Carlo Bernardini – Fabbrica del Vapore, Milano | RGB Festival, Roma | Palazzo Lambardi, Arezzo

Carlo Bernardini – Il punto dell’infinito
a cura di Gisella Gellini e Gaetano Corica
Fabbrica del Vapore, Milano | 12.01.2023 – 05.03.2023

Dal 12 gennaio al 5 marzo 2023 il piazzale di Fabbrica del Vapore ospita l’installazione Il Punto dell’Infinito / The Point of Infinity, una linea luminosa in fibra ottica realizzata dall’artista Carlo Bernardini ideata appositamente per l’imponente piazzale della Fabbrica del Vapore a cura di Gisella Gellini e Gaetano Corica, con il patrocinio della Scuola del Design del Politecnico e dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Bernardini che da anni indaga il tema della luce attraverso l’uso della fibra ottica, sembra circoscrivere e catturare il vuoto dello spazio isolandone una parte interna, delineando una forma attraverso una linea in fibra ottica. La grande installazione che si estende sull’intera area centrale della Fabbrica del vapore diviene così uno spazio nello spazio, come una sorta di orizzonte degli eventi che contorna un black holl; isola il perimetro di un vuoto profondo, una dimensione altra, invisibile, che pesa percettivamente e si staglia inclinata di fronte a noi, dentro alla nostra visione come un’apparente gigantesca lastra di cristallo. Una forma del vuoto plasmata in una superficie sospesa, cristallizzata, che potrebbe frantumarsi come nella fine di un’incantesimo, ma che al contempo ci invita a percorrerla, addentrandoci in essa alla scoperta del passaggio in un’altro e ipotetico spazio temporale.

 
Carlo Bernardini – Finestre Metafisiche
a cura di Diego Labonia
Roma Glocal Brightness VII Edizione | 16.12.2022 – 03.2023

Per la VII edizione di RGB Roma Glocal Brightness dal 16/12/2023 Carlo Bernardini propone Finestre Metafisiche, installazione di light art che – scrive Isa Helena Tiburcio- “si configura con un’essenziale linea di luce nel vuoto di spazio dell’architettura in un palazzo a via di Torpignattara, una via di scorrimento caratterizzata da un intenso traffico dall’andamento lento e ipnotico senza soluzione di continuità. Passando lungo la strada si è colti di sorpresa da una linea verticale di luce, che in un attimo in base al nostro movimento, appare sdoppiarsi per poi svanire istantaneamente come un’illusione ottica. La linea in fibra ottica, attraversando il vuoto di due finestre nello spazio intermedio tra due edifici, sembra per una frazione di secondo specchiarsi nell’oscurità notturna, in quella che è la profondità indefinita del buio visibile dentro ed oltre le due finestre. Con il nostro passaggio il riflesso, così come appare immediatamente, scompare ai nostri occhi, lasciandoci la sensazione di aver perduto qualcosa, di non aver prestato l’adeguata attenzione, ed il pensiero che forse converrebbe tornare indietro per capire cos’è che può esserci repentinamente sfuggito senza darci il tempo di afferrarlo. Il segno di luce tracciato da Bernardini partendo da quel vuoto di spazio architettonico, sembra cercare di fermare l’attimo e inserirsi sia pure nel brevissimo tempo percettivo, in un pertugio di uno spazio mentale sottratto alla frenesia o all’indifferenza della vita quotidiana. “

Carlo Bernardini, Shining Matrix
a cura di Fabio Migliorati
Palazzo Lambardi, Arezzo | 09.12.2022 – 05.02.2023 

Sugar hai il piacere di presentare Carlo Bernardini, a cura di Fabio Migliorati, da

venerdì 09 dicembre 2022 al 5 febbraio 2023 a Palazzo Lambardi, presso gli stessi pregevoli spazi che, oltre ai mosaici romani scoperti anni fa, custodiscono la memoria più recente di importanti mostre d’arte contemporanea – le personali del lavoro di Hans Op de Beeck, di Michelangelo Pistoletto, di Fausto Melotti. Arezzo conosce Carlo Bernardini (Viterbo, 1966) per avere illuminato piazza Libertà durante Icastica II, quando geometrizzò lo spazio tra il Palazzo del Comune e il Palazzo della Provincia con un immenso solido tracciato in fibra ottica. 

Carlo Bernardini – scrive Fabio Migliorati – presenta una selezione di alcune opere scultoree nella cui ricerca visiva, basata sul concetto di trasformazione percettiva, la luce crea un disegno nello spazio, un disegno che cambia secondo i punti di vista e gli spostamenti dello spettatore. Le sue sculture sono spazi mentali, apparentemente incorporei, in cui il disegno di luce modifica la nostra percezione dell’ambiente, tracciando con la fibra ottica ipotetiche dimensioni invisibili nello spazio. Attraverso le sue intensissime installazioni, Bernardini ha sempre mirato a una riconfigurazione dei luoghi per una nuova architettura; le sculture sono concepite come spazi di luce cristallizzata, i cui materiali, acciaio inox e fibra ottica, si compenetrano in un gioco di ruoli, tra luce e buio. Il riverbero delle figure geometriche nelle forme visive scompone lo spazio, recintando il vuoto dell’ambiente. L’artista immagina un vuoto pieno, un nulla vero, una realtà irreale che si scopre più reale dell’irrealtà. L’artista plasma il pieno (la materia) per delimitare un vuoto (il buio) che scopre un nuovo pieno (lo spazio geometrico). L’artista costruisce, definisce, istituisce… La fibra ottica, mezzo atto a trasmettere le informazioni con la luce, comunica attraverso segnali ottici, ma Bernardini la usa come per disegnare nello spazio, quindi in un ambiente; è un disegno che, staticamente, si riscatta in un apparente senso dinamico, cambiando
e talvolta perfino sconvolgendo la funzione della struttura di un luogo. La relatività delle percezioni che la lettura dell’opera genera può porci in relazione con altre coordinate visive e con differenti, inattese implicazioni, e nuovi significati si levano dalle cose: i riflessi rivelano strati di realtà. intimistiche o microscopiche; le linee di luce segnano una dimensione altrimenti invisibile.

www.carlobernardini.it