
Oggi la Commissione ha emesso le sue prime multe per violazioni del Digital Markets Act (DMA), per i termini di guida di Apple e il modello “consent or pay” di Meta.
Anna Cavazzini (Verdi/ALE, DE), presidente della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, ha commentato la decisione:
“La decisione di oggi non è affatto l’inizio di una ‘guerra tecnologica’ in risposta alla politica tariffaria erratica di Trump. Si tratta invece dell’attuazione coerente del diritto dell’UE vigente. Ciò include, come ultima risorsa, l’imposizione di multe ad Apple e Meta ai sensi del regolamento DMA per garantire che rispettino la legislazione digitale dell’UE. È molto facile per le aziende evitarlo: devono solo rispettare la legge europea”.
Il DMA andrà a beneficio delle piccole e medie imprese tecnologiche e dei consumatori su entrambe le sponde dell’Atlantico, in quanto si tratta di una legge che promuove una concorrenza leale. Previene le pratiche sleali che impediscono in particolare agli operatori più piccoli di raggiungere il loro pubblico di riferimento o di accedere a determinati dati che le aziende più grandi controllano attraverso il loro potere di mercato”.
“Tutte le imprese che operano nel mercato unico dell’UE devono rispettare le norme dell’UE, indipendentemente dal fatto che abbiano sede nell’UE o in paesi terzi. Sarebbe stato estremamente preoccupante se la Commissione avesse ulteriormente ritardato le procedure già delineate dalla legge, dando l’impressione che l’UE sia ricattata dalle minacce di Trump. Tra l’altro, da questa settimana negli Stati Uniti sono in corso procedimenti legali contro le posizioni monopolistiche di alcune grandi aziende tecnologiche”.
Sfondo
Oggi la Commissione europea ha scoperto che Apple ha violato l’obbligo anti-steering dell’azienda ai sensi del DMA e che Meta ha violato l’obbligo del DMA di offrire ai consumatori la scelta di un servizio che utilizza meno dati personali. Ha multato Apple e Meta rispettivamente di 500 milioni di euro e 200 milioni di euro.
Il Digital Markets Act (DMA) mira a garantire mercati equi e contendibili nel settore digitale. Regola i gatekeeper, che sono grandi piattaforme digitali che forniscono un importante gateway tra utenti aziendali e consumatori. Le dimensioni e il potere dei gatekeeper significano che possono avere il monopolio e quindi ridurre la competitività nell’economia digitale. Il DMA è uno dei primi strumenti a regolamentare in modo completo il potere di gatekeeper delle più grandi aziende digitali. È entrato in vigore il 1º novembre 2022 ed è entrato in vigore il 2 maggio 2023.
Il 23 gennaio 2025 i membri del gruppo di lavoro DMA, insieme al presidente della commissione IMCO e ad altri eurodeputati, hanno inviato una lettera ai vicepresidenti esecutivi Virkkunen e Ribera. La lettera esortava la Commissione ad accelerare le indagini in corso, a monitorare attentamente l’intelligenza artificiale e i servizi cloud e a valutare la loro potenziale designazione come servizi di piattaforma di base.