Il tempo è un bene preziosissimo e non sempre gli diamo il valore che meriterebbe. Ci accorgiamo di quanto sia importante solo quando non lo abbiamo più a disposizione, ma a quel punto è troppo tardi per tornare indietro: non c’è un tasto “rewind” nella vita. Nella sua ultima canzone “Dammi un altro giorno” Edoardo Tincani accende i riflettori proprio su questa tematica: il tempo e l’importanza che ricopre. “Dammi un altro giorno” in realtà è un brano che risale a diversi anni fa; Edoardo ha infatti scritto musica e testo in gioventù in occasione di una sacra rappresentazione eseguita per la prima volta nel 1996 poi riproposta in un live vent’anni dopo con una veste melodica rivisitata allora dal maestro Primo Iotti.
Con questo brano l’artista anticipa l’uscita del suo terzo album, “Aedo”, prevista per il 2025. “Aedo” sarà un disco molto personale, come si può intuire già dal titolo, che contiene una dedica all’autore stesso, “A Edo”, però è anche un sottile gioco di parole che si riferisce alla figura del poeta-cantore molto diffusa nell’antica Grecia, per l’appunto l’aedo. La canzone esce per l’etichetta Artisti Online in una versione leggermente ridotta rispetto all’originale, confezionata da Marco Gatti con un arrangiamento che si sposa molto bene con il carattere intimo del pezzo. “Dammi un altro giorno” è una preghiera pop che celebra la bellezza di ogni nuova alba, un regalo che Dio ci fa ogni giorno quando apriamo gli occhi. La prima strofa in realtà rimanda al termine della giornata, quando in un momento di raccoglimento riavvolgiamo il nastro per ricordare i volti delle persone incontrate lungo il cammino e le cose fatte, o al contrario le attività che non siamo riusciti a compiere. |