Bari – Stati Generali della Rigenerazione Urbana: oggi il quarto incontro tematico ‘La città che apprende – istruzione, università e conoscenza’

È in corso, negli Spazi BIMP del Politecnico di Bari, l’incontro dal titolo “La città che apprende – Istruzione, università e conoscenza”, il quarto incontro tematico degli Stati generali della Rigenerazione urbana, il percorso di partecipazione civica voluto dall’amministrazione comunale per rilanciare il dibattito pubblico sulla trasformazione della città e costruire una visione condivisa del suo futuro.

Come noto, la città di Bari ospita due università, tra cui l’unico Politecnico del Mezzogiorno, un Istituto agronomico mediterraneo, 11 centri di ricerca del CNR e una filiera di istruzione e culturale solida e ben distribuita. Negli ultimi anni, però, si registra un calo delle iscrizioni nelle università cittadine, un fenomeno che è necessario affrontare puntando sul miglioramento della qualità della vita, dei servizi e dell’attrattività internazionale della città.

La sfida, perciò, consiste nel lavorare sulle relazioni tra università, crescita culturale e opportunità del sistema urbano.

In quest’ottica occorre arricchire il mix sociale dei quartieri, assortire l’offerta dei servizi, estendere orari e uso dello spazio pubblico garantendo sicurezza attraverso presidi fisici e sociali per assicurare pienamente il diritto di cittadinanza a chi gravita nel mondo della scuola e dell’università (studenti medi e universitari, docenti, impiegati del sistema scolastico e universitario).

Una strategia che dovrà lavorare su due fronti: consentire alla popolazione studentesca di “vivere” la città realizzando alloggi concentrati e diffusi, con la creazione di nuovi studentati grazie a programmi di recupero del patrimonio edilizio pubblico inutilizzato e individuando forme che incentivino la locazione di alloggi privati con l’obiettivo di arginare gli effetti negativi della turistificazione, da un lato. Dall’altro, rafforzare i servizi che consentano alle migliaia di studenti che ogni giorno attraversano la città di disporre di hub di comunità e di innovazione sociale – sul modello di Spazio 13, Officina degli esordi e Accademia del Cinema dei Ragazzi – come pure di spazi per la cultura del tempo libero.

Parallelamente si dovrà continuare a lavorare per il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi per la mobilità con l’emissione di biglietti integrati, voucher per l’acquisto di biciclette o rimborso chilometrico per gli spostamenti urbani e sistemi di sharing mobility (MaaS – Mobility as a service).

Un ultimo aspetto riguarda il placement dei nuovi laureati, che sarà possibile sostenere proseguendo nell’esperienza di Porta Futuro e della più recente Casa delle tecnologie emergenti, rafforzando l’interlocuzione con le grandi aziende che negli ultimi anni si sono insediate nel territorio barese e metropolitano.

In apertura dell’incontro i saluti del rettore del Politecnico Francesco Cupertino.

“Università e città condividono una le sorti dell’altra, in un continuo e inevitabile scambio di saperi – ha esordito la vicesindaca e assessora alla Rigenerazione urbana -. Occorre, dunque, valorizzare tale rapporto, nella prospettiva di un potenziamento effettivo, tanto della capacità trasformativa delle università entro i processi pubblici e privati alla scala urbana e territoriale, quanto dell’integrazione tra le culture universitarie e quelle urbane nella direzione di una nuova connotazione delle sinergie tra atenei e città.

Il contesto in cui operano Municipalità e Atenei, proprio per la relazione di prossimità che li caratterizza, costituisce il luogo politico-amministrativo-territoriale per creare sinergie per la costruzione di modelli organizzativi del territorio al cui interno introdurre nuovi frames per una riconsiderazione qualitativa dei luoghi di vita e di lavoro, nonché di miglioramento degli spazi pubblici, della mobilità, dell’accessibilità ispirati ai canoni della democrazia cognitiva, al fine di coniugare correttamente, nell’ambito della complessità e della multidimensionalità dei fenomeni urbani, valori culturali, valori di mercato, valori della convivenza sociale e della partecipazione sostanziale.

In questa direzione, negli ultimi anni, tale sinergia ha cominciato a concretizzarsi nei processi di rigenerazione urbana che nella sua portata polisemica ha affidato al rinnovamento urbano anche le istanze sociali di superamento del degrado, delle situazioni di abbandono e di disagio, nella consapevolezza dell’idea che la città debba assumere anche la funzione di garantire la qualità della vita, l’inclusione sociale e la capacità di resilienza urbana.

Col nuovo PUG, la città di Bari deve misurarsi con tale sfida e invertire la tendenza alla progressiva fuga degli studenti dalle università del Mezzogiorno. La città deve offrire ai circa 70mila fruitori quotidiani del mondo dell’università non l’ospitalità, ma una nuova forma di cittadinanza in cui si sentano parte dei quartieri in cui vivono e si integrino con gli altri abitanti, condividendo gli spazi pubblici e i servizi. Per questo è opportuno ripensare le forme di alloggio che, oltre agli studentati, interessino il patrimonio edilizio privato, soprattutto quello obsolescente e in stato di sottoutilizzo o abbandono. Attraverso forme di incentivazione, gli alloggi per gli studenti possono essere diffusi all’interno dei quartieri – soprattutto quelli oggi maggiormente interessati da fenomeni di turistificazione – con l’obiettivo assortire il mix sociale degli abitanti. Per rendere eleggibile studiare a Bari, dobbiamo lavorare anche sulla dotazione di servizi che servano a garantire uno standard di vita sia a chi studia sia ai residenti dei quartieri. I luoghi di sperimentazione per la convivenza di cittadini e residenti saranno ad esempio la ex Manifattura dei Tabacchi, con il completamento degli spazi del corpo centrale, e la ex Caserma Magrone, in attesa del completamento degli spazi del Parco delle arti alla ex Caserma Rossani”.

“Riflettere su come la rigenerazione urbana possa farsi strumento di partecipazione civica con riferimento al sistema della conoscenza significa in primo luogo ragionare sui servizi e sugli spazi pubblici dedicati alla formazione, a partire dalla prima infanzia – ha commentato l’assessore alla Conoscenza -. Anche grazie ai fondi Pnnr, abbiamo avviato un Piano straordinario per l’infanzia che ci consentirà di realizzare dieci nuovi asili nido per dare una risposta alle esigenze di circa 700 famiglie in lista d’attesa. Parallelamente, abbiamo promosso un percorso partecipato per giungere alla redazione del primo Documento programmatico dell’infanzia Zerosei, con l’obiettivo di creare un unico filo conduttore, pedagogico ed educativo, da zero a sei anni, a tutela dei diritti dei bambini e a supporto della genitorialità. Un percorso ci permetterà di ascoltare le voci di chi è coinvolto a vario titolo nella cura dei piccoli e di chi fruisce dei servizi per l’infanzia per mettere in campo azioni efficaci.

I nuovi poli dell’infanzia avranno un ruolo fondamentale per la vita nei quartieri: nella cornice della città dei 15 minuti, questi luoghi saranno un punto di riferimento per gli abitanti in quanto funzioneranno come civic center, cuori pulsanti all’interno dei quartieri.

Quanto al mondo universitario, il ruolo del Comune, al fianco della Regione, va nella direzione di garantire una sempre maggiore integrazione dei servizi e degli spazi destinati alla popolazione studentesca, con un’attenzione particolare alla mobilità e alla residenza.

I protocolli d’intesa con il Demanio che consentiranno di destinare la ex Caserma Magrone a studentato e servizi per gli studenti, come pure gli spazi per lo studio e la cultura in via di ultimazione nella ex Caserma Rossani, rispondono esattamente a questa visione in cui le politiche di riutilizzo e rigenerazione del patrimonio esistente sono pensate a sostegno del diritto allo studio”.

“In una fase in cui Bari riflette sul futuro del suo assetto urbanistico attraverso un ampio processo di partecipazione, la società della conoscenza, costituita in gran parte dall’articolato sistema universitario della città, si propone come soggetto attivo dei processi di rigenerazione dei quartieri di Bari – ha spiegato Nicola Martinelli, docente di Urbanistica del Politecnico -. L’integrazione tra sistema urbano e sistema universitario è al centro della riflessione odierna, consentendo di vedere il diritto allo studio, sancito dall’articolo 34 della Costituzione, come aspetto rilevante del diritto di cittadinanza per una comunità studentesca che si fa soggetto attivo della vita cittadina e alla quale anche la città deve offrire di più in termini di servizi e di integrazione.

Non si parte dall’anno zero, perché il Comune di Bari è stato partner del Progetto Puglia Regione Universitaria, che per la prima volta a scala regionale ha messo in rete Regione, Adisu, atenei e amministrazioni comunali per l’innovazione delle politiche urbane per il diritto allo studio. In questo progetto emerge con nettezza una politica pubblica orientata a un incremento dei posti alloggio, in una città dove i prezzi dei fitti, anche sotto gli effetti perversi della turistificazione, si sono incrementati nell’ultimo anno del 20%. Sorgono nuove residenze universitarie come l’ex Istituto Nautico Caracciolo e l’ex Ospedale Militare Bonomo, riconvertendo edifici dismessi, spesso di valore monumentale, o realizzando nuove sedi anche attraverso lo strumento dei Concorsi di Architettura.

Ma siamo chiamati a riflettere anche sulla nuova sfida della residenzialità universitaria diffusa che, ad esempio, in un quartiere come il Libertà, potrebbe consentire la riqualificazione del patrimonio abitativo sottoutilizzato per nuovi sistemi misti dell’abitare studentesco, diventando leva per estesi processi di rigenerazione del quartiere”.

“Negli ultimi dieci anni il ruolo dei genitori attivi all’interno delle comunità scolastiche è stato determinante per l’innalzamento del livello del capitale sociale nei quartieri, specialmente in quelli meno “centrali”, spesso carenti di servizi culturali dedicati alle famiglie – ha ricordato Terry Marinuzzi, del coordinamento associazione Scuole Diffuse Puglia -. L’esperienza dei patti di collaborazione sottoscritti tra l’amministrazione e i comitati dei genitori attivi nelle scuole è emblematica di un impegno civico sano e concreto, rivolto non soltanto a rilevare le criticità, ma soprattutto a individuare risposte condivise per soluzioni di sistema originali e concrete per una rigenerazione delle comunità sociale, culturale, urbana. Un insieme di buone pratiche che va oggi più che mai valorizzato e incentivato”.

L’incontro, la cui diretta streaming è disponibile sulla pagina FB dell’Urban center, proseguirà con un dibattito aperto al pubblico. A moderare la discussione l’architetto Alessandro Cariello, componente dello staff del sindaco.

I documenti relativi ai precedenti appuntamenti degli Stati generali della Rigenerazione urbana (19 marzo – Presentazione del percorso; 6 marzo – Il diritto alla mobilità; 3 aprile – La città per l’ambiente; 9 aprile – La cultura per la città), insieme alle registrazioni integrali degli incontri, sono disponibili sul sito dell’Urban center al link https://www.urbancenterbari.it/progetti/stati-generali-della-rigenerazione-urbana/