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GIOVEDÌ 29 AGOSTO ALLE 21 (INGRESSO LIBERO), AL TEATRO ABELIANO DI BARI È DI SCENA LO SPETTACOLO “IO PROVO A VOLARE!” DELLA COMPAGNIA BERARDI CASOLARI.
Agosto 29, 2024

UNA DRAMMATURGIA ORIGINALE PER UN OMAGGIO/ TRIBUTO AL GRANDE E INNOVATORE DELLA MUSICA ITALIANA: DOMENICO MODUGNO.
PER LA RASSEGNA “LUNA BARESE”, IL PROGETTO DEL TEATRO ABELIANO INSERITO NEL CARTELLONE DEL COMUNE DI BARI “LE DUE BARI 2024”, GIOVEDÌ 29 AGOSTO ALLE 21 (INGRESSO LIBERO), AL TEATRO ABELIANO DI BARI È DI SCENA LO SPETTACOLO “IO PROVO A VOLARE!” DELLA COMPAGNIA BERARDI CASOLARI. UN ORIGINALE OMAGGIO AL GRANDE ARTISTA PUGLIESE DOMENICO MODUGNO.
Al Teatro Abeliano prosegue la programmazione della rassegna “Luna Barese”, inserita nel progetto “Le due Bari 2024” dall’Assessorato alle Culture del Comune di Bari, con “Io provo a volare!” della Compagnia Berardi Casolari. Lo spettacolo, in scena giovedì 29 agosto alle 21 (ingresso libero), è un omaggio all’innovatore della musica d’autore italiana, il pugliese Domenico Modugno, con testo e regia di Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari. In scena Gianfranco Berardi e la partecipazione di Francesco Rina (voce solista e chitarra), Bruno Galeone (fisarmonica) e i costumi di Pasqualina Ignomeriello.
“Io provo a volare” è una drammaturgia originale che, a partire da cenni biografici di Domenico Modugno, racconta la vita di uno dei tanti giovani cresciuti in provincia che cercano di realizzare il sogno di diventare artisti. Ed è proprio attraverso la descrizione delle aspettative, delle delusioni e degli sforzi che si articola il racconto. La storia vede lo spirito di un custode di un teatrino di provincia che, a mo’ di vecchio capocomico, torna in scena ogni notte, a mezzanotte, in compagnia dei suoi musicisti all’interno del teatro, in cui mosse i primi passi.
Così fra racconto, musica e danza, accompagnati dalle musiche di Modugno, interpretate da chitarra e fisarmonica, si rivivono episodi della sua vita: i sogni, gli incontri, gli stage, le prove, la fuga, la scuola, il primo lavoro e l’amaro rientro al paesino, al quale, dopo aver provato tutte le strade possibili, è costretto a tornare. Il lavoro quindi, utilizzando la figura di Modugno come simulacro, rende omaggio agli sforzi ed al coraggio dei lavoratori in genere e dello spettacolo in particolare, che, spinti da passione, costantemente si lanciano all’avventura in esperienze giudicate poco dignitose, solo perché meno visibili.