Bitonto celebra Erica Mou: emozioni e memoria al Torrione Angioino

photo Egidio Magnani

In una serata intrisa di emozione e parole che lasciano il segno, Bitonto ha accolto martedì 30 settembre la presentazione del secondo romanzo di Erica Mou, Una cosa per la quale mi odierai (Fandango Libri), in occasione del ventesimo anniversario della Libreria Hamelin. L’evento, ospitato nella suggestiva cornice del Torrione Angioino, ha visto la cantautrice e scrittrice pugliese dialogare con Alessandra Minervini, regalando al pubblico un incontro intimo e toccante.

photo credit Egidio Magnani – Puglialive.net

Classe 1990, Erica Mou è da tempo riconosciuta come una delle voci più originali del panorama musicale italiano. Con sette album all’attivo e premi prestigiosi come il Mia Martini a Sanremo 2012, ha calcato palchi internazionali tra Europa e Stati Uniti. Ma è nella scrittura che ha trovato un nuovo spazio espressivo: dopo l’esordio letterario con Nel mare c’è la sete (2020), torna ora con un romanzo che conferma la sua sensibilità narrativa e la capacità di toccare corde profonde.

Una cosa per la quale mi odierai nasce da una frase pronunciata in cucina, in un giorno qualunque: “Una cosa per la quale mi odierai”. È Lucia, madre di Erica e professoressa di matematica, a dirla. Non si tratta di un rimprovero né di un divieto, ma di una rivelazione: ha un tumore. Da quel momento, Erica Mou costruisce un racconto che è insieme diario, memoria e testimonianza. Un viaggio nei nove mesi della malattia della madre, intrecciato con i nove mesi della gravidanza che la porteranno a diventare madre a sua volta.

Il romanzo si appoggia sulle parole che Lucia ha affidato al suo diario, giorno dopo giorno, per esorcizzare la paura. Erica le legge, le interpreta, le restituisce al lettore in un dialogo dolente e tenero, a tratti persino ironico. Ne emerge il ritratto di una famiglia semplice e autentica, fatta di jeans e magliette, di gesti quotidiani e promesse silenziose. Un racconto che non cerca l’enfasi, ma la verità delle emozioni.

La presentazione ha offerto al pubblico non solo la possibilità di conoscere più da vicino l’autrice, ma anche di riflettere sul valore della memoria, del dolore condiviso e della trasformazione che ogni perdita porta con sé. Erica Mou, con la sua voce unica, ha saputo trasformare il lutto in letteratura, e la letteratura in un atto d’amore.

Una serata che ha lasciato il segno, come le parole che restano.