
Presentata una Piattaforma Regionale con la quale aprire un serrato confronto con il Presidente Emiliano, l’assessore alla Sanità Piemontese e il Direttore del Dipartimento Montanaro. Serve un cambio di passo: più investimenti, più assunzioni, più territorio. La salute non può aspettare
La sanità pugliese vive un momento cruciale. Carenza di personale, liste d’attesa in crescita e difficoltà nella medicina territoriale mettono a rischio il diritto alla cura. Di tutto ciò si è parlato a Bari nel corso dell’incontro organizzato dalla CISL Puglia e dalla Federazione dei Pensionati Cisl Puglia, con numerose federazioni territoriali, “Curare la sanità pugliese: dalla medicina territoriale alle liste d’attesa.
L’incontro nel capoluogo pugliese è il secondo dei quattro appuntamenti programmati nelle province pugliesi, sulla condizione in cui versa la Sanità territoriale. E’ stata ripresa con maggior vigore e determinazione una battaglia di civiltà per garantire il diritto costituzionale alle cure, per rilanciare il Servizio sanitario pubblico, vicini ai più fragili, a chi non ha la possibilità economica di rivolgersi alla Sanità privata per curarsi e rinuncia attendendo tempi lunghissimi, vittime di liste di attesa infinite, di fronte all’indifferenza di chi ha responsabilità politica e di gestione delle Asl. Non molleremo e continueremo a pretendere responsabilità delle Istituzioni a tutti i livelli, mobilitando le coscienze.
Al termine della giornata è stata presentata una puntuale Piattaforma Regionale con la quale aprire un serrato confronto con il Presidente Emiliano, l’assessore alla Sanità Piemontese e il Direttore del Dipartimento Montanaro, per analizzare le criticità e le prospettive della Sanità Territoriale, con particolare attenzione alla medicina del territorio, al ruolo delle professioni sanitarie, alla carenza di personale e alla crescente emergenza legata ai tempi d’attesa.
Sono intervenuti: Antonio Castellucci, segretario generale CISL Puglia, Vincenzo Lezzi, Segretario Generale FNP CISL Puglia, Giuseppe Boccuzzi, Segretario Generale CISL Bari, Miriam Ruta, Segretaria Generale FISASCAT CISL Bari, Simona Boccuzzi Segretaria generale FP Cisl Bari e Giovanni Catalano, Segretario Generale CISL Medici Bari.
Antonio Castellucci, segretario generale CISL Puglia “La questione della sanità, e in particolare il problema delle liste d’attesa, rappresenta una delle principali preoccupazioni per la Cisl, che va affrontata con urgenza. È un impegno che portiamo avanti insieme alla Federazione dei Pensionati, alla Funzione Pubblica, alla Cisl Medici, a tutte le categorie e alle Cisl territoriali, in un’azione condivisa e trasversale. Il 2 maggio 2023, per affrontare le criticità legate a sanità e welfare, abbiamo sottoscritto un protocollo con il Presidente della Regione, gli assessori regionali alla Sanità e al Welfare, alla presenza di tutti i direttori generali delle ASL e delle organizzazioni sindacali confederali. Tuttavia, quel protocollo non ha avuto un seguito concreto. Al suo interno sono previste scelte di responsabilità, legalità e trasparenza: le direzioni generali delle ASL avrebbero dovuto affrontare, insieme ai firmatari, una serie di criticità. Ma ciò non è accaduto. Gli incontri che si sono svolti non hanno quasi mai affrontato nel merito le problematiche cruciali, come quella delle liste d’attesa. Riteniamo sia ora indispensabile riprendere il confronto con i contenuti del protocollo, che per noi, come per i cittadini, rappresenta un vero e proprio patto di responsabilità, e non un semplice documento privo di valore. Attraverso le iniziative che stiamo portando avanti con i colleghi dei Pensionati e delle altre categorie della Cisl nei diversi territori pugliesi, oggi a Bari, nei giorni scorsi a Taranto per discutere anche della situazione di Brindisi, e prossimamente a Lecce e Foggia, vogliamo arrivare a un’iniziativa regionale che rilanci i temi centrali emersi a livello locale. Per noi, in questo percorso, dialogo e partecipazione restano elementi imprescindibili. L’auspicio è che l’assessore Piemontese possa riattivare quel confronto che avevamo auspicato nel suo insediamento su questi temi, con l’obiettivo di avviare un monitoraggio puntuale sia a livello territoriale che regionale.”
Vincenzo Lezzi, Segretario Generale FNP CISL Puglia: “Quello che temevamo lo stiamo praticamente via via verificando, nel senso che sostanzialmente, questo confronto non ha portato a quei risultati sperati che erano stati tracciati con l’accordo del 2 maggio 2023 con il Presidente della Giunta regionale Michele Emiliano. In questo momento le ASL continuano ad avere criticità importanti, alle quali non si riesce a dare una risposta, e noi proprio attraverso gli incontri di questi giorni stiamo cercando di approfondire, per capire come proseguire il confronto. Intanto sui livelli territoriali con le Direzioni Generali affinché mettano in campo e adottino misure che servano a coprire il gap fra la domanda di salute dei cittadini e l’offerta sanitaria. Vogliamo capire la capacità che ciascuna azienda ha di produrre prestazioni sanitarie. In questo momento noi prendiamo come punto di riferimento quello che abbiamo realizzato nel confronto con l’ASL Bat dove la stessa, ha stimato la sua capacità produttiva attraverso un percorso con il quale ha negoziato i volumi di produzione reparto per reparto, struttura per struttura e ha stimato quelle che sono le misure che occorrerebbero in quel territorio, per colmare il gap a cui facevo riferimento prima, stimandola in 18 milioni di Euro. L’ASL Bat ha mandato tutto questo lavoro alla Regione puglia. È passato un anno e ancora la Regione non ha dato nessuna risposta all’ASL Bat. Ora vogliamo capire anche nelle altre ASL, lo stesso percorso dove porta. Siamo convinti – conclude il segretario dei pensionati CISL Puglia – che la normativa, la legge e anche le risorse ci sono perché non è un problema solo di risorse, è un problema di carattere organizzativo a cui dobbiamo dare delle risposte, per cui abbiamo chiesto il 17 marzo insieme a CGIL e UIL un incontro al Presidente Emiliano e all’assessore Piemontese per verificare l’attuazione di quell’accordo, in quanto quell’accordo è pienamente inattuato, ci sono una serie di questioni molto serie che dovremmo affrontare, per dare la possibilità ai cittadini di esercitare un diritto costituzionale che è quello dell’accesso alle cure..”