
- Il regolamento riveduto si applicherà invece a partire dal 1° gennaio 2028
- Il rinvio fa parte degli sforzi di semplificazione dell’UE
- Il Parlamento ha utilizzato la procedura d’urgenza per accelerare il processo
Giovedì, il Parlamento europeo ha votato per posticipare le date di applicazione delle nuove leggi dell’UE sulla classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze chimiche.
Con 441 voti favorevoli, 108 contrari e 11 astensioni, i deputati hanno sostenuto la proposta della Commissione, che fa parte di un più ampio sforzo di semplificazione volto a rafforzare la competitività dell’UE.
Questo meccanismo di “arresto dell’orologio” posticipa l’applicazione del regolamento riveduto relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze chimiche al 1° gennaio 2028. Modifica inoltre le tempistiche per la rietichettatura e i requisiti di formattazione obbligatori e le norme sulla pubblicità, le vendite a distanza e l’etichettatura delle pompe di carburante.
Passaggi successivi
Per accelerare l’adozione delle misure, martedì il Parlamento ha deciso di trattare il fascicolo con procedura d’urgenza. Per entrare in vigore, il progetto di legge necessita ora dell’approvazione formale del Consiglio, che ha approvato lo stesso testo il 24 settembre 2025.
Sfondo
A luglio la Commissione europea ha presentato il pacchetto “Omnibus VI” per semplificare la legislazione dell’UE nel settore delle sostanze chimiche. L’obiettivo era quello di ridurre i costi di conformità e alleggerire gli oneri amministrativi per l’industria chimica, garantendo nel contempo una forte protezione della salute umana e dell’ambiente. Il pacchetto semplifica inoltre le norme sull’etichettatura delle sostanze chimiche pericolose, chiarisce le normative dell’UE sui cosmetici e semplifica la registrazione dei prodotti fertilizzanti dell’UE allineando le prescrizioni in materia di informazione alle norme standard REACH per le sostanze chimiche. Secondo la Commissione, queste misure dovrebbero far risparmiare all’industria almeno 363 milioni di euro all’anno.

