
- Questo evento è passato.
BARI – EurOrchestra – Domenica 31 agosto, prosegue il BARINON FESTIVAL con musiche di Piccinni, Traetta e Insanguine – Dirige Francesco Lentini

Prosegue con il terzo appuntamento la rassegna dell’EurOrchestra che celebra la vita di Niccolò Piccinni: Francesco Lentini dirige musiche dello stesso Piccinni, e di Tommaso Traetta e Giacomo Insanguine.
Chiesa di San Pio X – Bari
Domenica 31 agosto, ore 21
Domenica 31 agosto, alle 21, nella Chiesa di San Pio X a Bari (via Bruno Buozzi 28), prosegue il «Barinon Festival 2025», la rassegna dell’EurOrchestra dedicata alla figura di Niccolò Piccinni, il più illustre compositore nato a Bari. Il progetto – articolato come «Vita di Piccinni in un Prologo e Sei Quadri» – è curato dalla direzione artistica di Francesco Lentini (con trascrizioni originali di Angela Montemurro), ed è sostenuto dall’avviso pubblico comunale «Le Due Bari 2025». Ingresso libero, posti prenotabili anche su eventbrite.it.
Il terzo appuntamento è con il concerto intitolato «Intorno a Piccinni: i maestri di musica della provincia di Bari». Solisti vocali saranno i cantanti Angela Cuoccio, Miryam Marcone, Nicolò Tanzella, Gianni Leccese, Giuseppe Naviglio. Voce narrante l’attrice Silvia Cuccovillo, con l’EurOrchestra da Camera di Bari diretta da Francesco Lentini. Le trascrizioni, a cura di Angela Montemurro, sono tratte da antichi manoscritti o edizioni a stampa. Il concerto sarà un omaggio alle musiche di Piccinni e di alcuni compositori pugliesi dell’epoca, da Tommaso Traetta (1727-1779) a Giacomo Insanguine (1728-1793), che vissero e operarono nello stesso contesto culturale del giovane Niccolò. Di Insanguine, in particolare, sarà eseguita in prima assoluta anche una chicca in lingua napoletana, «Ninno bello Ninno caro».
Il concerto prende la sua denominazione dal titolo di un articolo che nel 1881 scrisse lo storico modugnese Vito Faenza sulla Rivista «Barinon», un numero unico creato per promuovere un fundraising “ante litteram”, per la creazione e dedicazione di un monumento alla figura di Niccolò Piccinni. Verso di lui la città di Bari aveva un debito da assolvere, in quanto lo aveva dimenticato dal giorno della sua morte, avvenuta nel 1800 nella cittadina di Passy, alla periferia di Parigi.
La rivista, promossa da un comitato di intellettuali, artisti e imprenditori baresi, ebbe un grande successo, e fu venduta in moltissime copie, tanto che si affidò allo scultore Gaetano Fiore il compito di realizzare il monumento, inaugurato il 10 maggio 1885. Con l’articolo «I Maestri di Musica della provincia di Bari», Faenza tesse «una corona intrecciata» da deporre sul capo di Piccinni, formata dai nomi dei maestri «da far registrare nella storia accanto a quelli dei più illustri compositori musicali». «Questi sono i fiori più cari, più olezzanti e a te più cari – così si rivolge idealmente a Piccinni – perché nati sulla tua terra natia»; ed elenca, riassumendone la vita, i nomi dei più grandi musicisti contemporanei di Piccinni. Lo stesso fa Giulio Petroni, storico barese, che scrive, nella «Rassegna pugliese» (n. 10 del 31 maggio 1885), l’articolo su «I dodici Maestri di Musica»: lì celebra la memoria dei musicisti della terra di Bari, nell’occasione in cui la città «fa nobile ammenda dell’oblio del suo illustre concittadino». Tra questi, il bitontino Tommaso Traetta, l’altamurano Giacomo Tritto (1733-1824) e Giacomo Insanguine, detto «il Monopoli», perché nato in quella città.