
“CAPURSO IL PAESE PIù BELLO DEL MONDO”
IL SINDACO AFFIDA AI BAMBINI LA REDAZIONE DEL DISCORSO
IN ONORE DEI FESTEGGIAMENTI AL SANTO PATRONO
AL VIA OPEN VILLAGE SUMMER EDITION: tante attività ludico e educative per bambine e bambini, ragazzi e ragazze
“Capurso è il mio paese, vivo qui e mi piace tanto. San Giuseppe è il nostro patrono e il padre di tutti noi… Grazie per proteggerci e amarci come figli tuoi”. L’incipit del discorso del sindaco di Capurso, Michele Laricchia, pronunciato in occasione della festa patronale in onore di San Giuseppe è stato scritto dai cittadini più piccoli di Capurso. Un discorso scritto dai bambini del paese ai quali il primo cittadino ha ceduto il compito di esprimere la gratitudine al santo patrono sottolineando così l’importanza di dare voce ai cittadini che governeranno Capurso in futuro.
A riguardo fondamentale e propedeutico si è rivelato il lavoro svolto dagli animatori del progetto “Open village” avviato due anni fa. Da giugno a settembre educatori e volontari si prendono cura dei ragazzi motivandoli con attività di lavoro di squadra per accrescere le “competenze individuali, di gruppo e incrementando il senso di appartenenza al territorio”. E poi da ottobre a fine maggio con le attività di doposcuola, i laboratori di cucito, di cucina, di teatro e tanto altro ancora.
Attività che hanno favorito la creatività giovanile e la completa integrazione tra ragazzi: in senso intergruppale e sul territorio. A breve riparte l’Open Village Summer Edition che terrà impegnati i più piccoli cittadini di Capurso in tante attività educative: uscite fuori porta in villaggi avventura e spiagge, attività presso le attività artigianali e in particolare un laboratorio di luminarie organizzato in collaborazione con Paulicelli Light Design (sarà realizzato “in luminarie” l’articolo 3 della Costituzione in dialetto capursese ed esposto nei giardini della villa comunale nel prossimo autunno).
DICHIARAZIONE SINDACO: “Destiniamo molte risorse al benessere dei nostri bambini e bambine. Siamo certi che investire sui capursesi più giovani sia utile per rafforzare una società sana e di sani principi. Dal 2021 sono circa 300 I giovanissimi che seguono i nostri progetti. E insieme a loro lo fanno intere famiglie. Ciliegina sulla torta di questa bella storia è la presenza di altrettanto giovani tutor che seguono con passione ogni singola attività insieme a una ricca rete di associazioni del territorio, lasciandosi coinvolgere dalla bellezza e dalla spontaneità dei piccoli”.
Dal 2021 fino a oggi, i più piccoli hanno svolto attività di tipo ludico ricreativo nei vari luoghi predisposti all’accoglienza per “ridurre le disuguaglianze sociali e contrastare le diverse forme di solitudine ed esclusione sociale”.
Con “Work Village” invece, rivolto ai ragazzi 12 ai 15 anni, si è dato loro modo di osservare direttamente come si svolgono le attività produttive e commerciali: fare il pane, la pizza, come esercitare la professione di barbiere/parrucchiere o svolgere l’attività di “security” negli eventi pubblici. Esperienze dirette che hanno permesso ai ragazzi di sperimentare nuove possibilità di impiego e maturare alcune idee sul proprio futuro, immaginando percorsi di crescita che consentiranno, qualora reiterati, di prevenire e contrastare la diffusione della violenza, dell’illegalità, dell’intolleranza, delle discriminazioni.
“Il discorso del sindaco al santo patrono l’hanno scritto i bambini che il Comune di Capurso segue con un progetto di comunità educante Open village che dal 2021 non ha visto un solo giorno di pausa – ha ricordato il sindaco durante i festeggiamenti per San Giuseppe – I contenuti del discorso sono di una straordinaria bellezza e i bambini e le bambine, hanno detto alla comunità ciò che avrebbe detto il sindaco, ma con parole semplici. Un discorso che sono convinto sia arrivato al cuore di San Giuseppe, che ora sta regalando un sorriso affettuoso ai bambini. Una comunità riunita dall’amore per San Giuseppe e, come dicono i nostri piccoli sindaci, per il paese più bello del mondo”.
Bambini che hanno fatto accenno nel discorso a quanto sia difficile vivere nei paesi colpiti dalle alluvioni o dalla guerra riconoscendo d’essere nato in un paese fortunato al punto da desiderare di vivere per sempre a Capurso.



