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TRAETTA OPERA FESTIVAL Bitonto – Giovedì 6 novembre I SOGNI DI ODISSEO, radiodramma live di Flavio Stroppini sul viaggio di Ulisse tra le Alpi svizzere, dove finisce Omero

Novembre 6

Giovedì 6 novembre al Teatro Comunale di Bitonto per il Traetta Opera Festival

Ulisse tra le Alpi svizzere, il viaggio

dell’eroe greco dove finisce Omero

Nel radiodramma live «I sogni di Odisseo» di Flavio Stroppini e Maurizio Pellegrini

Il Traetta Opera Festival torna ad esplorare uno dei miti più famosi dell’antica Grecia, giovedì 6 novembre, alle 20.30, nel Teatro Comunale di Bitonto, dov’è in programma «I sogni di Odisseo», proseguimento di un progetto di Flavio Stroppini e Maurizio Pellegrini sull’«Odissea». Tutto era partito nel 2023 con «Il mio nome è Odisseo», lo sbarco dell’eroe omerico nella baia di Polignano a Mare, riproposto da allora ogni anno a Cala Paura da Epos Teatro. Lo scorso anno, per il Traetta Opera Festival, Stroppini aveva messo in scena lo studio drammaturgico «Odisseo senza mare». E ora si prosegue con «I sogni di Odisseo»: al centro il leggendario re di Itaca che, tornato in patria, riprende a viaggiare «fino a giungere presso popoli – dice Omero – che non conoscono i remi e i viaggi per mare». E per Stroppini Ulisse è arrivato in Svizzera, il Paese nel quale Conrad Gessner, il naturalista-teologo e fondatore della biologia moderna, vissuto nel Cinquecento, era convinto vivessero i draghi.

«Mi ha sempre colpito come al di là delle sue competenze scientifiche Gessner nutrisse e raccontasse un mondo immaginifico come quello legato alla presenza di bestie mitico-leggendarie», spiega Stroppini. Dunque, draghi come sogni, come incubi. Da qui il radiodramma dal vivo «I sogni di Odisseo» firmato da Flavio Stroppini (autore anche della regia) con Maurizio Pellegrini, che se ne fa interprete in scena con Massimiliano Zampetti sulle musiche originali di Andrea Manzoni e Gabriele Cavallo da loro stessi eseguite dal vivo e che muovono da alcuni temi tratti proprio dal repertorio sacro meno noto di Tommaso Traetta.

Dunque, sulle Alpi svizzere si compie l’onirico incontro tra Odisseo e Gessner. Un incontro senza tempo, senza spazio e nella nebbia, rappresentazione di un modo diverso di raccontare l’«Odissea», così come fanno Stroppini e Pellegrini con questo terzo «step» dopo «Odisseo senza mare», uno studio che aveva rappresento l’occasione per dare voce ai marinai «senza nome» di Ulisse in un confronto con storie di oggi (raccolte tra la Svizzera e l’Italia), capaci di raccontare le problematiche intergenerazionali di chi lotta per una quotidianità dignitosa.

L’esperienza positiva è stato lo stimolo per costruire un ulteriore passo in avanti e proseguire il viaggio entrando nel «dopo Odissea». Insomma, andare a cercare i popoli che non conoscono il mare. E, allora, chi avrebbe potuto incontrare Ulisse lontano dal Mediterraneo se non Conrad Gessner, tra draghi e rimandi ai mostri dell’«Odissea»?

Il viaggio non poteva non essere un sogno. E nell’«Odissea» i sogni non sono semplicemente tali, ma piuttosto messaggeri di verità o inganni. Pertanto, lo spettacolo rappresenta una riflessione sulla contemporaneità messa in scena attraverso l’incontro-scontro tra due viaggiatori particolari che dialogano sulla cima delle Alpi annullando spazio e tempo, per ritrovarsi in un luogo onirico ricolmo di suoni, dove echeggiano ricordi, speranze, delusioni ed emozioni. Una storia per cercare nel passato, nelle opere antiche, nei suoni del mare e delle Alpi, una mappa per decifrare i giorni d’oggi.

Il botteghino apre mezz’ora prima del concerto.

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