
Dall’8 al 18 luglio «Cinema Muto & Live Music» nell’atrio di Palazzo San Domenico
Quattro concerti per film senza parole
Rutigliano «città d’arte» sotto le stelle
In proiezione alcune pellicole dimenticate degli anni Dieci e Venti
Di scena il Carrabba 4et, la Skanderband, Klaviol Trio e Quatrelier
Alcuni capolavori dimenticati del cinema muto italiano abbinati a raffinati progetti di musica dal vivo. È la proposta del Comune di Rutigliano realizzata in collaborazione con l’associazione Agìmus, che dall’8 al 18 luglio, alle ore 21, nel chiostro di Palazzo San Domenico, a Rutigliano, prevede quattro proiezioni di film italiani di inizio Novecento accompagnate da altrettante esibizioni musicali di formazioni di grande qualità. La settima edizione di «Cinema Muto & Live Music», rassegna diretta da Franco Larizza, partirà l’8 luglio con «Addio Giovinezza», film del 1918 diretto da Augusto Genina e interpretato da Maria Jacobini abbinato a un vasto repertorio di John Coltrane eseguito dal Quartetto del sassofonista Michele Carrabba, coadiuvato da Nico Marziliano al pianoforte, Donato Castagna alla batteria e Francesco Cinquepalmi al contrabbasso.
Nello stesso 1918 uscì «Frate sole» di Ugo Falena e Mario Corsi interpretato da Umberto Palmarini, che viene proposto l’11 luglio con le musiche folk della tradizione arbëreshë dalla Skanderband formata da Meli Hajderaj (voce), Bastri Skenderi (voce e tastiere), Fatbardh Capi (clarinetto), Michele Lobaccaro (basso e chitarra) e Mario Grassi (batteria e percussioni).
Risale, invece, al 1929, «Rotaia» di Mario Camerini con Maurizio D’Ancora e Käthe von Nagy i cui fotogrammi il 15 luglio verranno accompagnati da pagine di Poulenc, Rota, Shostakovich e Piazzolla dal Klaviol Trio composto da Flavio Maddonni (violino), Giambattista Ciliberti (clarinetto) e Piero Rotolo (pianoforte).
Chiuderà il ciclo «’A santanotte» che Elvira Notari girò nel 1922 con Rosé Angione, film per il quale l’Ensemble di musica antica Quatrelier animato da Marica Mancini (soprano), Francesca Paola Lippolis (violoncello barocco), Francesca Borraccesi (clavicembalo) e Beatrice Birardi (percussioni) eseguirà musiche del Sei-Settecento di Barbara Strozzi, Francesco Cavalli, Giulio Caccini, Georg Friedrich Händel, Andrea Falconieri e Antonio Caldara.
Per questa edizione, che segna l’avvio della collaborazione con l’Agìmus, Larizza esprime soddisfazione nel vedere la sua creatura «presa per mano da una delle più importanti realtà del nostro territorio nel settore della cultura musicale, e non solo», e spiega le scelte artistiche di quest’anno. «Abbandoniamo il cinema quasi sperimentale del primo decennio del ‘900 – racconta – per prendere confidenza con il cinema muto italiano più maturo e tecnicamente organizzato della seconda e terza decade del secolo: anni complicati, per l’Italia, che si tuffa in un’epoca di guerre, lutti e dittature, mentre il cinema, per quanto può, tenta di resistere al mare tempestoso nel quale il Paese si è imbarcato».
Anche il sindaco di Rutigliano, Giuseppe Valenzano, sottolinea l’importanza della nuova fase di «Cinema Muto & Live Music», che definisce «un appuntamento cruciale del nostro calendario estivo, simbolo di continuità e visione e progetto culturale di altissimo valore capace, anno dopo anno, di confermare il ruolo della nostra città come polo di riferimento per chi ama l’arte, la memoria e l’innovazione culturale».
Di «viaggio nella memoria» parla Milena Palumbo, assessora alla Cultura e al Turismo del Comune di Rutigliano. «Questa non è solo una rassegna di film e concerti – dice – ma un modo per dare nuova vita a opere che rischierebbero di perdersi, oltre che un’opportunità per ascoltare musiche che raramente trovano spazio nei circuiti più commerciali. È cultura che emoziona, che unisce, che crea comunità. È la ricerca di una offerta diversificata per il cartellone estivo del nostro Comune».
L’ingresso a tutti gli spettacoli è gratuito. Info 347.8146444 – 393.9935266.







I PROGRAMMI DELLE SERATE NEL DETTAGLIO
MARTEDI 8 LUGLIO 2025 ore 21
RUTIGLIANO, Chiostro Palazzo San Domenico
Film: ADDIO GIOVINEZZA, anno: 1918, regia: Augusto Genina, protagonista: Maria Jacobini
Concerto: MICHELE CARRABBA QUARTET
Michele Carrabba, sassofoni – Nico Marziliano, pianoforte – Donato Castagna, batteria – Francesco Cinquepalmi, contrabbasso
In programma musiche di John Coltrane
Seconda versione cinematografica della fortunata commedia crepuscolare di Camasio e Oxilia, dopo quella del 1918 a firma dello stesso Genina, «Addio giovinezza» è un film stretto dentro una storia di edificante tristezza e ragionevolezza ideologica (gli universitari non sposano le sartine). Il fil racconta, infatti, la storia di Mario, un giovane di provincia che si reca a Torino per frequentare l’università. Dopo aver cercato casa, il ragazzo trova una camera in affitto presso Dorina. Tra i due nasce l’amore, insidiato dalla presenza di una donna ricca e spregiudicata, Elena, una donna fatale e abbastanza sfrontata da cercarsi un’avventura sessuale, ma anche abbastanza disincantata da sapere che, se il gioco si fa troppo duro, tanto vale volgersi altrove.
Al film vengono abbinate alcune creazioni di John Coltrane. «Credo che la musica possa rendere il mondo migliore e, se ne sono capace, voglio contribuire a farlo. Mi piacerebbe mostrare alla gente il divino usando un linguaggio musicale che trascenda le parole. Voglio parlare all’anima delle persone». Queste parole possono considerarsi il manifesto artistico del grande sassofonista e compositore, che con il suo passaggio ha segnato un confine netto tra il prima e il dopo nell’ambito del jazz e della musica tutta. I brani scelti riguardano la produzione di Coltrane prima della svolta «free» attraverso i quali ripercorrere, anche con il racconto, le parti più importanti della sua carriera, segnata anche dal tunnel mortale dell’eroina.
VENERDI 11 LUGLIO 2025 ore 21
RUTIGLIANO, Chiostro Palazzo San Domenico
Film: FRATE SOLE, anno: 1918, regista: Ugo Falena e Mario Corsi, protagonista: Umberto Palmarini
Concerto: SKANDERBAND
Meli Hajderaj, voce – Bastri Skenderi, voce e tastiere – Fatbardh Capi, clarinetto – Michele Lobaccaro, basso e chitarra – Mario Grassi, batteria e percussioni
In programma musiche tratte dal repertorio folk tradizione Arbereshe/albanese
«Frate Sole» racconta la vita di San Francesco d’Assisi suddivisa in quattro episodi. Il film fu per certi versi epocale, perché cambiò la percezione cinematografica rispetta alla futura interazione tra immagini e musica. Un’impresa che lo scrittore, sceneggiatore e cineasta pistoiese Mario Corsi, accettò di girare appena dopo essere tornato dal fronte della Grande Guerra, su espressa sollecitazione del critico musicale Eugenio Sacerdoti e del commediografo Ugo Falena.
La proiezione viene accompagnata dalle musiche eseguite dal vivo dalla Skanderband, nome dell’orchestra-laboratorio musicale multiculturale ideata da Michele Lobaccaro dei Radiodervish, che vede musicisti albanesi, arbereshe e italiani riuniti in un viaggio ideale capace di unire Oriente e Occidente facendo interagire le tradizioni musicali delle due sponde dell’Adriatico, italiana ed albanese. Dunque, un viaggio non solo nello spazio geografico, ma anche nel tempo, tenendo conto che alcuni brani sono conservati gelosamente da cinque secoli nella memoria storica delle antiche comunità arbereshe stabilitesi nel sud Italia. Infatti, l’antica migrazione albanese del XV secolo, guidata dal grande eroe Skanderbeg, ha dato luogo alla nascita delle comunità arbereshe e a una tradizione linguistica, religiosa e musicale ancora viva. Quella degli arbereshe è una storia di integrazione e convivenza che prosegue, curiosamente, con la recente migrazione albanese. In particolare, quella che, a partire dal 1991, ha generato nuove forme di incroci culturali grazie all’incontro tra musicisti albanesi e artisti italiani, in particolare pugliesi.
MARTEDI 15 LUGLIO 2025 ore 21
RUTIGLIANO, Chiostro Palazzo San Domenico
Film: ROTAIE, anno 1929; regista: Mario Camerini; protagonisti: Maurizio D’Ancora, Käthe von Nagy
Concerto: KLAVIOL TRIO
Flavio Maddonni, violino – Giambattista Ciliberti, clarinetto – Piero Rotolo, pianoforte
In programma musiche di Poulenc, Rota, Shostakovic, Piazzolla
Due giovani, disperati perché senza lavoro, decidono di suicidarsi, ma in stazione trovano un portafoglio pieno di banconote. Così, tentano la fortuna giocando al casinò, perdendo ben presto tutto. Ma, dopo alcune disavventure, riacquistano fiducia nella vita. Film cerniera, almeno in Italia, tra il periodo muto e l’avvento del sonoro, «Rotaie» inaugura anche, soprattutto nelle scenografie dell’episodio centrale, la stagione di quello che Giampiero Brunetta, autorevole storico del cinema italiano, ha definito il cinema Art-déco.
Ad accompagnarne la visione, musiche di diversa matrice stilistica, accomunate dal rifiuto di certo “sperimentalismo” di tipo tecnico-accademico e dalla ricerca di un linguaggio che antepone sempre l’immediatezza comunicativa, anche in presenza di mezzi espressivi non legati esclusivamente alla tradizione più diffusa. Ecco allora che, partendo dalle pagine poco note del Poulenc «teatrale» di «Invitation au chateau» (Un ballo al castello), la commedia satirica di Jean Anouilh sulla vicenda dei gemelli Hugo e Frèderic, il Klaviol Trio presenta i più noti temi del Rota cinematografico (elaborati dal suo discepolo Nicola Scardicchio), per giungere ai cinque Pezzi per due violini e pianoforte (versione con il clarinetto) di Shostakovich, esempi di musica popolare pensata per l’intrattenimento, e, infine, all’immancabile Astor Piazzolla delle Stagioni in forma di tango, simbolo della fusione tra cultura “alta” e popolare che proprio il Novecento porta a compimento.
VENERDI 18 LUGLIO 2025 ore 21
RUTIGLIANO, Chiostro Palazzo San Domenico
Film: ‘A SANTANOTTE, anno: 1922, regia: Elvira Notari, protagonista: Rosè Angione
Concerto: ENSEMBLE QUATRELIER
Marica Mancini, soprano – Francesca Paola Lippolis, violoncello barocco – Francesca Borraccesi, clavicembalo. Con la partecipazione di Beatrice Birardi, percussioni
In programma musiche di Strozzi, Cavalli, Caccini, Händel, Falconieri, Caldara
Ispirato all’omonima canzone popolare di Francesco Buongiovanni ed Eduardo Scala (1920), il film «’A Santanotte» di Elvira Notari racconta la storia di un padre ubriacone che promette sua figlia, da lui regolarmente maltrattata, a un perfido giovane che tradisce l’amico, di cui la protagonista è innamorata, accusandolo di omicidio. Le immagini di questo mélo ad alto tasso sentimentale e viscerale, in un crescendo di gesti e sguardi da forsennati, con i tipici colori partenopei, a cominciare dallo scugnizzo sciuscià, testimone degli eventi, vengono proposte attraverso l’esecuzione di musiche del Sei-Settecento di Barbara Strozzi, Francesco Cavalli, Giulio Caccini, Georg Friedrich Händel, Andrea Falconieri e Antonio Caldara. Sarà un viaggio nell’amor sacro e profano condotto dall’ensemble Quatrelier con il progetto «Paradiso infernal, celeste Inferno», attraverso il quale il pubblico verrà trasportato in un universo onirico con giochi di luci ed ombre che riflettono il conflitto tra Eden e sofferenza, invitando ad una riflessione profonda sulla propria interiorità. Il titolo riprende gli ossimori d’amore presenti nell’opera «Adone» di Giovan Battista Marino, che si intrecciano col significato del termine greco «pharmakon», che è al tempo stesso rimedio e veleno. Amore, infatti, ha due facce: è cieco, ma guarda lontano, restituisce la salute e insieme reca la malattia e la morte, può essere spirituale e poi sensuale, sacro e profano. Così «pharmakon», a seconda degli usi, delle dosi, della saggezza di chi lo somministra e della costituzione di chi lo riceve, può ora avvelenare, ora curare, ora guarire, ora intossicare.