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BARI – DOMANI, venerdì 31 ottobre, il regista RICCARDO MILANI e l’attrice VIRGINIA RAFFAELE ospiti in sala, al termine della proiezione di “LA VITA VA COSÌ”

Ottobre 31

«La vita va così»

 

Il regista Riccardo Milani e l’attrice Virginia Raffaele saranno ospiti in sala, per discutere col pubblico del loro ultimo film: ispirato alla vera storia del pastore Ovidio Marras, che ha impedito la costruzione di un resort di lusso sulla spiaggia di Tuerredda, in Sardegna, rifiutandosi di vendere un suo terreno.

 

Venerdì 31 ottobre, al termine della proiezione delle 20,30 (ingresso in sala alle 22,45)

 

Multicinema Galleria – Bari

 

Venerdì 31 ottobre, al Multicinema Galleria di Bari, al termine dello spettacolo delle 20,30 saranno ospiti in sala il regista Riccardo Milani e l’attrice Virginia Raffaele, per dibattere col pubblico del film «La vita va così». L’opera, su soggetto e sceneggiatura di Michele Astori e dello stesso Milani, è ispirata alla vera storia del pastore Ovidio Marras, che ha impedito la costruzione di un resort di lusso sulla spiaggia di Tuerredda, in Sardegna, rifiutandosi di vendere un suo terreno. Nel cast, tra gli altri, anche Diego Abatantuono, Aldo Baglio, Giuseppe Ignazio Loi, con la partecipazione di Geppi Cucciari.

 

Riccardo Milani e Virginia Raffaele interverranno, sempre venerdì 31 ottobre, anche al saluto iniziale prima delle proiezioni alla Multisala Roma di Andria (ore 18), al Politeama Italia di Bisceglie (ore 19,10) e all’UCI Cinemas di Molfetta (ore 20).

 

Alla soglia del nuovo millennio, su una costa incontaminata del sud Sardegna, Efisio Mulas, pastore solitario e custode di un tempo che sembra non esistere più, difende con ostinazione la sua terra dai progetti di Giacomo, potente imprenditore deciso a trasformarla in un resort di lusso. Mariano, capo cantiere pragmatico, cerca di convincerlo a vendere, mentre Francesca, la figlia, si trova sospesa tra l’attaccamento alle proprie radici e l’urgenza di cambiamento che attraversa la comunità. Quando la disputa approda in tribunale, a dirimerla è Giovanna, giudice originaria di quei luoghi. Mentre la comunità guarda con speranza al futuro, il rifiuto di Efisio resta l’unica voce a difesa di identità e territorio: perché a volte, proprio perché “la vita va così”, bisogna fermarsi e scegliere da soli la propria strada.

«Questo film – spiega Riccardo Milani – non è solo la storia di un uomo che ha avuto il coraggio di dire di no. È anche la storia, ispirata ad una vicenda reale, di una comunità del nostro Paese stretta tra la necessità del lavoro e il rispetto del territorio, dove capita da sempre di essere messi uno contro l’altro, dove il conflitto porta spaccature, dolore e sofferenza. Ed è in storie come questa che cerco l’umanità che è rimasta nascosta in ognuno di noi, cercando sempre un punto di incontro possibile tra fronti opposti anche quando l’ostilità, fomentata, sembra prevalere.

Forse per ricordarci ogni tanto quello che siamo tutti: esseri umani, con valori universali, dall’onestà al coraggio, dalla dignità alla coerenza, valori che attraversano le mode, il tempo e la Storia. Tutto questo cercando di far ridere e raggiungere il pubblico più largo possibile, con un punto di vista magari diverso e lontano dal mio.

 

Virginia, Diego, Aldo e Geppi, hanno camminato con me in questo progetto. E noi tutti abbiamo camminato con lui, Ignazio Loi, un sardo di 84 anni con la purezza di un bambino e la saggezza del pastore che è stato per settant’anni. Devo tanto a tutti gli splendidi attori sardi, e a tutti i non attori, che hanno raccontato con me una storia che è loro. La Sardegna è una terra per cui ho rispetto e riconoscenza. Il senso di appartenenza è forte e la sua storia è segnata spesso dalla resistenza all’arroganza. Una terra dove la natura è potente e dove tutti sanno almeno due lingue, il Sardo e l’italiano, che è spesso l’italiano più gentile possibile. Una terra da cui arrivano ancora segnali di resistenza etica e umana. Da questa storia non credo arrivi solo il coraggio di una scelta. Qui arriva forte una voce che afferma, con coraggio, che non tutto si può comprare. Per questo il film è dedicato a uno dei buoni maestri che ho avuto la fortuna di incontrare nella mia

vita, Gigi Riva».

 

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