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19 ottobre – “IN S’CENA” “LISISTRATA” DI ARISTOFANE PER LA REGIA DI DEDI RUTIGLIANO E “IN CERCA DELL’ODYSSEIA” DI OMERO DIRETTO DA PASQUALE D’ATTOMA – Bari

IL TEATRO COME STRUMENTO DI RIFLESSIONE E TRASFORMAZIONE SOCIALE.
L’ASSOCIAZIONE CULTURALE “IN S’CENA”, DOMENICA 19 OTTOBRE ALLE 18.30 E DOMENICA 9 NOVEMBRE ALLE 18 A LA DOLCE VITA DI BARI, SARÀ PROTAGONISTA DEGLI SPETTACOLI “LISISTRATA” DI ARISTOFANE PER LA REGIA DI DEDI RUTIGLIANO E “IN CERCA DELL’ODYSSEIA” DI OMERO DIRETTO DA PASQUALE D’ATTOMA.

GLI SPETTACOLI SONO INSERITI NEL PROGETTO “PROTAGONISTE DEL CAMBIAMENTO. L’IMPORTANZA DELLA VOCE DELLE DONNE”, REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO CONCESSO DAL CONSIGLIO REGIONALE DELLA PUGLIA NELL’AMBITO DELL’AVVISO “FUTURA. LA PUGLIA PER LA PARITÀ – III EDIZIONE”.
A volte il teatro può scuotere coscienze, rimettere in discussione ruoli e stereotipi e offrire nuovi sguardi sul mondo. Con questo spirito l’Associazione culturale In S’cena, con il progetto “Protagoniste del cambiamento. L’importanza della voce delle donne”, esplora i ruoli di genere attraverso l’analisi e la messa in scena di due opere classiche: “Lisistrata” di Aristofane e l’“Odissea” di Omero. Due testi fondamentali della letteratura occidentale che offrono spunti preziosi per riflettere su potere, identità e rappresentazione dei generi, messi in dialogo con le dinamiche della società contemporanea.
Il progetto è realizzato con il contributo concesso dal Consiglio Regionale della Puglia nell’ambito dell’avviso “Futura. La Puglia per la Parità – III Edizione”. Gli spettacoli si terranno nello spazio culturale La Dolce Vita di Bari (via Albanese 41 – info: 346.633.5086). Il teatro, quindi, diventa strumento per sensibilizzare sulla parità di genere, offrendo uno spazio di espressione e confronto: “Lisistrata” di Aristofane per la regia di Dedi Rutigliano, in programma domenica 19 ottobre alle 18.30, mentre “In cerca dell’Odysseia” di Omero per la regia di Pasquale D’Attoma, andrà in scena domenica 9 novembre alle 18.
S’inizia con lo spettacolo “Lisistrata” diretto da Dedi Rutigliano, che vede in scena: Vito Antonacci, Sveva Calabrese, Marcello Cassano, Laura Costantino, Giuseppe Desario, Rossella Fino, Valeria Orfino e Federica Schino. Considerato il primo testo teatrale a trattare il tema dell’emancipazione femminile, “Lisistrata” mette in luce la forza d’animo e la caparbietà delle donne che, guidate dalla protagonista, organizzano uno sciopero sessuale per porre fine alla guerra tra Atene e Sparta. Attraverso l’ironia e la satira tipica del teatro greco antico, la commedia di Aristofane ci restituisce una riflessione attualissima: il potere delle donne non è confinato alla sfera domestica, ma si estende alla capacità di influenzare la società e le decisioni politiche. “Lisistrata” e le sue compagne diventano così simbolo di un’aspirazione al cambiamento, sfidando i ruoli tradizionali e reclamando un posto attivo nella trasformazione del mondo.
“In cerca dell’Odysseia” diretto da Pasquale d’Attoma, con Amalia Bosio, Lucia Carluccio, Carlo De Pascale, Francesco Digennaro, Francesco Mastromarco, Maurizio Melozzi, Valeria Ricci e Giovanna Strambelli, rappresenta un viaggio oltre i confini. Lo spettacolo–performance è costruito su due elementi fondamentali: la simultaneità e il polimorfismo. Odysseus diventa la spola incessante che connette passato e presente, popoli e linguaggi. Il mito omerico si apre così all’eco degli autori contemporanei – in particolare Joyce – e abbraccia la contaminazione tra poesia, canzone, teatro e letteratura. Penelope, la moglie di Ulisse, è uno dei personaggi femminili più significativi nell’Odissea. Pur essendo lontana dai riflettori eroici di Ulisse, è una donna che esercita un potere notevole nel suo ruolo di regina, benché confinata all’interno delle mura domestiche. Gli interpreti, guidati dall’infaticabile regia dell’“Athena” che tutto osserva, si trasformano costantemente – in dei, umani, automi, satiri, elementi della natura – per interrogare una realtà frammentata, liquida, che sfugge a ogni definizione. Un viaggio oltre i confini, che vuole “risvegliare gli occhi degli uomini che dormono”.

