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BARI – COLLEGIUM MUSICUM – DOMANI, martedì 7 ottobre, il baritono Domenico Colaianni porta in scena “L’irresistibile ruolo di baritono buffo”, insieme al pianista Piero Cassano

Prosegue la trentesima stagione del Collegium Musicum: sul palco il celebre baritono barese Domenico Colaianni in «L’irresistibile ruolo di baritono buffo», insieme al pianista Piero Cassano. Un viaggio in alcune delle arie più belle dell’opera buffa.

Martedì 7 ottobre, ore 20.45
Teatro Abeliano – Bari
Martedì 7 ottobre, alle 20.45, al Teatro Abeliano di Bari prosegue la trentesima stagione musicale del Collegium Musicum, con la direzione artistica di Rino Marrone. «L’irresistibile ruolo di baritono buffo» è il titolo di una serata vedrà protagonista il baritono barese Domenico Colaianni, docente di Canto al Conservatorio Piccinni di Bari, tra le voci più apprezzate del panorama internazionale. Insieme al pianista Piero Cassano, proporrà un viaggio nell’opera buffa, in un impaginato che si muove tra Cimarosa, Piccinni, Mozart, Rossini, Donizetti, De Giosa e Rota, per raccontare in musica la storia di un personaggio che unisce leggerezza e profondità.
Info e prenotazioni 340.499.38.26, biglietti a 12 euro (intero), 9 euro (ridotto per over 65, studenti e disabili).
Figura imprescindibile dell’opera comica, il baritono buffo rappresenta da sempre l’anima più vitale e popolare del melodramma. È il motore dell’azione teatrale, capace di alternare comicità e malinconia, virtuosismo vocale e sapiente recitazione. Dalle trame settecentesche della scuola napoletana fino ai capolavori di Rossini e Donizetti, il suo è un linguaggio che nasce dal popolo ma guarda al teatro di prosa, trasformando ogni aria in un piccolo monologo di irresistibile umanità. Con ironia e intelligenza, Domenico Colaianni ne ripercorre l’evoluzione attraverso otto celebri arie che ne esaltano le diverse sfumature espressive.
Il programma si apre con “Le figliuole che so’ de vint’anne” da «Le astuzie femminili» di Domenico Cimarosa, brano dal sapore genuinamente napoletano, dove il buffo si muove tra leggerezza e sarcasmo. Segue Niccolò Piccinni con «La Cecchina o la buona figliola» e l’aria “Vedo la bianca vedo la bruna”, esempio perfetto di comicità elegante e di raffinato gusto galante, in cui affiora già la modernità del teatro borghese.
Di Giovanni Paisiello, seguirà “Taggie ditte statte bone” da «Socrate immaginario», un capolavoro di umorismo e ritmo linguistico, mentre con Mozart e “Madamina, il catalogo è questo” da «Don Giovanni» il baritono buffo assume una dimensione più psicologica e teatrale, tra ironia e disincanto. Il viaggio prosegue con Gioacchino Rossini e l’aria “Sia qualunque delle figlie” da «La Cenerentola», una delle pagine più brillanti e vocalmente impegnative del repertorio rossiniano, dove la scrittura acrobatica si fonde con la comicità di situazione. Da Gaetano Donizetti arriva invece il popolare “Udite o rustici” da «L’elisir d’amore», dove l’arte della parola scenica raggiunge una sintesi perfetta tra parodia e virtuosismo belcantistico.
Non poteva mancare Nicola De Giosa, grande compositore barese dell’Ottocento, con “Ah! ca le diente abballano” dal suo «Don Checco», esempio magistrale di teatro musicale popolare, in cui la lingua napoletana e la satira sociale si fondono in un irresistibile quadro comico. Chiude il programma Nino Rota con “È una cosa incredibile” da «Il cappello di paglia di Firenze»: una pagina spumeggiante e surreale che, a metà Novecento, raccoglie l’eredità della tradizione buffa italiana e la proietta in un linguaggio moderno e cinematografico.
Biografie
Domenico Colaianni si diploma con il massimo dei voti in canto presso il Conservatorio “Piccinni” di Bari sotto la guida di A.M. Balboni. Vincitore del prestigioso concorso AS.LI.CO., si perfeziona con Magda Olivero, Graziella Sciutti e Maria Luisa Cioni. Debutta nei ruoli di Mengotto ne La Cecchina di Piccinni e Papageno ne Il flauto magico di Mozart, avviando una carriera internazionale che lo porta nei principali teatri italiani ed esteri. Ha cantato al Teatro alla Scala, San Carlo di Napoli, Regio di Torino, Comunale di Bologna, Opera di Roma, La Fenice di Venezia, Lirico di Cagliari, Massimo di Palermo, Petruzzelli di Bari, Arena Sferisterio di Macerata, Teatro Verdi di Trieste, Opera Giocosa di Savona, Regio di Parma, Teatro Sociale di Como, Teatro dell’Opera di Montecarlo, Tokyo, Osaka, Australia, Praga e Budapest.
Il suo repertorio spazia da Mozart, Rossini, Donizetti e Puccini fino a rarità settecentesche e novecentesche. Al Festival della Valle d’Itria di Martina Franca ha partecipato a numerose produzioni e registrazioni di titoli rari, tra cui Amor vuol sofferenza di Leo, L’americano di Piccinni, L’Armida immaginaria di Cimarosa, Il fortunato inganno e La zingara di Donizetti, Robert le Diable di Meyerbeer, Il duello di Paisiello, Werther di Massenet, Napoli Milionaria di Rota, Crispino e la comare dei fratelli Ricci, Don Checco di De Giosa e La grotta di Trofonio di Paisiello. Ha collaborato con direttori quali Lorin Maazel, Riccardo Muti, Daniel Oren, Gustavo Dudamel, Gianluigi Gelmetti, Daniele Gatti, e con registi come Franco Zeffirelli, Luca Ronconi, Hugo De Ana, Zhang Yimou, Mario Martone e Davide Livermore. È docente di canto presso il Conservatorio “Piccinni” di Bari.
Piero Cassano ha conseguito il Master in Pianoforte solistico con il massimo dei voti e menzione speciale sotto la guida di Hector Pell (allievo di Arturo Benedetti Michelangeli). Durante gli studi ha vinto numerosi concorsi e borse di studio che gli hanno permesso di perfezionarsi all’estero: a Parigi con M.me Eliane Richepin, a Vienna con Noel Flores presso la “Hochschule für Musik”, a Mosca e Berna con Tatjana Nikolajewa e Anatoly Vedernikov, e a Weimar con Paul Badura-Skoda. Ha studiato musica da camera con il Trio di Trieste e direzione d’orchestra con Piero Bellugi, conseguendo il Master presso la Florence Symphonietta.
Dal 1991 è docente di pianoforte presso il Conservatorio di Musica e dal 1993 maestro collaboratore al Teatro Petruzzelli di Bari. Ha collaborato con artisti come Rudolf Barshai, Daniel Oren, Lorin Maazel, Stefan Reck, Renato Bruson, Katia Ricciarelli, Ruggero Raimondi, Paolo Washington, Felix Ayo, Vadim Brodsky, Ruslan Talan e solisti dell’Orchestra della Scala di Milano. Ha inciso per la Discoteca di Stato e per Aulos (Milhaud, Procaccini). In collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano e Giorgio Strehler ha effettuato tournée in Europa, Cina, Turchia, Egitto, Islanda e Russia con Così fan tutte di Mozart.

