
Si svolgerà sabato 17 maggio il “Mundialito dell’Amicizia”, l’evento sportivo dedicato a bambini e bambine tra i 9 e gli 11 anni promosso e organizzato dall’associazione Argonauti 1989.
L’iniziativa, in programma presso il centro sportivo Olympic Center, è stata presentata questa mattina, a Palazzo di Città, dal presidente e dal vicepresidente di Argonauti 1989, Francesco Venere e Danilo Carbonara, dai direttori organizzativi della manifestazione Michele De Gregorio e Giuseppe Cardinale, e da Luciano Babis Coropulis, titolare della Farmacia Calabrese sponsor del torneo, alla presenza del consigliere comunale delegato alle relazioni con gli enti e associazioni sportive Lorenzo Leonetti e di Enzo Tamborra, giornalista sportivo e testimonial dell’evento.
Il Mundialito dell’Amicizia nasce con l’obiettivo di valorizzare lo sport come strumento di inclusione, condivisione e crescita per i più giovani, attraverso l’organizzazione di un torneo multiculturale che vedrà la partecipazione di otto squadre, ognuna rappresentante una diversa nazione del mondo.
Si giocherà nella sola giornata di sabato, a partire dalle ore 9.30, con la premiazione finale prevista intorno alle 14: saranno 80 i bambini e le bambine coinvolte, provenienti da associazioni sportive e realtà educative dell’intera città di Bari. Saranno otto le squadre a sfidarsi nel torneo di calcio a sette e, al termine delle partite, ogni partecipante potrà tenere per sé il completo da calcio con i colori della nazione assegnata come ricordo di questa giornata speciale.
Oltre alla competizione sportiva, il “Mundialito dell’Amicizia” offrirà anche uno spettacolo inaugurale accompagnato da musica, intrattenimento e momenti di festa pensati per coinvolgere famiglie, accompagnatori e pubblico.
“Mi fa molto piacere essere qui per presentare una vera e propria comunità sportiva – ha esordito Lorenzo Leonetti -. La loro natura associativa, infatti, non si fonda sul dato agonistico ma su quello dell’inclusione. Gli Argonauti 1989 sono nati per offrire a tutti la possibilità di fare sport, inteso come strumento di incontro, aggregazione e divertimento, un po’ come si faceva un tempo. Nel caso specifico si sono spinti ben oltre perché, oltre a mettere al centro la comunità sportiva, hanno voluto coinvolgere anche realtà imprenditoriali della città, che hanno così partecipato con generosità all’organizzazione di questo evento straordinario. Perciò non mi resta che congratularmi con loro, con l’augurio che tanti altri scelgano di dare un contributo del genere alla città sia dal punto di vista sportivo che solidale”.
“La parola chiave di questo progetto, che rappresenta anche lo spirito con cui nasce la nostra associazione, è inclusione sociale – ha proseguito Francesco Venere -. Per questo abbiamo pensato di organizzare un mundialito, come si chiamavano i minitornei internazionali della nostra epoca, cui parteciperanno bambini che vivono in condizione di disagio familiare ed economico, con l’obiettivo di far vivere loro un’esperienza umana e sportiva da ricordare. Ovviamente il vettore è lo sport, in questo caso il calcio. Siamo molto emozionati perché è il primo torneo che organizziamo: le squadre saranno miste con la partecipazione di piccoli anche in squadre che non rappresentano i loro Paesi di provenienza, proprio perché intendiamo trasmettere il concetto secondo cui non è importante sapere da dove proveniamo ma cosa vogliamo diventare insieme agli altri”.
“Sono molto affezionato agli Argonauti – ha concluso Enzo Tamborra – perché nell’89, da giovane cronista sportivo, quando seguivo il calcio giovanile per la Gazzetta dello Sport, mi sono imbattuto in questa società con un nome dal forte richiamo mitologico. E ricordo che, quando andai a trovarli al centro Bellavista, ebbi la forte sensazione di respirare un’aria sana assieme a persone che stavano molto bene insieme. Loro non erano particolarmente avvezzi alla vittoria ma ‘facevano squadra’. A distanza di anni una persona a me molto vicina mi ha poi detto che gli Argonauti erano tornati, la cosa mi ha veramente colpito, anche perché ciò che hanno ricevuto dallo sport adesso lo stanno restituendo in varie forme”.
La partecipazione è totalmente gratuita e intende rappresentare una preziosa occasione per trasmettere ai più giovani i valori del fair play, della solidarietà, della multiculturalità e dello spirito di squadra.
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