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UN LIBRO IN TERRAZZA a Taranto – Giovedì 24 luglio incontro con ANTONIO GALETTA, il giovane scrittore brindisino fresco vincitore del Campiello «Opera Prima» per il romanzo «Pietà» (Einaudi)

Giovedì 24 luglio per la rassegna letteraria sul belvedere del duomo di Taranto
Per «Un libro in terrazza» c’è Antonio Galetta
fresco vincitore del Campiello «Opera Prima»
Il giovane scrittore brindisino presenta «Pietà» (Einaudi), un romanzo spietato
A palar di romanzi e racconti con autori di prestigio. Nel cuore della città vecchia di Taranto prosegue la rassegna letteraria «Un libro in terrazza» organizzata sullo splendido belvedere del duomo di San Cataldo dall’associazione Symbolum Ets con il Presìdio del libro Rosa Pristina. Giovedì 24 luglio, alle ore 20, ci sarà l’occasione di conoscere un giovane scrittore pugliese di grande talento, il brindisino di Ceglie Messapica Antonio Galetta, che con il romanzo «Pietà» (Einaudi) ha vinto il premio Campiello 2025 «Opera Prima». L’autore dialogherà con Miriam Putignano, referente del Presìdio del libro Rosa Pristina. Il «book corner» sarà allestito dalla Libreria Dickens.
«Pietà» è un romanzo più reale e spietato della realtà stessa del «nostro piccolo paese», un viaggio tra personaggi degni di un girone infernale, la cui punizione sarà quella di continuare a vivere senza che nulla cambi. Usando la prima persona plurale e una lingua piena di invenzione, Galetta descrive, infatti, una galleria di tipi umani raccontando le vicende di un piccolo paese del Sud Italia durante i preparativi per le elezioni locali. Un paesino che sembra uno scenario di guerra. Chi parla è un noi narrante spericolato – dentro cui si fondono l’interesse collettivo e l’egoismo, l’idealismo e il disincanto – che sposta febbrilmente gli occhi da «uno di noi» a «uno di loro» alla «donna che ci tradirà». Insomma, questo romanzo è un grimaldello, che scardina le dinamiche silenziose del potere e, facendolo, mette a nudo noi, senza pietà.
I partiti candidati all’amministrazione di quest’anonimo cento del Sud hanno nomi strani: c’è l’usato sicuro del «Calderone degli uscenti e degli ex-oppositivi», c’è «Casa dolce Casa» che vuole cambiare lo status quo, c’è la studiata vaghezza della «Delegazione locale di una Forza nazionale» e infine ci sono gli odiatori xenofobi di «Contro-Riace». Tra queste armate Brancaleone, nei giorni frenetici della campagna elettorale, si scatena una lotta feroce e insieme sottile, senza esclusione di colpi, un gioco pericoloso in cui il bene pubblico si sfalda nel tornaconto privato. Per cui in questo libro il lettore troverà scene grottesche, amori e tradimenti, una galleria di insospettabili cittadini con le loro vite e i loro garbugli. Un inventore visionario, una profetessa dell’odio razziale, un prete, una miriade di politicanti dotati di molti interessi ma poche idee. E poi il lettore troverà una storia in prima persona plurale, raccontata da un «noi» temerario che coincide con le voci di chi, in paese, decide di scendere in campo e schierarsi.
Il risultato è un’analisi sul potere lucidissima e divertente, che indaga i meccanismi sottili della persuasione, racconta il valzer del compromesso, i tentacoli della criminalità, le sofisticazioni della cosa pubblica. Antonio Galetta osserva l’infinitamente piccolo della provincia come se stesse guardando un diorama, un plastico, ma in realtà non fa altro che parlare di tutti noi, del nostro essere animali politici. E con un’urgenza commovente e con una lingua impegnata a cucire lo strappo fra le parole e le cose, Galetta ci precipita nel mondo e del mondo ci dice che è grottesco, duro, cannibale, perverso, disperato; eppure, allo stesso tempo, la sua è una preghiera.
L’ingresso è libero con posti limitati. Prenotazioni al numero 328.9268385 oppure all’indirizzo email symbolumets@gmail.com.