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11 aprile – “LAILA, FIGLIA DEI CEDRI E DEL MARE” IL ROMANZO DI UNA “LIBARESE” Lina Al Bitar – Bari
Aprile 11

Venerdì 11 aprile, ore 18, Biblioteca dell’Ateneo, Via Crisanzio, Bari
“LAILA, FIGLIA DEI CEDRI E DEL MARE”
IL ROMANZO DI UNA “LIBARESE”
Con la toccante prefazione di Nichi Vendola: “…Una voce limpida e dolente, come
quella di Lina Al Bitar, ci dice con semplicità quanto sia insopportabile e indecente la
guerra: proviamo ad ascoltarla, almeno per un attimo facciamo silenzio”, arriva in
libreria con la editrice Nuova Palomar il racconto autobiografico di una “libarese”,
ovvero di una libanese che risiede in provincia di Bari da ormai tanti anni: “Laila,
figlia dei cedri e del mare”. Storia di una donna che ha vissuto sulla propria pelle la
guerra passata e presente di un Libano martoriato, e che ha voluto gridare al mondo il
suo dolore ma anche la sua rinascita. Un viaggio intenso e commovente da percorrere
insieme alla protagonista Laila che racconta, mescolando ricordo e riflessione, le
varie sfide a cui è stata sottoposta durante la sua vita.
Si esplorano temi universali come la violenza, l’esodo, la morte, la malattia, la
discriminazione, l’appartenenza e la ricerca del sé. Con le donne e per le donne.
Una testimonianza di resilienza, un messaggio di speranza, un racconto che parla a
tutti coloro che hanno conosciuto il dolore e il desiderio di riconciliarsi con il passato,
per poter costruire un futuro che sia veramente loro.
Il racconto veicola diversi messaggi. E’ una testimonianza diretta sulla guerra e un
invito a riflettere sul significato delle guerre e sulle loro brutture, e soprattutto sulla
fortuna di essere nati e vissuti in Italia in un periodo di benessere. E’ un percorso
terapeutico di consapevolezza dei propri disagi, conflitti ed emozioni che porta ad
una riconciliazione con la vita stessa per approdare alla rinascita. E’ un omaggio alle
donne che soffrono, vittime di violenza, con un forte messaggio di resilienza e di
coraggio. Ed è anche un tributo dell’autrice libanese naturalizzata barese al paese dei
Cedri, patrimonio dell’UNESCO, simbolo di resistenza menzionato nei libri sacri.