BIODIVERSITÀ: COLDIRETTI PUGLIA, 139 SPECIE VEGETALI E 9 ANIMALI A RISCHIO ESTINZIONE; 2500 VARIETÀ IN AREE PROTETTE

La biodiversità si difende nei campi e nelle stalle in Puglia, dove sono 139 le specie vegetali e 9 animali a rischio estinzione, registrate come biodiverse, grazie ad agricoltori e allevatori custodi di ‘cibo eroico’. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, in occasione della presentazione il 10 ottobre ad Agrilevante del progetto Regerop, portato avanti con l’Università di Bari.

Sono oltre 245mila ettari di aree naturali protette, di cui il 75,8% rappresentato da parchi nazionali – del Gargano e dell’Alta Murgia – e l’8,3% da aree naturali e riserve naturali marine. Le provincie che presentano la più alta percentuale di territorio – aggiunge Coldiretti Puglia – soggetta a protezione sono quella di Foggia (51,5%) e Bari (27,7%). In questi luoghi protetti la varietà vegetale comprende 2.500 specie. Va rispettato il modello di agricoltura costruito attorno al territorio e alla certezza di sicurezza alimentare e ambientale da garantire ai cittadini-consumatori, perché il territorio è lo strumento per offrire bellezze, bontà e genuinità, quindi, anche occasione di autentico miglioramento della qualità della vita, non sacrificabile sull’altare di uno sviluppo apparente e non sostenibile.

“La biodiversità rappresenta per la Puglia un vero e proprio tesoro dal punto di vista culturale, ambientale ed economico – spiega Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia – che va tutelato rispetto ai pericoli che vengono dagli effetti dei cambiamenti climatici, del consumo di suolo, ma anche dall’omologazione delle produzioni a livello internazionale”.  Le provincie che presentano la più alta percentuale di territorio – aggiunge Coldiretti Puglia – soggetta a protezione sono quella di Foggia (51,5%) e Bari (27,7%). In questi luoghi protetti la varietà vegetale comprende 2.500 specie.

La biodiversità rappresenta un vero e proprio tesoro dal punto di vista del patrimonio culturale, ambientale ed economico – rileva Coldiretti Puglia – che va tutelato rispetto ai pericoli che vengono dagli effetti dei cambiamenti climatici, del consumo di suolo, ma anche dall’omologazione delle produzioni a livello internazionale. Circa 2/3 della frutta antica a livello varietale è andata perduta nel secolo scorso, basti pensare che a fronte delle circa 400 varietà di mele catalogate nel nostro paese, il 90% del mercato è costituito da solo 4 di queste.

Un argine importante alla standardizzazione e alla tutela della biodiversità è rappresentato dall’azione di recupero portata avanti in questi anni dagli agricoltori italiani. Fondazione Campagna Amica ha censito oltre 1.500 prodotti in via di estinzione, i “Sigilli di campagna Amica” che sono stati recuperati per essere venduti nei mercati contadini. Si tratta di specialità della tradizione che spesso vengono riprodotte grazie a pochi semi o esemplari superstiti. Vere e proprie testimonianze di storia, cultura e saper fare contadino. Tra i “Sigilli” si possono trovare varietà di legumi antichi, cereali dimenticati, ortaggi dal sapore inconfondibile e razze animali a rischio di estinzione. La loro presenza nei mercati di Campagna Amica non solo offre ai consumatori prodotti di altissima qualità e dal gusto autentico, ma educa anche all’importanza della diversità e alla sostenibilità delle pratiche agricole.

Ma oltre che in Europa il fenomeno Campagna Amica e il suo ruolo nella tutela della biodiversità fa scuola oggi in tutto il mondo. Domani, giovedì 22 maggio, alle ore 11, sarà inaugurato a Tunisi il primo mercato contadino nato grazie al progetto Mediterranean and African Markets Initiative (Mami – Farmers Markets Project), sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiana, realizzato da Ciheam Bari, in collaborazione con la World Farmers Markets Coalition e la Fondazione Campagna Amica di Coldiretti. Per l’occasione sarà allestita una grande mostra della biodiversità che vedrà i prodotti tunisini accanto a quelli italiani, egiziani, libanesi e keniani, provenienti dagli altri mercati contadini aperti nell’ambito del Mami.