
Siamo forse nati allo scopo precipuo di procreare? Con questo suggestivo dilemma si apre la nuova opera letteraria dell’avvocato e professore Roberto Varricchio. Pubblicato dalla “Edizioni Giuseppe Laterza”, il romanzo intitolato “Disempatia” sconfina in modo apparentemente scanzonato in uno dei topos più in voga negli ultimi tempi. Il tema della violenza sulle donne fa, infatti, da sfondo a tutta la narrazione, che oscilla tra il serio e il faceto, invitando il lettore a interrogarsi sull’incapacità non solo degli uomini, ma della società intera di rispondere al continuo processo di emancipazione femminile.

Donne disinibite ma anche tormentate, eroine e martiri al tempo stesso si ergono a vere mattatrici della scena, in intrecci sempre più surrettizi, in cui l’individualismo sfrenato si traduce in una forma di indifferenza, se non addirittura di distacco, di cinismo, a volte finanche di follia. A maggior ragione in un contesto oltremodo competitivo, in cui ci si sforza di apparire impeccabili, migliori, superiori, in cui molte ragazze fanno a gara tra loro per esibizionismo e glamour e agli uomini è spesso imposto di incarnare le fattezze di veri e propri maschi Alfa.
L’autore ammanta di distonico sarcasmo i profili contraddittori dei personaggi, tesse una narrazione coniugata al femminile, sollecita riflessioni sulla fragilità delle relazioni, sull’inadeguatezza dei sentimenti, racconta di speranze tradite e di rapporti difficili. Vicende che accomunano migliaia di donne e che spesso tracimano in efferate violenze. Storie che – come scrive Varricchio – spesso sfuggono ad una spiegazione logica, storie che un senso non ce l’hanno…

Avvocato e docente in Sociologia dei processi economici e del lavoro alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari, Varricchio è autore di numerose pubblicazioni a carattere scientifico, tra cui Politica e decisione (2011), La politica senza diritto (2018), Il Whistleblowing nel mercato del lavoro (2021), Demopazzia (2021), La politica degli asini (2022). Si segnalano anche i suoi apprezzati contributi scientifici nei testi “Etica, legalità ed efficienza nella pubblica amministrazione” (2018) e “La smart city e la città comoda” (2023). Dopo “Fantaranto” (Edizioni Giuseppe Laterza) il suo primo romanzo, alla cui base c’è una domanda provocatoria: “E se l’Ilva la chiudessero i migranti?”, Varricchio ci propone un’altra avvincente opera letteraria tutta da scoprire. Buona lettura.
Nicola Morisco

