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7 gennaio 2024 – “Mi Separo” commedia brillante della “Compagnia Piccola Ribalta“ in scena al Politeama Greco di Lecce
Gennaio 7, 2024

“Mi Separo” commedia brillante della “Compagnia Piccola Ribalta“ spettacolo comico con 310 repliche in tre anni, in scena al Politeama Greco di Lecce il prossimo 7 gennaio ore 18.
Biglietti disponibili sul circuito vivatickets.it Si va verso i sold-out.
La prima causa del divorzio è il matrimonio, cita un famoso aforisma di Groucho Marx, confermata dai due protagonisti ossidati da 36 anni di matrimonio attraverso le loro feroci discussioni, nell’intimità delle mura domestiche prima e davanti ad una Psicologa dopo. La storia mette un po’ a nudo le dinamiche della vita matrimoniale rivelandone i malesseri. Incomprensioni che sfociano in divertenti scambi di battute, dal sapore decisamente poco inglese, che raccontano il disagio della vita coniugale e che li porterà ad affrontare la terapia di coppia per scongiurare il divorzio con la complicità del pubblico. Parafrasando Marx è d’obbligo un’altra delle sue battute: “Il Matrimonio è un Istituto meraviglioso, ma chi vorrebbe vivere in un Istituto?”
Mi Separo – La commedia.
Genere: comico; regia: Franco Spadaro; scenografia: Gianna Pellicciaro; attori: Franco Spadaro, Simonetta Paolillo, Valentina Gadaleta. Durata: 90 minuti.
Franco (Franco Spadaro) e Simonetta (Simonetta Paolillo), coniugi da 33 anni, vivono la loro convivenza costantemente a disagio, a causa dei continui litigi, delle situazioni monotone che affrontano e della loro mancanza di comunicazione. La donna, disperata e ormai quasi orientata verso la separazione, sceglie, come ultima spiaggia per salvare il proprio rapporto, di contattare e invitare in casa propria una psicologa (Valentina Gadaleta) specializzata in terapie di coppia. La seduta con la psicanalista non porterà tuttavia vantaggi: anche con lei presente i due sposi continueranno a battibeccare, sottolineando nel dettaglio le situazioni private che hanno portato al declino: dalla pigrizia di lui in contrasto con l’iperattività di lei, all’incapacità di intendersi nel quotidiano, fino ai problemi nella loro sfera “più intima”. La rappresentazione funziona e provoca ilarità, soprattutto grazie al processo di immedesimazione che suscita negli spettatori. Le battute, molto incalzanti, ben si intersecano in uno show che alterna i dialoghi ai monologhi, sfogo dell’unico uomo in scena. Le situazioni comiche del matrimonio e della coabitazione rappresentano il fulcro, attorno al quale però ruotano altri argomenti come le differenze tra uomini e donne, l’utilizzo di internet e dei social network da parte di chi è più in là con gli anni e i mestieri del terzo millennio. La “quarta parete” viene poi continuamente rotta, un po’ perché gli attori stessi si rivolgono alla platea con diversi espedienti, un po’ perché è il pubblico stesso a farsi fragoroso e a intervenire in più frangenti, anche solo per rispondere alla domanda ricorrente a loro rivolta: “Ma quindi, pure a voi succede?”. In conclusione, lo show è consigliato, sperando tuttavia di non “uscirne single”, come recita ironicamente la locandina dello spettacolo.