciso di dedicare all’arte contemporanea il Colonnato del Palazzo della Città metropolitana, rendendolo un nuovo spazio espositivo a disposizione del territorio”.

All’incontro hanno partecipato circa cinquanta persone tra operatori del settore, artisti, giornalisti, docenti e semplici curiosi.

Numerosi gli interventi, che hanno toccato diversi temi: dall’importanza di una mappatura delle realtà esistenti al valore del networking, dall’esigenza di spazi per l’arte contemporanea alla necessaria attenzione alla memoria storica, dalla mancanza di una comunicazione integrata dei palinsesti attivi alla richiesta di misure di sostegno ad hoc, dalla tutela della libertà espressiva degli artisti all’auspicio di una strategia a lungo termine per l’arte contemporanea nella città di Bari.