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27 luglio – C’E’ ARIA DI FESTA 2023 ALL’ARENA KISMET UN TRAGICOMICO SPETTACOLO SUL BISOGNO DI PIACERE DEBUTTO NAZIONALE PER ‘FREEVOLA’ – Bari
Luglio 27, 2023

27 luglio 2023 – Strada San Giorgio martire 22F, Bari
“Essere donna è come essere due dentro un corpo. Quella che esiste e quella che si guarda esistere, la sorvegliante e la sorvegliata, il soggetto e l’oggetto di me stessa, non solo degli altri, di me stessa”. È l’assunto da cui parte Freevola. Confessione sull’insostenibile bisogno di ammirazione per scardinare tutti i concetti che la società moderna porta con sé riguardo il femminile. Lo spettacolo di e con Lucia Raffaella Mariani (produzione Trento Spettacoli) fa il suo debutto nazionale giovedì 27 luglio alle ore 21 nell’Arena all’aperto del Teatro Kismet di Bari. Nuovo appuntamento della rassegna ‘C’è aria di festa’, a cura di Teresa Ludovico per Teatri di Bari.
Come si gestisce questo conflitto tra lo sguardo del mondo sul proprio corpo e le bambine che siamo dentro? Tra noi stesse che ci sorvegliamo e le bambine che siamo dentro? È attraverso l’ammirazione che si ottiene l’amore? “Il corpo agisce poi nel mondo il risultato di un conflitto interno costante, e normalizzato dunque: invisibile. È per questo che sembro, e sembriamo – noi ragazze di vent’anni e non solo – Frivole” racconta la Mariani. Uno spettacolo in cui il pubblico stesso si fa protagonista, responsabile dei giudizi sulla signorina Mariani che irrompe in scena. può usare un pollice in giù nel caso in cui la signorina non sia di suo gradimento, un pollice in su nel caso lo sia, può lanciare sul palco una rosa trovata sotto la sua sedia se sente un moto d’amore. Dall’altra parte, sul palco, la signorina Mariani, nel tentativo di essere irresistibile e di ricevere tutte le rose che la giuria possiede, si fa sopraffare dalle sue insicurezze e fragilità, e non può fare altro che dare il via ad una confessione tragicomica, frammentata, poetica sul dovere di piacere.
Lo spettacolo è a ingresso libero, fino a esaurimento posti. Prenotazione consigliata al 335 805 22 11.
Il progetto è realizzato con la collaborazione di Fondazione SAT, Teatro Kismet, Associazione culturale RiESCo, Associazione culturale Trento spettacoli, Alternativa Srl, Compagnia EZ3 Ezio Schiavulli, Reggimento Carri Teatro, Cooperativa A.L.I.C.E, Compagnia Malalingua, House Bembè Arti Performative e Un Clown per Amico APS. Per info: 3358052211 – botteghino@teatrokismet.it.
La rassegna rientra nella programmazione del progetto LE DUE BARI 2023, promosso dal Comune di Bari e finanziato dal POC- Programma Operativo Complementare Metro 2014-2020. Il programma completo su www.leduebari.it.
SCHEDA ARTISTICA
Trento Spettacoli
FREEVOLA
confessione sull’insostenibile bisogno di ammirazione
di e con
Lucia Raffaella Mariani
consulenza alla regia e alla drammaturgia
Lorenzo Maragoni
consulente al movimento scenico
Erica Nava
con il sostegno di Potenziali Evocati Multimediali
“Gli uomini guardano le donne, le donne osservano se stesse essere guardate”
John Berger, Questione di sguardi, Il Saggiatore, 2022
Essere donna è come essere due dentro un corpo. Quella che esiste e quella che si guarda esistere, la sorvegliante e la sorvegliata, il soggetto e l’oggetto di me stessa, non solo degli altri, di me stessa.
La voce della sorvegliante sussurra: “Devi piacere a tutti, soprattutto ai maschi etero e coi soldi. Devi essere ammirata, piacevole, piacente. Devi piacere! Stai attenta che ti sorveglio, perché se piacerai agli altri sarai felice. Sii bella, sii simpatica, sii brillante, occupa poco spazio, sorridi, profumati, dalla, o almeno falla annusare, conquista, non ti stancare, conquista! Vedrai che ti ameranno!”. E la sorvegliata non sa se è d’accordo. Sente, come tutti, che vuole essere felice, e amata.
Come si gestisce questo conflitto tra lo sguardo del mondo sul proprio corpo e le bambine che siamo dentro? Tra noi stesse che ci sorvegliamo e le bambine che siamo dentro? È attraverso l’ammirazione che si ottiene l’amore?
Il corpo agisce poi nel mondo il risultato di un conflitto interno costante, e normalizzato dunque: invisibile. È per questo che sembro, e sembriamo – noi ragazze di vent’anni e non solo – Frivole. Questo spettacolo è un urlo generazione per chi vuole essere Freevola.