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19 luglio – Classiche Forme domani a Lecce con le star della musica da camera: Emmanuel Pahud, Tyeber Trio e Marmen String Quartet, in concerto con la stessa Beatrice Rana
Luglio 19, 2023

Classiche Forme
FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA DA CAMERA
Fondato e diretto dalla pianista Beatrice Rana
Settima edizione
Lecce | Supersano | Galatina | Casarano
17 – 23 luglio 2023
Partner Ufficiale Elata
Mercoledì 19 luglio ore 21.00
Lecce – Chiostro del Rettorato
COME UN MECCANISMO DI PRECISIONE
Con
Marmen String Quartet
Emmanuel Pahud – flauto
Beatrice Rana – pianoforte
The Teyber Trio

Photo: Marco Borggreve
Il concerto sarà incastonato tra due altri appuntamenti entrambi al Giardino Pensile dell’Accademia di Belle Arti di Lecce, alle ore 19 e 23.
Caffè Leccese con ELEGIACO TRAMONTO
In collaborazione con Avos Project – Scuola Internazionale di Musica – Roma Con Trio Tharsos
Notturno con PERPETUUM MOBILE
In collaborazione con Accademia Nazionale di Santa Cecilia – Roma
Con il Duo Sabatini-Rugani
*****
Classiche Forme, Festival Internazionale di Musica da Camera fondato e diretto dalla pianista Beatrice Rana, domani, mercoledì 19 luglio, vede insieme il grande flauto di Emmanuel Pahud, eclettico virtuoso tra i più stimati del globo, l’enfant prodige lettone del violoncello, Tim Posner e i giovanissimi virtuosi del violino Tim Crawford e Timothy Ridout, BBC New Generation Artist 2019, che con Posner sono al Festival anche come Tyeber Trio. Poi il fresco talento dei Marmen String Quartet, tra i quartetti più sorprendenti e ricercati della nuova generazione. Insieme a Beatrice Rana, saranno sul palco del Chiostro del Rettorato di Lecce (piazza Tancredi) alle 21.00 per il concerto “Come un meccanismo di precisione”, dedicato, per la gran parte, al repertorio flautistico, per la presenza, appunto, dello straordinario interprete Emmanuel Pahud.
PROGRAMMA
Di Wolfgang Amadeus Mozart saranno eseguite, la c Sonata K304 nella trascrizione per flauto, un’opera che rientra nel periodo di ricerca del compositore per l’assestamento strutturale e la maturazione stilistica (G. Carli Ballola).
Il Quartetto per flauto e archi No. 1 in Re maggiore, K 285, sebbene scritto per uno strumento che all’epoca non aveva ancora conosciuto alcune necessarie migliorie in merito ai problemi di intonazione, volume e potenzialità virtuosistiche, risulta denso di soluzioni efficaci, di ampi interventi solistici.
La Sonata per flauto e pianoforte, FP164 di Francis Poulenc, di cui si celebra il 60° anniversario dalla morte, è un breve lavoro che contiene tutti i caratteri dello stile del compositore: improvvisi cambi d’umore, dalla malizia alla malinconia, ritmi incisivi, armonie piccanti e sdolcinate che egli chiama “exquise mauvaise misique”.
Il Quartetto per archi no. 2 di György Ligeti del 1968 nel suo terzo movimento dal titolo “Come un meccanismo di precisione”, che dà nome alla serata, ci porta in un mondo musicale complesso di appartenenza alle avanguardie postweberniane, con un libero uso di intervalli consonanti, omoritmie e cenni armonici riconducibili a grammatiche tonali. Insomma un autore libero dai dogmi dell’epoca.
Attorno a questo attesissimo concerto, un “Caffè leccese” alle ore 19 ed un “Notturno” alle ore 23, entrambi in location speciale, che consente di fruire di una magica visione dall’alto della città. È il Giardino Pensile dell’Accademia di Belle Arti di Lecce. Qui andrà in scena “Elegiaco tramonto”, realizzato in collaborazione con Avos Project – Scuola Internazionale di Musica – Roma e nell’ambito del Progetto Speciale “Nostalgia e ironia in Rachmaninov e Poulenc” del MIC. Protagonista Trio Tharsos, composto da Ludovico Mealli – violino, Leonardo Ascione – violoncello, Fabio Fornaciari – pianoforte.
L’appuntamento si presenta come “Caffè leccese” proprio perché prima del concerto sarà offerta al pubblico questa rinfrescante delizia salentina che altro non è che caffè in ghiaccio con l’aggiunta di latte di mandorla.
PROGRAMMA
Ancora un momento dedicato alla celebrazione dell’anniversario di Rachmaninoff con la presentazione del Trio élégiaque n°1, in sol minore che fu eseguito la prima volta il 30 gennaio del 1892 con lo stesso autore al pianoforte. Si tratta di un lavoro dominato dal pianoforte in un solo movimento di forma-sonata al quale fanno seguito diversi episodi che culminano in una marcia funebre.
Il trio Op. 120 di Gabriel Fauré ha una fisionomia molto raffinata nel panorama francese denso di spettacoli e balletti. L’espressione cameristica di Faurè sfocia nella produzione del Trio op. 120 in cui la chiarezza ed eleganza del linguaggio, la purezza e sobrietà della forma, la delicatezza e discrezione dei sentimenti, la fantasia essenzialmente elegiaca e gusto per l’intimità dell’emozione sono i tratti salienti di questa composizione che si pone come una pietra miliare nel repertorio francese post-romantico e pre-impressionista.
Il trio di Smetana Op.15, è un autentico capolavoro del compositore ceco che, grazie alla sua spiccata predisposizione pittorica e fortemente narrativa racconta esperienze armoniche ricche e imprevedibili e momenti melodici quasi aforistici, che saranno di grande ispirazione per musicisti come Dvorak, Cajkovskij e Rachmaninov.
Si chiude con il Notturno delle 23, sempre al Giardino Pensile dell’Accademia di Belle Arti
“Perpetuum mobile” è il titolo del concerto che si realizza in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Interprete è il Duo Sabatini-Rugani, composto da Daniele Sabatini – violino e Simone Rugani – pianoforte.
PROGRAMMA
Un programma cameristico di grandissimo respiro: Brahms, diede alla musica da camera un contenuto immenso, fu un grande innovatore del linguaggio musicale e dei modelli classici e la Sonata Op. 108 n°3 ne è forse l’espressione più alta.
Seguirà il Thème et variations di Olivier Missiaen che risale al 1932: si tratta di un lavoro scritto appunto dal compositore per sé e la moglie, quasi un informale regalo di nozze. Vengono subito messi in rilievo alcuni tratti caratteristici della musica del giovane Messiaen: il linguaggio modale, la predilezione per strutture fondate su numeri primi (per esempio l’articolazione in periodi di sette anziché otto battute), l’assenza di sviluppo e il gusto per l’accostamento di pannelli diversi.
Concluderà il concerto la Sonata n° 2 per violino e pianoforte di Ravel, un brano che visse una fase di gestazione molto lunga e travagliata e che soprattutto viene considerato una sorta di manifesto dell’indipendenza reciproca delle parti; per Debussy il pianoforte e il violino sono strumenti tra loro fondamentalmente incompatibili: di conseguenza in quest’opera invece di equilibrare le loro caratteristiche, mette in evidenza proprio la loro incompatibilità.
CLASSICHE FORME FINO A DOMENICA 23 LUGLIO
Classiche Forme prosegue fino alla prossima domenica, 23 luglio: sette serate con le star internazionali della musica da camera, per una settimana di grandi concerti, dal tramonto ai Notturni, in luoghi iconici della città di Lecce e, per la prima volta quest’anno, di altri tre comuni della provincia leccese, Supersano, Galatina e Casarano, sempre portando la grande musica nei contesti d’arte e nella campagna salentina, tra memorie d’infanzia, eccellenze storiche e tradizioni.
Accanto alla direttrice artistica, alcuni dei più grandi nomi del concertismo internazionale, spesso in inedite formazioni create solo per l’occasione nel libero spirito del festival: si parte proprio domani, 17 luglio, con la star del violino Stephen Waarts, protagonista della serata insieme alla violoncellista Ludovica Rana e alla stessa Beatrice. Il giorno successivo, martedì 18 luglio, sarà la volta dei due violoncellisti italiani più celebri nel mondo, Mario Brunello e Giovanni Sollima, per un raro duo. Poi la compagine dei giovani talenti dello strumento, come l’enfant prodige lettone Tim Posner, i giovanissimi virtuosi del violino Tim Crawford, Timothy Ridout, BBC New Generation Artist 2019, che con Posner saranno al Festival anche come Tyeber Trio; ancora, il grande flauto di Emmanuel Pahud, eclettico virtuoso tra i più stimati del globo, il soprano Rosa Feola, presenza costante dei migliori palchi d’opera del mondo, con la quale a Classiche Forme ritorna straordinariamente la vocalità; il fresco talento dei Marmen String Quartet, tra i quartetti più sorprendenti e ricercati della nuova generazione, e il mezzosoprano specializzato in teatro musicale Chiara Osella. Poi, la violinista Maja Avramovic, il violista Giuseppe Russo Rossi, il contrabbassista Giorgio Magistroni, il pianista Massimo Spada, il clarinettista Kevin Spagnolo, il percussionista Francesco Muraca. Ma ad abbassare ulteriormente l’età media del dream team di Beatrice Rana e di quello che si può definire senza dubbio il festival più giovane d’Europa, ci saranno anche alcuni dei migliori talenti emergenti tra cui quelli provenienti da scuole di assoluta eccellenza come l’Accademia di Santa Cecilia-Alta Formazione, la Scuola di Musica di Fiesole e Avos Project–Scuola Internazionale di Musica di Roma.
IL “SUONO DEL PAESAGGIO SALENTINO”
Classiche Forme è sin dalla sua nascita un festival di musica ambientato nell’arte e nella natura con un’identità precisa e inconfondibile, di certo tra le iniziative di divulgazione culturale più importanti a livello europeo per rivitalizzare e rinnovare la percezione della musica da camera nell’immaginario di giovani e pubblico mainstream. Semplice nella forma ma sofisticato nei contenuti, aperto al mondo, innovativo e di ricerca, oggi Classiche Forme è non solo un cenacolo artistico e un approdo di grandi musicisti ma, ampliandosi e accogliendo sempre nuove sollecitazioni anche dall’imprenditoria locale d’eccellenza, come nella collaborazione con lo storico calzaturificio delle star Elata per la commissione contemporanea, diventa la vera opera d’arte immateriale che non c’era e per una settimana apre una finestra sul mondo creando il “Suono del paesaggio Salentino”, sogno di sempre della Rana per la sua terra.
I LUOGHI
Oltre a Lecce, con quattro differenti location tra cui il consueto Chiostro del Rettorato, il Festival, come dicevamo, si muoverà quest’anno anche in altri tre comuni del Salento, per raccontare altrettante iconiche storie del territorio, anche attraverso l’arte, l’architettura, il paesaggio, la tradizione.
NEL CHIOSTRO
Il cuore del Festival sarà ancora una volta nel seicentesco Chiostro del Rettorato di Lecce, già Convento Carmelitano, impreziosito dagli affreschi del ‘700, dove come consueto si terranno quattro concerti serali (il 17, 19, 20 e 23 luglio), tra cui una delle novità di quest’anno, la Maratona di Classiche Forme.
FUORIPORTA
Si ritorna per il terzo anno nella masseria Le Stanzie di Supersano (Le), vero gioiello di civiltà contadina, con i suoi frantoi ipogei, i forni in pietra, i pergolati, le aje e le infinite stanze dedicate all’essiccazione di pomodori, peperoncini ed erbe aromatiche pendenti dai soffitti, autentica madeleine di ogni salentino doc. Sarà straordinario teatro per il concerto Suite Italienne con Brunello e Sollima, martedì 18 luglio.
Per la prima volta, invece, il Festival sarà a Galatina, venerdì 21 luglio, per un concerto-evento con l’eccellente The Teyber Trio e le Variazioni Goldberg nella preziosa Basilica di Santa Caterina, uno dei più notevoli monumenti del Gotico e Romanico in Puglia, celebre per i caratteristici affreschi di cui è interamente ricoperta, e a Casarano, sabato 22 luglio, dove, nel Teatro Fondazione Filograna, risuonerà in prima esecuzione assoluta la nuova commissione Classiche Forme 2023 al compositore pugliese Domenico Turi, per il centenario della storica azienda calzaturiera salentina Elata, già nota per essere ai piedi anche di star hollywoodiane come il premio Oscar Anne Hathaway, Sofia Loren, Penelope Cruz.
NOTTURNI E…
Gli altri luoghi del festival, tutti nel capoluogo salentino, sono:
- Il Giardino Pensile del chiostro settecentesco dell’antico convento domenicano di San Giovanni da Aymo, oggi sede dell’Accademia di Belle Arti di Lecce, le Mura Urbiche, importante testimonianza di fortificazione cinquecentesca, voluta dall’imperatore Carlo V per arginare le invasioni turche, e la terrazza di Palazzo Maresgallo, dimora storica e gioiello architettonico cinquecentesco nel cuore di Lecce: saranno teatro del concerto pomeridiano Caffè Leccese, delizia salentina che verrà realmente offerta al pubblico prima dell’esecuzione, mercoledì 19 luglio ore 19.00 con il Trio Tharsos da Avos Project, e dei tre Notturni, novità del 2023 per tirar tardi in musica, il 17 con il Duo Piccotti-Ciampa, il 19 con il Duo Sabatini-Rugani dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il 20 luglio in collaborazione con la Scuola di Musica di Fiesole, sempre alle ore 23.00. Tutti e quattro gli appuntamenti offriranno un’esperienza di paesaggio fuori dal comune, con una visione dall’alto della città.
- La caratteristica Biblioteca Bernardini, cenacolo di cultura fin dalla fondazione nel 1863, situata all’interno dell’ex Convitto Palmieri, che accoglie un patrimonio librario di circa 120.000 documenti di diverse epoche, venerdì 21 luglio alle ore 11.00 accoglierà la Conversazione “La musica di Sergei Rachmaninoff nel cinema e nella serialità televisiva” a cura di Luca Bandirali, Università del Salento, e Alma Mileto, Università di Roma La Sapienza.
- Il Parco di Belloluogo destinato all’Anteprima del Festival, il 15 luglio, con I Virtuosi di Sansevero: è un’area verde che prende il nome dalla preziosa Torre trecentesca di Belloluogo che fu storica residenza della regina Maria D’Enghien e che rappresenta una delle rare testimonianze sopravvissute del Medioevo salentino. Qui a luglio scorso, per concessione del Comune di Lecce che ne è proprietario, è nata l’Oasi Classiche Forme, un luogo in cui si è immaginato di poter far crescere la cultura del Festival. La direttrice artistica Beatrice Rana e l’associazione Opera Prima che organizza il Festival si sono impegnati a donare e piantumare ogni anno una manciata di alberi a beneficio dell’Oasi Classiche Forme, della cui cura si occuperanno nel tempo.
CLASSICHE FORME E IL SUONO DEL PAESAGGIO SALENTINO
Racconta Beatrice Rana: <<Ogni anno il festival punta sempre più in alto perché mi piace davvero l’idea che lo spirito internazionale, cosmopolita e libero del nuovo pubblico salentino abbia in Classiche Forme una vera finestra su ciò che di meglio offre il panorama mondiale nelle sue capitali più attive e curiose, sempre alla ricerca del nuovo, qui presenti in una declinazione inedita a partire dai luoghi di sapore antico, di cultura anche popolare e contadina, ma soprattutto resi ancora più vitali e freschi dall’immersione nella natura della mia terra, una natura forte, di bellezza struggente a cui manca solo il ‘suo’ suono.
Classiche Forme vuole essere l’immagine, l’avamposto di quel Salento, già baciato dalla fortuna per la presenza di bellezze naturali e architettoniche, una “meta” musicale di grande attrattività – continua Beatrice Rana. Facendo proprie le dichiarazioni contenute nella Convenzione Europea sul Paesaggio del 2012 in cui il “suono” viene riconosciuto dall’UNESCO “come patrimonio immateriale e componente essenziale del paesaggio”, Classiche Forme si augura di diventare il “Suono del Paesaggio Salentino”, una vera e propria cifra identitaria e un elemento unico e caratterizzante del Salento>>.
Il Festival Classiche Forme 2023, organizzato dall’Associazione Opera Prima, è realizzato anche grazie al sostegno del Ministero della Cultura e del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia. Un sentito ringraziamento va anche all’Amministrazione Comunale di Lecce, al Sindaco Carlo Salvemini, agli assessori Fabiana Cicirillo e Paolo Foresio, con cui è nata una entusiasmante collaborazione, all’Università del Salento e al Rettore Fabio Pollice, all’Accademia di Belle Arti di Lecce, al Presidente On. Nicola Ciracì e al Direttore Nunzio Fiore, al Polo Biblio-museale di Lecce e al Direttore Luigi De Luca, al Borletti Buitoni Trust, che ha finanziato le prime tre edizioni del Festival.
Prosegue, inoltre, per questa VII edizione l’importante media partnership di Rai Radio 3, che trasmetterà le serate di Classiche Forme 2023 in un’apposita rubrica dedicata ai Festival Italiani più rappresentativi.
Il Festival ha ottenuto la prestigiosa EFFE Label da parte dell’European Festivals Association, supportata dalla Commissione e dal Parlamento Europeo.
Partner ufficiale del Festival Classiche Forme 2023 è Elata – Calzature dal 1923.
Biglietti su www.vivaticket.com.
La Conversazione in programma venerdì 21 luglio alle ore 11.00 nella Biblioteca Bernardini di Lecce e il concerto del 21 luglio alle ore 21 nella Basilicata di Santa Caterina di Galatina sono ad ingresso gratuito (fino ad esaurimento posti).