
Dodici punti per una Puglia che riparte da chi lavora. Al centro, l’idea di “Intelligenza Artigiana”, un modello produttivo ma anche sociale che guarda a qualità, innovazione, identità.
Un documento denso, concreto e con una visione chiara: Confartigianato Puglia presenta ad Antonio Decaro, candidato alla presidenza della Regione Puglia per la coalizione progressista, le proprie proposte per la prossima legislatura. Un vero e proprio “programma” per le aziende artigiane e le piccole imprese pugliesi, che rappresentano la quasi totalità del tessuto produttivo regionale.
I numeri parlano da soli. In Puglia, il 95,7% delle imprese private ha meno di dieci dipendenti; la percentuale sale al 99,6% includendo quelle fino a 49 addetti. Queste aziende danno lavoro a oltre i tre quarti degli occupati del settore privato (dati Unioncamere Puglia su base INPS). Una fotografia che, secondo Confartigianato, non lascia spazio a dubbi: «Sostenere le piccole imprese significa sostenere la Puglia».
L’“Intelligenza Artigiana” come chiave del futuro – Il documento ruota attorno a un concetto che è insieme tradizione e innovazione: l’“Intelligenza Artigiana”. È la capacità di “toccare con mano la materia” e trasformarla in qualcosa che abbia identità, storia e valore. «È questa – spiegano da Confartigianato Puglia – la vera essenza del Made in Italy, che può diventare la bussola per un modello produttivo sostenibile e competitivo».
Semplificazione, investimenti e mercati esteri – Tra le proposte più urgenti, la semplificazione dei bandi e dei supporti regionali agli investimenti, oggi spesso troppo complessi per le microimprese. Si chiede anche la nascita di un ecosistema dell’internazionalizzazione, per aiutare le imprese pugliesi a farsi strada sui mercati esteri più promettenti, e lo sviluppo di una piattaforma logistica regionale che rafforzi i nodi portuali e agevoli la mobilità delle merci. Richiesti, in quest’ottica, anche incentivi per il conseguimento di patenti e CQC, così da affrontare la carenza di autisti e trasportatori qualificati.
Lavoro e formazione: giovani, donne e migranti al centro – Il tema del lavoro resta centrale. Confartigianato denuncia la conclamata difficoltà nel reperire manodopera qualificata e propone di rilanciare l’apprendistato duale, ancora poco diffuso in Puglia e dare nuova dignità alla formazione professionale. Grande attenzione è riservata alla valorizzazione dei flussi migratori e alla partecipazione femminile al mercato del lavoro in condizione di piena parità di genere, considerati decisivi per il futuro del sistema produttivo.
Energia e ambiente: la via delle CER – Sul fronte energetico, l’associazione punta sulla consapevolezza e sull’accesso alle fonti rinnovabili. Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) già attivate nel Barese proprio da Confartigianato, rappresentano un modello da replicare. Allo stesso tempo, l’organizzazione chiede che l’attenzione all’ambiente passi da atti concreti e quotidiani invocando, ad esempio, maggiore efficacia nel presidiare il controllo e la manutenzione degli impianti termici e puntando sulla valorizzazione dei sottoprodotti industriali, in un’ottica di vera economia circolare.
Rigenerazione urbana e turismo di qualità – Il documento non dimentica urbanistica e turismo. La rigenerazione urbana viene indicata come volano di sviluppo economico e sociale, ma a condizione di ridurre la burocrazia e snellire le procedure regionali.
Sul turismo, l’invito è chiaro: trasformare la crescita in economia strutturata, coinvolgendo le aree interne e valorizzando artigianato e cultura come elementi centrali dell’esperienza turistica pugliese, a partire dalle nuove DMO (Destination Management Organization), che la Regione Puglia ha introdotto con una nuova legge (Legge n. 15/2025) per riorganizzare il sistema turistico regionale attraverso un modello di governance pubblico-privato.
Persone, comunità e futuro – Nel capitolo finale, spazio alle persone. Ai pensionati, portatori di competenze ancora preziose, e ai giovani, cui si chiede di credere nell’impresa come scelta di vita e strumento di libertà. “Serve una nuova cultura di impresa – si legge nel documento – che porti le nuove generazioni di imprenditori a considerare l’errore non come un fallimento ma come parte essenziale di un percorso di crescita”.
Il messaggio di Confartigianato al mondo politico è chiaro: ascolto, presenza e consapevolezza. «Ciò che va bene per gli artigiani e per le piccole imprese pugliesi – si legge nel documento – va bene per tutta la Puglia». Un richiamo che Decaro ha accolto con interesse, riconoscendo il ruolo centrale dell’artigianato nella tenuta economica e sociale della regione.

