
- I finanziamenti possono essere incanalati verso nuove priorità come la capacità industriale della difesa, la mobilità militare, gli alloggi a prezzi accessibili e la resilienza idrica
- Priorità agli investimenti nei prodotti a duplice uso
- Sono inclusi anche la decarbonizzazione, la competitività e gli interconnettori energetici
- La riduzione delle disuguaglianze tra le regioni dovrebbe essere continuata
La commissione per lo sviluppo regionale ha adottato la sua posizione sulle proposte volte a introdurre nuove priorità e flessibilità nell’attuale ciclo di finanziamento della coesione dell’UE.
I deputati della commissione per lo sviluppo regionale sostengono in linea di massima, in una relazione adottata mercoledì con 26 voti a favore, 10 contrari e 5 astensioni, una proposta della Commissione volta ad adeguare le priorità della politica di coesione dell’UE nel periodo 2021-2027, introducendo nel contempo alcune modifiche mirate per garantire che i principi fondamentali della politica di coesione rimangano in vigore.
Nuove priorità e flessibilità
I deputati hanno sostenuto la proposta di introdurre nuovi obiettivi che sarebbero ammissibili ai fondi di coesione, vale a dire le capacità industriali della difesa e la mobilità militare, la resilienza idrica, gli alloggi a prezzi accessibili, la decarbonizzazione e le infrastrutture energetiche. Hanno inoltre convenuto di destinare parte dei fondi alla competitività dell’UE, in particolare alla piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (STEP), e di fornire un sostegno supplementare alle regioni dell’UE confinanti con la Russia, la Bielorussia e l’Ucraina.
I deputati hanno inoltre sostenuto condizioni di finanziamento più favorevoli, tra cui la possibilità di cofinanziamento al 100%, il prefinanziamento del 30% e un ulteriore rimborso del 9,5% del finanziamento totale per le riassegnazioni alle nuove priorità nel 2026 se almeno il 15% dei fondi sarà riassegnato a tali priorità. I deputati propongono di abbassare questa soglia al 10%.
I deputati chiedono investimenti per la preparazione
Nei loro emendamenti, i deputati vogliono dare priorità alle infrastrutture a duplice uso (adatte all’uso civile e militare) nel finanziamento dell’industria della difesa e della mobilità militare. Per quanto riguarda la gestione delle risorse idriche, intendono ampliare la portata del sostegno per includere la gestione integrata delle risorse idriche (ad esempio, irrigazione e desalinizzazione). I deputati vogliono anche rendere la sostenibilità abitativa una priorità e consentire che i fondi vadano alla protezione delle infrastrutture energetiche critiche e alle infrastrutture di preparazione civile.
Per garantire che l’attenzione della politica di coesione sulla riduzione delle disuguaglianze interregionali sia mantenuta, i deputati vogliono aggiornare le regole in modo che solo le regioni meno sviluppate e in transizione possano accedere ai nuovi finanziamenti per la difesa e la decarbonizzazione. Hanno anche modificato una disposizione che consentirebbe di sostenere le aziende più grandi per specificare che ciò può avvenire solo quando le aziende si impegnano a favore dell’occupazione locale. I deputati hanno aggiunto che è ancora necessaria una misura che garantisca l’approvazione degli enti locali e regionali per il trasferimento dei fondi di sviluppo territoriale già pianificati ad altri scopi.
I deputati sottolineano che le nuove flessibilità non possono essere applicate ai fondi di coesione congelati ai sensi del regolamento sulla condizionalità dell’UE per violazioni dei valori dell’UE o dello Stato di diritto.
Citare
Dopo il voto, il relatore e presidente della commissione Dragoș Benea (S&D, Romania) ha dichiarato: “Il Parlamento si sta facendo avanti per fornire risposte concrete ai cittadini che vivono nelle regioni di confine, alle famiglie che faticano a trovare un alloggio a prezzi accessibili e alle comunità che affrontano le sfide della transizione verde. Adattando le regole della politica di coesione alle priorità emergenti di oggi, senza compromettere la missione fondamentale della solidarietà territoriale, riaffermiamo il nostro impegno a garantire che nessuna regione e nessun cittadino europeo sia lasciato indietro.”
Passaggi successivi
I negoziati con il Consiglio sono stati autorizzati con 31 voti a favore, 9 contrari e 1 astensione. Saranno annunciati durante la sessione plenaria del Parlamento dal 7 all’11 luglio e, se non ci saranno obiezioni, potranno procedere.
Sfondo
La proposta della Commissione modificherebbe il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo di coesione e il Fondo per una transizione giusta. La Commissione stima che nel 2026 si otterranno 16,1 miliardi di euro di prefinanziamenti aggiuntivi. La proposta non introduce nuove risorse, per cui tali fondi sono anticipati a partire dagli anni successivi.
Parallelamente, la commissione per l’occupazione e gli affari sociali sta discutendo proposte analoghe nel contesto del Fondo sociale europeo +.