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CONCERTO VIVAVERDI MULTIKULTI: HOPPER PIANO TRIO a Matera (venerdì 12 settembre, Fondazione Le Monacelle ETS

Settembre 12

CONCERTO: HOPPER PIANO TRIO con Federico Piccotti violino, Gianluca Montaruli violoncello, Alberto Dalgo pianoforte
Matera, venerdì 12 settembre, Fondazione Le Monacelle ETS, ore 20:30


Dopo la parentesi con il teatro contemporaneo e le contaminazioni musicali tra tango e jazz, la rassegna VIVAVERDI MULTIKULTI propone il primo momento dedicato alla musica da camera nella edizione 2025. È un programma con al centro due capolavori della letteratura ottocentesca, che si propone quale itinerario sonoro tra lirismo e romanticismo, quello che sarà eseguito dall’Hopper Piano Trio, una formazione che si caratterizza anche per la giovane età degli strumentisti quali sono Federico Piccotti, violinista, Gianluca Montaruli, al violoncello, e il pianista Alberto Dalgo. Si esibiranno a Matera venerdì 12 settembre, nella sede della Fondazione Le Monacelle ETS (inizio ore 20:30) eseguendo due mirabili esempi di composizioni scritte per questo tipo di organico strumentale. Il primo è il Trio in Do maggiore No. 1 Op. 59 di Giuseppe Martucci (1856 –1909), che fu un compositore, pianista e direttore d’orchestra, una pagina ricca di espressività e raffinatezza, a testimonianza della grande tradizione romantica italiana. Il secondo è il Trio in re minore No. 1 Op. 32 del pianista e autore russo Anton Stepanovič Arenskij (1861 –1906), che si presenta come una composizione intrisa di passione e malinconia, in cui si fondono influenze russe e forme classiche. L’Hopper Piano Trio, formazione cameristica nata nel 2018, unisce tre grandi talenti provenienti dalle più importanti scuole europee, distinguendosi per l’interpretazione di complessi trii con pianoforte e facendosi apprezzare per la maturità espressiva, come evidenziato già da un CD inciso nel 2019 con musiche di Shostakovich, Smetana e Castelnuovo-Tedesco per l’etichetta “Da Vinci Classics”. Quello con l’Hopper Piano Trio è «il primo degli appuntamenti della sezione “VivaVerdi Interpretazioni”, uno spazio all’interno del festival dedicato alla musica da camera classica – spiega Loredana Paolicelli, direttrice artistica del VivaVerdi Multikulti –. Nel concerto si propone un repertorio molto intenso e romantico che vedrà interpreti di grande talento sono tre artisti della nuova generazione, tutti under 25, quali sono Piccotti, Montarulii, e Dalgo, che è anche docente del Conservatorio “Duni” di Matera». Paolicelli, poi, anticipa che «da sabato 13 settembre, e sino al giorno 19, si svolgerà una residenza artistica di musica contemporanea sul concetto di Mediterraneo con la quale si produrrà un lavoro “a venti mani” per il quale saranno coinvolti musicisti, compositori visivi, jazzisti, elettronici, storytellers, videomakers. Si tratta, insomma, di un progetto artistico a 360 gradi, che vedrà questo gruppo di persone proveniente da tutta Italia e impegnandosi in gruppi di lavoro per produrre le installazioni sonore che verranno proposte al pubblico la sera di venerdì 19 negli ambienti de Le Monacelle».
Note di sala sulle due composizioni in programma a cura del chitarrista e musicologo Ettore Scandolera (Dottorato di Ricerca presso il Conservatorio “Duni” di Matera – “Al di là del paesaggio sonoro: prospettive musicologiche nella mappatura sonora degli ecosistemi e nell’interpretazione del territorio”). Trio in Do maggiore No. 1 Op. 59 –Composto nel 1882 e pubblicato due anni dopo, rappresenta una delle prime prove cameristiche del partenopeo Giuseppe Martucci, figura cardine della rinascita della musica strumentale italiana dell’Ottocento. In un panorama dominato dall’opera, Martucci sostenne la musica “assoluta” sognando di reinserire l’Italia nella tradizione sinfonico-cameristica europea. La scelta del trio con pianoforte, ben radicata nella cultura tedesca, dichiarava l’intento di dialogare con i modelli mitteleuropei Schumann e Brahms ma senza tradire la cantabilità tipica della sensibilità italiana.
Trio in re minore No. 1 Op. 32 – Scritto nel 1894 e dedicato alla memoria del violoncellista Karl Davidoff, è probabilmente la composizione cameristica più celebre di Anton Stepanovič Arenskij. Allievo di Rimskij-Korsakov e maestro di Rachmaninov, Arenskij rappresenta un ponte tra la scuola russa ottocentesca e la sensibilità più intima e lirica che caratterizzerà la generazione successiva. La sua musica fonde calore melodico e colore nazionale con forme occidentali, in particolare quelle di Čajkovskij, a cui Arenskij guardava come a un modello. Pur collocandosi nella tradizione russa già consolidata dell’epoca, il Trio si distingue per la sua vena elegiaca e per l’atmosfera raccolta che lo attraversa.

Dettagli

Data:
Settembre 12
Categoria Evento:

Luogo

Matera