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13 aprile – “My Nirvana”, Redi Hasa a Taranto con il suo omaggio al grunge

Aprile 13, 2024

 

Sabato 13 aprile a Marcato Nuovo approda il live che fonde violoncello ed elettronica

 

L’urlo di una generazione in struggenti melodie al violoncello, la musica grunge e la memoria della rivoluzione: dopo lunghi mesi impegnato nel tour di Ludovico Einaudi Redi Hasa approda nella Città Jonica per presentare il suo ultimo lavoro solista, “My Nirvana” (Ponderosa Music Records/Decca Records).

Il tour italiano, promosso da Ura Teatro, sabato 13 aprile arriva al Mercato Nuovo di Taranto (Via Mercato Nuovo 30). Apertura porte ore 21, inizio spettacolo ore 22. Evento riservato ai soci Arci, biglietti acquistabili su Dice e al botteghino (15 euro); info e prenotazioni 3394869954.

 

Nella versione live Hasa piega il violoncello a radicali distorsioni e sperimentazioni elettroniche, accompagnato dalla maestria di Valerio Daniele (chitarra ed elettronica), aprendosi ad emozionanti momenti di improvvisazione.

Dopo un tour che lo ha visto presentare il disco, tra l’altro, a Parigi, Berlino, Monaco, Bruxelles, Milano, Barcellona, Redi Hasa porta a Taranto “My Nirvana”, il racconto della sua storia di ragazzo e di quella della sua generazione: l’incontro dei giovani albanesi con la musica rock e grunge negli anni Novanta, dopo la caduta di un regime che per mezzo secolo aveva messo al bando la distribuzione di tutta la musica occidentale. Era un periodo pieno di contraddizioni: solo pochi anni dopo la fine della dittatura, nel ‘97 sarebbe scoppiata la guerra civile che avrebbe portato Redi Hasa a lasciare il suo Paese per giungere in Italia, in Puglia.

“My Nirvana”, con nove tracce che rielaborano i pezzi più significativi della band guidata da Kurt Cobain, è il tributo personale e unico, per violoncello solo, all’influsso che i Nirvana con il loro urlo radicale e sincero hanno avuto sui giovani albanesi, all’alba di una rivoluzione non solo esistenziale – ciò che questa musica ha significato per tutti i ragazzi del mondo – ma anche sociale e culturale.

 

 

 

My Nirvana

Quando Tirana scoprì i Nirvana, il Paese era martoriato dai postumi della guerra civile e sottoposto ad un regime che per mezzo secolo aveva proibito tutta la musica occidentale, dai Beatles ai Milli Vanilli. Ma questa musica circolava comunque in clandestinità grazie al fenomeno che nei Balcani prese il nome di ‘samizdat’, la diffusione clandestina delle opere: per i giovani musicisti albanesi questa musica poteva rappresentare la loro liberazione. Tra quei musicisti c’era Redi Hasa, studente di violoncello all’Accademia di Stato a Tirana che di notte suonava l’unico basso elettrico della città che suo fratello maggiore gli aveva spedito dall’Italia. E proprio in quelle session notturne, tra i bunker fumanti e i reticolati divelti, i pezzi dei Nirvana misuravano la loro verità e i decibel della ribellione. Da allora sono passati molti anni, Redi Hasa gira adesso i migliori teatri del mondo con Ludovico Einaudi, incide con le star del rock e dell’elettronica. Eppure, quando si trova a tu per tu con il suo violoncello rifioriscono le storie che lo strumento custodisce come gioielli di famiglia. Maestro dello stile cantabile, Redi torna ora a suonare i “suoi” Nirvana, a reinventare quelle melodie di filo spinato in un suono maestosamente umano.

 

 

«Oltre all’aspetto romantico, e cioè ritornare indietro alla mia gioventù quando facevo musica con una rock band assieme a due miei amici, dietro a questo progetto c’è anche una scommessa: riuscire a catturare l’essenza della musica dei Nirvana e, attraverso questa ricerca, trovare anche la mia essenza di musicista – commenta Redi Hasa – non mi interessava fare “cover” dei Nirvana: non sarei stato capace di riprodurre quel suono così potente e unico al tempo stesso, ma in ogni caso, ho voluto cambiare le carte in tavola e penso di esserci riuscito. Ho modificato gli arrangiamenti e le armonie e ho messo molto di mio. È stata una cosa istintiva, nata quasi per gioco durante il primo lockdown. Stavo preparando un altro disco, che uscirà forse l’anno prossimo, quando mi sono messo a suonare al violoncello “Heart Shaped Box”. L’ho registrato e poi l’ho riascoltato e mi sono accorto che quel brano meritava di essere approfondito. È stato così che ho deciso di riprendere in mano la musica dei Nirvana. Obiettivo: cattuare l’energia e la magia che mi aveva rapito quando quindicenne, come tanti miei coetanei, sentivo l’urgenza di fare musica rock, il genere proibito per antonomasia durante la dittatura del mio Paese, filtrandola con il bagaglio di esperienze musicali accumulate in tutti questi anni di studio e di lavoro che mi hanno consentito di avere un approccio al violoncello totale e senza pregiudizi».

 

Redi Hasa

 

Bio short

Nato a Tirana nel ‘77, giunge in Puglia nel ‘98 dove contribuisce a portare i ritmi della musica balcanica. Nel 2012 alla Notte della Taranta incontra Ludovico Einaudi, che lo include nella sua ensemble e con il quale calca i palchi di tutto il mondo. Tra le sue collaborazioni anche Robert Plant (Led Zeppelin), Arto Linsday, Blonde Redhead.

Il suo primo album solista è “The stolen cello” (Decca Records/ Ponderosa Music & Art 2020), dedicato alle sue origini. “My Nirvana” (Decca/ Ponderosa 2022), il suo secondo album, è un personale tributo al gruppo grunge più famoso di sempre.

La biografia di Redi Hasa e i suoi anni a Tirana sono al centro del documentario “Parlate a bassa voce” di Esmeralda Calabria, presentato a Torino Film Festival 2022. Nel film, che ripercorre la storia recente dell’Albania, Hasa firma anche la colonna sonora originale.

 

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Data:
Aprile 13, 2024
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