
Clamore presenta il suo album d’esordio, “Forse ci sbagliamo”: un viaggio intimo e onesto tra sogni, ostacoli e rivincite. Dieci tracce di delicato pop, attraversato da leggere influenze urban, che trasformano cicatrici in parole, dubbi in musica, determinazione in suono. Ogni brano è un frammento di vita, un respiro di chi ha scelto di non arrendersi, anche quando tutto intorno sembrava suggerire il contrario.
Con melodie che accarezzano e graffiano, e testi che scavano senza paura, “Forse ci sbagliamo” è più di un album: è una dichiarazione d’intenti, un atto di coraggio. Perché la musica esiste per chi ha qualcosa da dire. E Clamore ha scelto di farsi sentire.

TRACKLIST
Manifesto:
Un urlo di verità che sfida etichette e giudizi. Clamore racconta senza filtri il conflitto tra luce e oscurità, dando voce a chi ha lottato per essere sé stesso. Un inno alla lotta, al riscatto e all’autenticità.
Clamore:
La rivincita di chi è sempre stato in fondo alla classifica ma non ha mai smesso di crederci. Come una squadra che ribalta l’impossibile, questa traccia grida la forza di chi si rialza, sogna e lotta per farsi sentire, nonostante tutto.
Senza via d’uscita:
Un viaggio nell’anima di chi ha conosciuto il peso delle parole e della solitudine. Tra lacrime e ferite invisibili, la musica diventa faro e salvezza. Un brano intenso, che dà voce all’emarginazione e si fa canto di resilienza.
A chi non mi credeva:
Una lettera alla vita scritta con il sangue di chi è stato fragile e ha lottato per crescere. Un grido di riscatto che si rialza dalle ceneri, alimentato da una speranza testarda. Per chi non ha mai smesso di sognare.
Le scatole del cuore:
Pop malinconico e intimo. Clamore ci porta in una stanza dell’anima, dove ogni scatola custodisce un ricordo. Tra sogni mai detti e abbracci mancati, emerge una figura femminile luminosa, simbolo di una purezza che resiste anche nel buio.
Tornare a vivere:
Il respiro dopo il silenzio. Clamore racconta il bisogno di ricominciare, di lasciarsi alle spalle i rimpianti e abbracciare il presente. Una persona speciale diventa guida e speranza, come in una favola ancora possibile.
Sogno a occhi aperti:
Un inno delicato all’evasione e all’immaginazione. Per chi si è sentito fuori posto, per chi ha imparato a trasformare il cemento in poesia. Un viaggio che rivendica il diritto di sognare a occhi aperti.
Amare ciò che non appare:
Una carezza per chi ama in silenzio, per chi sa vedere oltre l’apparenza. Un brano romantico e sincero che invita a guardare più in profondità. Perché amare davvero significa saper guardare dentro.
Sopra le nuvole:
Un viaggio introspettivo, leggero e malinconico, verso una nuova prospettiva. Un invito a liberarsi dalle prigioni mentali e riscoprire sé stessi, anche attraverso le tempeste.
Musica:
A chiusura, una reinterpretazione intensa di Musica di Francesco Tricarico. Tra ricordi e cicatrici, tra parole d’amore e la potenza salvifica del suono, Clamore firma un finale che commuove.
Clamore – all’anagrafe Elia Bedin – è un artista classe 2001. Il suo percorso musicale inizia giovanissimo, quando la scrittura diventa rifugio in un momento di crisi interiore. Le sue canzoni nascono da un bisogno autentico di esprimersi e di trasformare il dolore in bellezza.
La svolta arriva con la perdita del nonno, figura centrale nella sua vita: da quel momento Clamore decide di aprire il cassetto dei sogni e condividere la propria musica.
Nel 2021 intraprende un percorso formativo presso Officine Limoni di Montecchio Maggiore (VI), la scuola di canto fondata da Irene Ghiotto, vincitrice di Area Sanremo 2012.
L’11 marzo 2022 pubblica il suo primo singolo, Cielo di Marte, che lo porta presto ad esibirsi in tutta Italia: da Torre del Lago a Torino, da Milano a Pietrelcina.
Clamore attira l’attenzione di Emergency TS Music, etichetta discografica indipendente con cui nasce una collaborazione preziosa. Con il produttore Simone Zuccalà pubblica Amare ciò che non appare (2023), un brano che diventa manifesto della sua poetica.
Nel novembre 2023 esce Clamore, un singolo che racconta le origini del suo nome d’arte, simbolo di sfide e desideri. Il brano urla con autenticità: “Presente!”.
Il suo ultimo singolo, Senza via d’uscita, prodotto da David Maria Campese presso Lime Studio, è un nuovo tassello di un percorso musicale e personale che ha come unica bussola la verità emotiva.