
RUVO e BARI – COLLEGIUM MUSICUM – Lunedì 23 giugno e martedì 24 “Sogno di una notte di mezza estate”, musiche di scena dell’omonima commedia di Shakespeare
Giugno 23 - Giugno 24

Prosegue la trentesima stagione del Collegium Musicum, con il quinto appuntamento: sul palco «Sogno di una notte di mezza estate», le musiche di scena composte da Felix Mendelssohn per l’omonima commedia di Shakespeare. Voce narrante Nunzia Antonino, soprano Martina Tragni. Rino Marrone dirige il Collegium Musicum.
Lunedì 23 giugno, ore 20 – Villa Fenicia – Ruvo di Puglia
Martedì 24 giugno, ore 20,45 – Villa La Rocca – Bari
Lunedì 23 giugno, alle 20, a Ruvo di Puglia (Villa Fenicia, in collaborazione con il Wanda Landowska Festival), e martedì 24, alle 20,45 a Bari (Villa La Rocca, in collaborazione con l’Accademia delle Scienze) prosegue con il quinto appuntamento la trentesima stagione musicale del Collegium Musicum. «Notte di San Giovanni» è il titolo di entrambe le serate, un incrocio straordinario tra il grande teatro e alcune delle pagine più belle della letteratura musicale. Sul palco uno dei capolavori di Felix Mendelssohn: «Sogno di una notte di mezza estate», con le musiche di scena scritte nel 1842 per l’omonima commedia di William Shakespeare. Protagoniste l’attrice Nunzia Antonino, in veste di voce narrante, e il soprano Martina Tragni, con il Collegium Musicum diretto da Rino Marrone. Il musicologo Pierfranco Moliterni introdurrà entrambi gli appuntamenti. Info e prenotazioni per la data di Ruvo (340.736.48.32 o 347.999.64.75) e per la serata di Bari (340.499.38.26). Il concerto a Villa La Rocca è compreso nella stagione 2025 del Collegium, biglietti a 12 euro (intero), 9 euro (ridotto per over 65, studenti e disabili).
Le musiche di scena op. 61 di Mendelssohn, nella rara versione per orchestra da camera firmata da Wolfgang Renz, saranno presentate in prima esecuzione italiana. Si tratta di una delle più alte sintesi tra drammaturgia e musica del XIX secolo, frutto di un doppio momento creativo: l’ouverture, scritta dal compositore appena diciassettenne nel 1826, ispirata dalla lettura della traduzione tedesca di August Schlegel, e la successiva serie di brani composti nel 1842 su commissione del re di Prussia Federico Guglielmo IV. Mendelssohn riuscì così a tradurre in musica l’universo sospeso, incantato e grottesco della commedia shakespeariana, alternando movimenti strumentali, melodrammi recitati e interventi corali o vocali. Tra questi, la celeberrima «Marcia nuziale», divenuta emblema stesso dell’immaginario matrimoniale romantico.
L’impianto della composizione è straordinariamente cinematografico ante litteram: dalle apparizioni silvestri degli elfi, alle scene oniriche nella foresta durante la notte di San Giovanni, fino al risveglio incantato dei personaggi, tutto è pensato come un continuo dialogo tra parola e suono, con l’orchestra che diventa ora protagonista, ora discreto paesaggio emotivo. Il testo di Shakespeare, probabilmente scritto tra il 1593 e il 1596 per celebrazioni nuziali aristocratiche, riecheggia qui in forma evocativa, affidato alla voce narrante di Nunzia Antonino, interprete dalla vasta esperienza teatrale, capace di restituire le cadenze fiabesche e i chiaroscuri psicologici del dramma. A completare il quadro sonoro, il soprano Martina Tragni, giovane talento del panorama lirico italiano, apprezzata per l’eleganza tecnica e l’espressività timbrica, impegnata nei ruoli vocali previsti da Mendelssohn.