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Sabato 26 luglio – A Palazzo Comi, a Lucugnano (Lecce) il primo appuntamento dell’Olio della Poesia 2025

L’Olio della Poesia 2025
Sabato 26 luglio 2025, alle ore 20.00, Lucugnano (Lecce), Palazzo Comi
“L’OSPITALITÀ DELLA LINGUA: POESIA E TRADUZIONE”
conversazione-recital a cura di ANTONIO PRETE
con PIETRO TARAVACCI, JOSÉ MARÍA MICÓ e MARTA BOLDÙ

Dal 2022, il Polo Biblio-museale di Lecce ha assunto la direzione artistica dell’Olio della Poesia, storico appuntamento dell’estate salentina, che quest’anno, per la sua ventinovesima edizione, cambia formula proponendo una tre giorni di poesia.
Il primo appuntamento nella “Casa della Poesia” di Palazzo Comi, a Lucugnano, nell’estremo sud del Capo di Leuca, sabato 26 luglio, alle 20.00.
Luogo simbolo del fare letterario nel Salento, dimora del poeta Girolamo Comi, fucina e ponte, all’indomani della II guerra mondiale, con l’Accademia Salentina e le edizioni dell’Albero, di una comunicazione che legò la terra salentina con il Mondo delle lettere e della poesia, Palazzo Comi, luogo del Polo Biblio-museale di Lecce gestito in collaborazione con l’Associazione Tina Lambrini sarà luogo dell’incontro “L’ospitalità della lingua: poesia e traduzione” a cura del poeta Antonio Prete dedicato al tradurre poesia.
Il titolo dell’incontro è ispirato ad un libro di Antonio Prete, poeta, “professore di poesia” e traduttore, a cui è stato consegnato nel 2024 L’Olio della Poesia che continua la sua collaborazione con il Polo Biblio-museale di Lecce nell’idea di far tornare Palazzo Comi luogo di residenza per poeti e scrittori.
“Tradurre – si legge nel libro edito da Manni nel 2014 – è accogliere un ospite nella casa della propria lingua, ed è anche preservare, e talvolta ravvivare, timbri, forme, modi espressivi e ritmi del poeta che si traduce. Una sfida e un azzardo, e allo stesso tempo esercizio, dolce e arduo, di poesia”.
Parteciperanno alla conversazione-recital con Antonio Prete, Pietro Taravacci, professore emerito di Lingua e Letteratura spagnola presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trento, José María Micó poeta, musicista, traduttore e Marta Boldù, cantante.
ANTONIO PRETE, saggista, narratore, poeta, traduttore e critico letterario. ha compiuto i suoi studi di laurea, di perfezionamento e di ricerca a Milano e Parigi, vive a Siena, dove ha insegnato in Università Letterature comparate e ha diretto il Dottorato di Comparatistica e traduzione letteraria. Ha partecipato attivamente con saggi e interventi a diverse riviste, tra le quali «Per la critica», «aut aut», «Il piccolo Hans». Ha fondato e diretto la rivista «Il gallo silvestre» (1989-2004). Ha tradotto i “Fiori del male” di Baudelaire (Feltrinelli, 2003 e successive edizioni), testi poetici di Mallarmé, Valéry, Rilke, Jabès, Machado, Celan, e di molti altri poeti. Ha tradotto i racconti giovanili di André Gide e diverse opere di Edmond Jabès. I suoi libri sono tradotti in diverse lingue.
PIETRO TARAVACCI, formatosi come italianista a Pisa, e in seguito presso l’University of Virginia, ha iniziato la sua attività di docente universitario come ricercatore di Filologia Romanza a Trento, successivamente è stato professore Associato di Lingua e Letteratura Spagnola all’Università di Bologna; infine, dal 2001 al 2023 è stato professore ordinario di Letteratura spagnola all’Università degli Studi di Trento.
Attualmente è professore emerito di Letteratura spagnola all’Università degli Studi di Trento.
Già presidente dell’Associazione degli Ispanisti Italiani (AISPI) e direttore del Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Filologici dell’Università di Trento è direttore responsabile della rivista «TICONTRE. Teoria Testo Traduzione», direttore del Seminario Permanente di Poesia (SEMPER), membro di comitati scientifici e di redazione di numerose riviste fa parte della giuria del “Premio Benno Geiger per la traduzione poetica”, presso la Fondazione Cini di Venezia ed è Presidente della Giuria del “Premio di poesia Città di Trento – Oltre le mura”.
JOSÉ MARÍA MICÓ, voce esemplare della lirica spagnola contemporanea, insegna all’Università Pompeu Fabra di Barcellona. Ha tradotto autori classici europei quali Ramón Llull, Jordi de Sant Jordi, Ausiàs March, Petrarca, Ariosto, Tasso, oltre a poeti contemporanei catalani e italiani. La sua traduzione della Divina Commedia è universalmente considerata un capolavoro e quella dell’Orlando Furioso ha ricevuto il Premio Nazionale della Traduzione sia in Spagna che in Italia. Negli ultimi anni Micó ha musicato le proprie poesie per il duo “Marta y Micó”, accompagnando con il suono della chitarra la voce di Marta Boldù.
MARTA BOLDÚ, cantante, filologa, insegnante di letteratura con José María Micó ha registrato gli album “En una palabra” e “Memoria del aire” (Picap, 2015 e 2016). Molto attiva in concerti e recital la sua interpretazione vocale trascina alla ricerca di quel punto essenziale in cui sentimento, pensiero e parola si fondono, una vera e propria celebrazione della parola poetica la sua, del sentimento recitato, ricreato nella voce e nel gesto di chi, interpretando, prega. Come studiosa e insegnante di letteratura, ha curato, tra gli altri testi, Lazarillo de Tormes (RBA), ed è coautrice di “En un lugar de La Mancha” (Prensas Universitarias de Zaragoza), edizione speciale del Don Chisciotte.