
Non poteva che finire con una grande festa la XVI edizione del Festival Del Racconto, il Film: la Notte Bianca del Cinema&Letteratura di Puglia, nel Castello Normanno Svevo di Sannicandro di Bari, ieri è stata l’occasione per celebrare un percorso lungo e ricco di soddisfazioni. Con tanti ospiti, a partire da Mario Desiati, che in apertura di serata, ha presentato il suo ultimo romanzo “Malbianco”. Poi, i premiati, la scrittrice Giorgia Antonelli per il suo esordio letterario dedicato alla figura di Rossana Rossanda, i registi di Luce, Luca Bellino e Silvia Luzi, i giovanissimi attori Anastasia Kaletchuck e Marco Adamo (per Ciao Bambino), l’attore Ciro Minopoli, uno degli interpreti del film Criature, che ha vinto come Miglior film della sezione I quattrocento colpi.





Il Premio al Miglior libro (Sezione Non ci resta che leggere) è andato alla direttrice editoriale di Liberaria, Giorgia Antonelli alla prima prova da scrittrice con “Tutto il mondo è cosa mia. Rossana Rossanda” (Electa editrice): «Per il racconto appassionato di una donna capace di utilizzare la parola come “arma” di rivolta contro le ingiustizie e le incoerenze anche della sua parte politica. Capace di riconoscere la straordinarietà nella meravigliosa ordinarietà del suo tempo, restituito dalle pagine del libro come un nostro tempo».
Il Miglior Film della sezione I quattrocento colpi è Criature di Cecile Allegra, l’opera che ha aperto il festival il 17 giugno, un film che «ha un valore assoluto, in un tempo di discredito della scuola e degli insegnanti, Criature ripristina il senso di una scuola pubblica come servizio, come valore importante nella vita delle creature, specie se indifese e deprivate dell’essenziale». A ritirare il premio a Sannicandro, è uno dei suoi giovani interpreti, Ciro Minopoli, nei panni di Bruno, uno dei ragazzi di cui si prende cura l’educatore Mimmo (interpretato nel film da Marco D’Amore), ispirato all’esperienza di strada nel quartiere Barra di Napoli di Giovanni Savino, educatore e fondatore della Cooperativa Sociale Il Tappeto di Iqbal: Criature è una fiaba sociale dedicata al lavoro di Sannino, impegnato nel riportare sui banchi di scuola ragazzi in dispersione scolastica. La sua “arma” – tra lezioni sui trampoli e letture del Barone Rampante – è la pedagogia circense, un’arte delicata che gioca sull’apparenza, il sogno e la solidarietà, in un contesto dominato dal degrado e dalla camorra.
Il Premio Miglior Film per la Sezione La terra vista dalla luna va a Luce di Luca Bellino e Silvia Luzi: «Nel silenzio del dolore, i due registi accompagnano la protagonista visibile (interpretata dalla straordinaria Marianna Fontana) e un invisibile padre su un percorso in cui la claustrofobia dei rapporti umani e la durezza della fabbrica rinnovano la sensazione di uno scatto di orgoglio difficile da realizzarsi».
Infine, il Premio Francesco Laudadio ai Migliori protagonisti, ex aequo Anastasia Kaletchuck e Marco Adamo, interpreti, debuttanti sul grande schermo, del film Ciao bambino di Edgardo Pistone, proiettato in chiusura di serata: “Tra innocenza e anelito alla libertà i due interpreti si fanno portavoce credibili dei tanti cristi, senza età, sul lungo calvario di mancanze, in cui si segna la differenza fra l’estraneità di chi affonda nei mari, senza vedersi riconoscere il diritto di sopravvivenza, e chi non riesce a risalire dai mari senza fondo”.
I premi sono stati assegnati in base ai giudizi degli spettatori del festival espressi ogni sera e, per quanto riguarda la sezione letteraria, dei due gruppi lettura, “LeggerMente – ADIRT Bari” e “Non ci resta che leggere”.
Il bilancio
Una delle migliori edizioni di sempre per il festival, caratterizzato da piazze piene di gente, attenta, interessata ai temi sociali al centro delle 21 serate. Persone che discutono, intervengono in maniera puntuale e profonda e che – elemento che probabilmente distingue il DRIFfest nello sterminato panorama dei festival letterari pugliesi – acquistano i libri degli autori. Ottima risposta anche dalle nuove piazze, Rutigliano e Modugno, che quest’anno hanno accolto per la prima volta il festival diretto da Giancarlo Visitilli. Una conferma, invece, è arrivata da Bari, Giovinazzo, Sannicandro, ancora una volta luoghi di incontri emozionanti tra cineasti (Gianni De Blasi e Antonio Silvestre) e detenuti, le carceri di Turi e Trani.
La sensazione che si può trarre dai commenti dei tanti ospiti intervenuti – tra gli altri, Nichi Vendola, Marianna Fontana, Vladimir Luxuria, Teresa Ciabatti, Giuseppe Catozzella, Francesco Costabile, Ezio Abbate, Yuri Tuci, Giacomo Sartori, Federico Pace, Simona Ruffino – è di fare qualcosa di importante insieme, gli artisti e il pubblico; di condividere momenti di crescita collettiva che prendono spunto dalle visioni di ben 17 lungometraggi e dalle presentazioni di 17 tra romanzi e saggi, con le graditissime variazioni sul tema offerte dagli spettacoli teatrali, in collaborazione con Puglia Culture, dal toccante “Princesa” con Vladimir Luxuria a “L’arrago” con Christian Di Domenico.
Il DRIFFest 2025, organizzato dalla Cooperativa Sociale I Bambini di Truffaut, con la direzione artistica di Giancarlo Visitilli, dal 17 giugno al 26 luglio, ha presentato 21 appuntamenti tra Bari, Giovinazzo, Modugno, Rutigliano, Sannicandro di Bari, con tre incontri nelle carceri (è l’unico festival pugliese a prevederlo ogni anno) di Trani e Turi.
Questa edizione di “Del Racconto, il Film” è stata sostenuta da Regione Puglia, da Apulia Film Commission, dai Comuni di Bari, Giovinazzo, Sannicandro di Bari, Modugno, Rutigliano, dalle Carceri di Trani e Turi, dall’ufficio Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Puglia, da Puglia Culture, dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bari, dalla Commissione Persone, Famiglia e Minori del COA Bari, dalla Fondazione Scuola Forense Barese – Aggiornamento, dall’associazione Avvocati per i Minorenni Bari – Trani.
Info: 328/4071538 o su ibambiniditruffaut.com.