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4 novembre – IL VIOLONCELLO IN POULENC E RACHMANINOV – teatro Oratorio Don Orione – Arnesano

Novembre 4, 2023

Sabato 4 novembre 2023 – ore 19.30

IL VIOLONCELLO IN POULENC E RACHMANINOV

Recital per violoncello e pianoforte con lo straordinario violoncellista Enrico Pagano, vincitore della XVIII Kachaturian International Competition in Armenia, in duo con il pianista romano Massimo Spada

*****

STAGIONE CONCERTISTICA OPERA PRIMA

Sabato 4 novembre ore 19.30

Stagione concertistica – Serie Sfere Sonore

Arnesano – Teatro Oratorio Don Orione

IL VIOLONCELLO IN POULENC E RACHMANINOFF

 

PROGRAMMA

Francis Poulenc             Sonata per violoncello e pianoforte

Allegro – Tempo di marcia 

Cavatine 

Ballabile 

Finale

 

Sergei Rachmaninoff                   Sonata in sol minore per violoncello e pianoforte, op. 19

Lento – Allegro moderato

Allegro scherzando

Andante

Allegro mosso

Interpreti:

Ettore Pagano, violoncello 

Massimo Spada, pianoforte

 

SINOSSI

Secondo appuntamento della stagione 2023-2024 di Opera Prima con Ettore Pagano, uno dei violoncellisti più premiati e richiesti a livello mondiale, in duo con il pianista romano Massimo Spada

Il violoncello in Poulenc e Rachmaninov, un concerto dove il fascino del timbro dolce e caloroso del violoncello si fonde a quello del pianoforte, un continuum di suggestioni melodiche e slanci passionali passando attraverso le composizioni dei due grandi autori.

In programma due sonate per violoncello e pianoforte ancora oggi da scoprire appieno ma accomunate da un esordio decisamente meno felice, all’epoca della stesura, sia per motivi politici che di critica.

La prima sonata (1948) del compositore francese Francis Poulenc, che Ettore Napoli descrive brillantemente come «musicista dalla doppia personalità, devoto e beffardo, puro e irriverente, serio e ironico, malinconico e scherzoso» cogliendo nel vivo le caratteristiche estetiche del variegato stile compositivo; è un omaggio alla tradizione classica con il riferimento alla scansione dei quattro movimenti (Allegro – Tempo di marcia; Cavatina; Ballabile; Finale), agli schemi formali, le struggenti melodie appassionate ed al ricco intreccio tra i due strumenti che generano un dialogo continuo. Di contro la tensione ligustica verso il futuro, il costante istinto di innovazione, le tinte timbriche, l’esuberanza e l’estro del compositore creano una crasi perfettamente riuscita.

La sonata di Sergei Rachmaninov op.19, composta nel 1901, si presenta come un lavoro organico e gradevole, caratterizzato da uno spiccato senso melodico dal sapore romantico; anche qui viene mantenuta la tradizionale struttura in quattro movimenti (Lento-Allegro moderato, Allegro scherzando, Andante, Allegro mosso). Un rarefatto tempo Lento apre la composizione definendo un ambiente sonoro di mistero e di intangibilità che presto si disvela nell’Allegro moderato come uno stato di febbrile agitazione placata dal secondo movimento dove il tema di chiara matrice romantica viene esposto prima dal pianoforte e poi ripreso. Segue l’elaborazione dei due temi che diventano un’unica fusione. La ripresa conclude il movimento definendo la forma sonata tradizionale. L’acme viene raggiunto nel terzo movimento, Andante, dove il pianoforte apre un movimento colmo di sognante lirismo espressivo. Un virtuosistico vivace termina la sonata e l’intero concerto.

 

Il concerto, prodotto per la Stagione Concertistica Opera Prima di Arnesano (Le), è già andato in scena domenica 22 ottobre a Lucca, per la Stagione Lucca Classica.

 

NOTE DI SALA (di Eraldo Martucci)

  1. Poulenc, Sonata per violoncello e pianoforte

Il più bel complimento che fecero ad Enrico Caruso fu quello di paragonare la sua magnifica voce alla cavata di un violoncello: nessun altro tenore fino a quel momento aveva infatti esibito le sue fenomenali arcate di fiato, l’impeccabile legato e quel magico velluto del timbro che assomigliavano in maniera impressionante allo strumento ad arco intermedio fra la viola e il contrabbasso e che si avvicina più di tutti al suono della voce umana.

Attestato per la prima volta in una sonata di Giulio Cesare Arresti del 1665, adorato da Bach (celebri le sei Suites per violoncello solo), esaltato da Beethoven e Brahms, fu amatissimo dai grandi del Novecento, da Prokofiev a Shostakovich fino a Britten. E fu particolarmente apprezzato, seppur con una minore frequentazione, anche da Poulenc e Rachmaninoff.

Il compositore francese, nato a Parigi nel 1899 e scomparso nel 1963, dedicò gli ultimi anni della sua vita soprattutto alla musica da camera, genere che aveva frequentato solo in gioventù. E se le tre Sonate per flauto, per oboe e per clarinetto e pianoforte dominano l’intera produzione, la Sonata per violoncello e pianoforte trova comunque Poulenc al massimo delle sue possibilità.

Iniziato nel 1940 e completato nel 1948, il brano fu dedicato al violoncellista francese Pierre Fournier, che lo aveva aiutato con gli aspetti tecnici dello strumento. Il primo movimento, Allegro – Tempo di marcia, arricchisce i suoi motivi frammentari simili a fanfara con materiale maggiore per il violoncello. Nella splendida Cavatine, dopo una lunga introduzione, il violoncello riprende un tema lugubre e nostalgico, e insieme al pianoforte lo sottopone a diverse elaborazioni. Il terzo movimento, Ballabile, è un intermezzo giocoso che strizza l’occhio al Music-hall nelle sue sezioni esterne con una traccia di malinconia in quella centrale. Il Finale inizia con un severo recitativo di violoncello su aspri accordi di pianoforte, e dopo altri passaggi più dolci o vertiginosi, termina con lo stesso recitativo iniziale.

 

  1. Rachmaninoff, Sonata in sol minore per violoncello e pianoforte, op. 19

Nella vasta produzione di Rachmaninoff, che comprende soprattutto musica pianistica estremamente virtuosistica, opere e sinfonie, il genere cameristico è decisamente più episodico ma con qualche capolavoro come la Sonata in sol minore per violoncello e pianoforte, op. 19. Iniziata nell’estate del 1901 e terminata il primo dicembre dello stesso anno, la Sonata precede il celebre Secondo concerto per pianoforte e orchestra e fu accolta dallo stesso grande successo.

Un’energica e rigogliosa vena creativa ispira questo affascinante lavoro, che pur essendo di ampie dimensioni mantiene una plasticità formale esemplare. Sul piano espressivo vive di un’esuberanza che ha pochi confronti, quasi sovrabbondante, generosa e spontanea. «Interessante è anche la magistrale risoluzione del rapporto fra i due strumenti – osserva Andrea Zaniboni – alquanto difficile per la sovrapposizione insistita delle tessiture, con la tastiera impegnata in tutte le sue risorse virtuosistiche».

I tempi sono quattro: Allegro moderato, preceduto da un introduttivo Lento; Allegro scherzando, dove si alternano tre idee, due liriche e una inquieta e drammatica; Andante, dal respiro più disteso; e infine un infuocato Allegro mosso.

 

CURRICULUM

Massimo Spada, pianoforte

Massimo Spada, nato nel 1986 a Roma, si è avvicinato allo studio del pianoforte all’età di sei anni, e si è diplomato con il massimo dei voti e la lode nel 2005, sotto la guida del M° Pieralberto Biondi, al Conservatorio di Santa Cecilia in Roma. Nel 2009 si è laureato con lode in Storia della musica, presso l’Università Sapienza. Nel 2010 si è diplomato nella Accademia pianistica di Imola “Incontri con il maestro”, sotto la guida del M° Boris Petrushansky e il M° Riccardo Risaliti. Nel 2011 si è laureato presso il Conservatorio di S. Cecilia, a Roma, nel biennio superiore di specializzazione in Musica da Camera, sotto la guida del M° Roberto Galletto. Nel 2014 si è diplomato con il massimo dei voti e la lode all’Accademia di Santa Cecilia, con il M° Benedetto Lupo e nel 2016 ha concluso il corso di Musica da Camera con il M° Carlo Fabiano.

Collabora abitualmente con musicisti come Roberto González-Monjas, Beatrice Rana, Andrea Obiso, David & Diego Romano, Masha Diatchenko & Andrea Oliva. La sua intensa attività concertistica l’ha portato a esibirsi in moltissimi festival in Italia e Asia. Lavora abitualmente nel campo della promozione e diffusione della musica contemporanea, esibendosi in importanti sedi quali il Parco della Musica, Palazzo Valentini e molti altri.

Dal 2011 è il pianista dell’Ensemble Novecento, diretto dal M° Carlo Rizzari. Nel 2013 è stato invitato a suonare presso l’Associazione Nuova Consonanza, ed ha tenuto la prima esecuzione italiana della Sonata per Viola e Pianoforte di Lowell Liebermann.

È risultato vincitore assoluto in numerosi concorsi.

È docente di Pianoforte Principale presso il Conservatorio Morlacchi di Perugia, e a Roma presso l’accademia Avos Project, di cui è membro fondatore.

 

Ettore Pagano, violoncello (www.ettorepagano.com)

Ettore Pagano (violoncello), nato a Roma nel 2003, ha iniziato lo studio del violoncello a nove anni. Allievo dell’Accademia Chigiana sotto la guida di Antonio Meneses e David Geringas, ha frequentato la Pavia Cello Academy con Enrico Dindo e l’Accademia W.Stauffer di Cremona. Ha terminato il corso di Laurea triennale al Conservatorio di S. Cecilia a Roma laureandosi con il massimo dei voti, lode e menzione. Dal 2013 ad oggi gli è stato assegnato il primo premio assoluto in oltre 40 concorsi nazionali e internazionali.

In particolare, nel 2017 ha ottenuto dalla New York International Artist Association una borsa di studio e un concerto premio alla prestigiosa Carnegie Hall; nel 2019 ha vinto il Primo premio al Concorso “Giovani musicisti” promosso dalla Filarmonica della Scala; nel corso del 2020 ha conseguito il Primo premio al Concorso “J.Brahms” di Portschach;  è stato il più giovane dei finalisti del Concorso “Janigro” di Zagabria; ha vinto il “A.Kull Cello Competition” di Graz.

Il più recente riconoscimento internazionale che arricchisce il suo già cospicuo palmares di vittorie è il primo premio al prestigioso Khachaturian Cello Competition svoltosi nel giugno 2022 a Yerevan.

 

E’ stato già invitato a suonare in recital su importanti ribalte internazionali a Parigi, in Germania (Berlino, Amburgo, Halle, Kiel), Austria, Stati Uniti d’America; e come solista con la Croatian Radiotelevision Symphony Orchestra, la Graz Philharmonic, la lituana Klaipeda Chamber Orchestra, la Young Musicians European Orchestra, l’Armenian State Symphony Orchestra.

 

Nel corso del 2023-24 sono in calendario inviti in primarie società concertistiche italiane ed istituzioni orchestrali con impegni confermati – tra gli altri – a Torino, Milano, Genova, Verona, Venezia, Trieste, Bologna, Ancona, L’Aquila, Roma, Napoli, Palermo, Cagliari, ecc.

Dettagli

Data:
Novembre 4, 2023
Categoria Evento: