
Cooperazione e politiche unitarie come chiave per affrontare la crisi climatica e gli impatti su biodiversità marina: presentati oggi nella sede di Union for Mediterranean i nuovi progetti europei MedPROACT e MIRAMAR
Adattamento delle comunità costiere e ripristino degli ecosistemi marini del Mediterraneo al centro del nuovo progetto MedPROACT a guida di Legambiente con interventi in Toscana, Sicilia e Puglia
Metodologie innovative di monitoraggio e azioni di mitigazione per gli stress multipli su ecosistemi marini chiave in Toscana, in Sicilia ed in altre Regioni del Mediterraneo: la sfida del progetto MIRAMAR
BARCELLONA – da sempre città interculturale e crocevia di rotte che attraversano il Mediterraneo, oggi Barcellona ha ospitato un’iniziativa che sancisce l’inizio di due nuovi percorsi di cooperazione per affrontare la crisi climatica e gli stress multipli di origine antropica sugli ecosistemi marini, entrambi co-finanziati dall’Unione europea e parte dell’iniziativa Plastic Busters, labellizzata Union for the Mediterranean.
“L’impatto degli stress multipli sulla biodiversità marina e sulle comunità costiere del Mediterraneo: nuovi impegni per le sfide di adattamento ai cambiamenti climatici attraverso l’iniziativa Plastic Busters”, questo è il titolo dell’evento tenutosi oggi presso la sede di Union for the Mediterranean a Barcellona. È stata l’occasione per presentare due nuovi progetti europei,Interreg NEXT MED MedPROACT e Interreg Euro-MED MIRAMAR, e per confermare la piena sinergia dei due programmi Interreg per il futuro di un Mar Mediterraneo più sostenibile e resiliente al cambiamento climatico.
Entrambi i progetti lavoreranno in stretto contatto fra di loro e con Paesi disposti su tutto il bacino mediterraneo, dalla Spagna alla Tunisia, dall’Italia alla Turchia. Al centro della loro azione lo sviluppo di nuove metodologie per monitorare gli impatti multipli sulla biodiversità del Mediterraneo, il conseguente ripristino degli ecosistemi marini e l’aumento della resilienza dei settori economici di punta delle coste mediterranee (pesca e turismo su tutti), fortemente impattati, insieme alla stabilità degli ecosistemi, dal cambiamento climatico, inquinamento da plastiche e contaminanti emergenti.
Soluzioni innovative e azioni pilota saranno portate avanti da MedPROACT in 10 aree pilota distribuite fra Italia (le Secche della Meloria davanti a Livorno in Toscana, Capo Milazzo (ME), le isole Egadi e Pelagie in Sicilia e la costa tra Otranto e Leuca (LE) in Puglia), Giordania, Tunisia e Turchia. Al centro delle azioni che qui saranno condotte ci saranno la gestione delle specie ittiche invasive, la definizione di nuove strategie per l’adattamento del settore pesca, azioni di ripristino delle praterie di posidonia e barriere coralline e infine lo sviluppo di strumenti di governance, come i Piani e le Linee Guida per l’Adattamento.
“Per Legambiente è un importante riconoscimento essere chiamata a coordinare ancora una volta un progetto strategico per il Mar Mediterraneo e l’evento di oggi dimostra quanto sia importante fare rete con tutte le realtà che lavorano su questi temi. Dai paesi costieri deve nascere un’azione unitaria e coordinata per affrontare sfide complesse come quelle imposte dalla crisi climatica che riguardano oggi non solo l’ecosistema marino, ma anche le comunità e le economie locali”, racconta Giorgio Zampetti, Direttore generale di Legambiente, capofila del progetto MedPROACT. “Forti anche delle iniziative passate sugli stessi temi in altri progetti internazionali come il progetto Common, svilupperemo azioni concrete e strumenti operativi di resilienza che sostengano queste comunità, e diventino modello anche per altre aree in futuro, per attuare piani efficaci di adattamento al cambiamento climatico”.
MIRAMAR è il progetto guida dell’iniziativa Plastic Busters, co-finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Interreg Euro-MED. Afferma Maria Cristina Fossi, professoressa ordinaria dell’Università di Siena, capofila del progetto: “Università di Siena, insieme ad altri 7 partner Mediterranei, attraverso il progetto MIRAMAR si propone di affrontare una delle sfide più importanti della regione Mediterranea. Unica per la sua biodiversità a livello mondiale, questa continua a subire pressioni crescenti, come la simultanea presenza a contaminanti emergenti, rifiuti marini incluse le microplastiche, presenza di specie aliene, rumore sottomarino e distruzione degli habitat. Tutti questi fattori di stress, derivanti dalle attività umane sempre più intense e aggravati dai cambiamenti climatici, stanno causando impatti a lungo termine sulla stabilità degli ecosistemi e sul benessere delle comunità costiere. MIRAMAR ha dunque come obbiettivo concreto il potenziamento delle conoscenze scientifiche delle comunità locali in 9 aree pilota ed il rafforzamento della cooperazione regionale per affrontare queste sfide complesse”.
La sinergia dei progetti MIRAMAR e MedPROACT, consentirà di sviluppare metodologie innovative e armonizzate per monitorare l’impatto cumulativo di specifici fattori di stress, oltre a presentare esempi di buone pratiche che evidenziano casi di successo nel ripristino degli ecosistemi e nella mitigazione dell’inquinamento
La Plastic Busters Initiative, nata nel 2013 per contrastare l’inquinamento dei rifiuti dispersi nell’ambiente marino e proteggere la biodiversità di questi ecosistemi, nel corso degli anni si è evoluta con lo studio e la conoscenza dei problemi ambientali che affliggono il Mediterraneo, andando a toccare anche altri temi. Come testimonia anche l’evento di questa mattina, l’iniziativa mira ora a valutare l’impatto dei cambiamenti climatici e degli stress multipli di origine antropica sugli ecosistemi marini interessati e a proporre soluzioni concrete. In questi anni numerose sono state le azioni portate avanti, rafforzate dal riconoscimento ricevuto da Union for the Mediterranean nel 2016, con il conferimento del proprio “label” all’iniziativa, a testimoniare la sua importanza in termini di visione comune e cooperazione tra le sponde del Mediterraneo.
MedPROACT è un progetto co-finanziato dall’Unione Europea per l’89% (€ 2.499.993,86) attraverso il programma Interreg NEXT MED.
MIRAMAR è un progetto co-finanziato (€ 2.499.730) dall’Unione Europea attraverso il programma Interreg Euro-MED.
I contenuti di questo comunicato stampa sono di sola responsabilità di Legambiente e sotto nessuna circostanza possono essere considerati come espressione della posizione dell’Unione Europea o delle strutture organizzative del programma.

