
– L’estate italiana del 2025 conferma un turismo in salute, trainato dai picchi di agosto e da un ritorno consistente dei visitatori stranieri. Ferragosto ha segnato quasi il tutto esaurito, con oltre 12,4 milioni di pernottamenti e un’occupazione media dell’ 88% delle strutture ricettive. A livello nazionale si stimano 14,7 miliardi di euro di prenotazioni alberghiere tra giugno e settembre, con un progressivo consolidamento della domanda.
Accanto a questo quadro positivo emergono nuove tendenze: cresce il peso dei mercati extra-UE, i viaggiatori italiani restano fedeli a Ferragosto ma con budget più contenuti, le città d’arte e i laghi superano le performance del balneare settimanale, mentre i prezzi si stabilizzano su livelli più equilibrati.
I numeri dell’estate
• 12 milioni di italiani in viaggio a Ferragosto (Confcommercio-SWG).
• 12,4 milioni di pernottamenti e 88% di occupazione media (Assoturismo-CST).
• 5,2 miliardi di euro di entrate dall’estero a maggio, con un saldo positivo di 2,6 miliardi nella bilancia turistica (Banca d’Italia).
• 106,6 milioni di passeggeri negli aeroporti italiani nei primi sei mesi 2025, +6,2% rispetto al 2024 (Assaeroporti).
• Inflazione contenuta (+1,7% a luglio – ISTAT) e prezzi medi per notte più stabili: in Puglia 134,25 €, sotto la media nazionale di 156 € (MiTur/Federalberghi).
• Prenotazioni autunnali già al 43% a fine giugno, con picchi nel termale (51%) e nelle città d’arte (47%) (ENIT–Unioncamere).
Biagio Cefalo, Presidente della Confederazione Imprese Italia, sottolinea il valore del risultato:
«I numeri confermano che l’Italia resta una delle mete più desiderate al mondo. Il pienone di Ferragosto ci dice che la tradizione è viva, ma anche che le imprese devono saper leggere un mercato sempre più selettivo. Le città d’arte e i laghi crescono, mentre il mare soffre nei feriali. Non basta più aspettare i flussi: serve innovazione nell’offerta, più collaborazione con i territori e soprattutto un investimento deciso sulla qualità».
Carlos Sorrentino, Segretario Generale della Confederazione Imprese Italia, guarda invece alle sfide di sistema:
«Il vero motore per i prossimi mesi saranno i mercati esteri, in particolare quelli extra-UE che garantiscono spesa media e soggiorni più lunghi. Allo stesso tempo, la destagionalizzazione è un’opportunità concreta: a settembre e ottobre ci sono già tassi di prenotazione interessanti, specie nel termale e nelle città d’arte. Le nostre imprese devono prepararsi a vivere l’autunno come una seconda estate. Il nuovo Codice Identificativo Nazionale (CIN) è uno strumento che può aiutarci a rafforzare legalità e trasparenza, migliorando la reputazione delle nostre destinazioni».
Uno sguardo al futuro – Il turismo estivo 2025 appare dunque robusto, ma non privo di incognite. La pressione sulla rete aerea europea e il clima sempre più variabile potrebbero influire sui flussi dell’ultima parte di stagione. La sfida, per le imprese, sarà giocare d’anticipo: politiche tariffarie flessibili, pacchetti esperienziali e collaborazione tra operatori e istituzioni potranno trasformare i dati positivi dell’estate in una crescita duratura.