Fauna e flora selvatiche: i deputati chiedono la fine di tutti i traffici illegali entro il 2030

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  • I reati transnazionali contro le specie selvatiche devono essere riconosciuti come criminalità organizzata
  • Strumento giuridicamente vincolante per fermare il traffico di avorio nell’UE
  • Elenco positivo dell’UE delle specie che possono essere tenute come animali da compagnia

I deputati spingono per una migliore applicazione dei divieti e delle restrizioni a livello globale e chiedono all’UE di guidare la lotta globale contro il traffico illegale di animali e piante selvatiche.

In vista della riunione mondiale delle Nazioni Unite sulla Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES) che si terrà a Samarcanda, in Uzbekistan, dal 24 novembre al 5 dicembre 2025, i deputati della commissione per l’ambiente, i cambiamenti climatici e la sicurezza alimentare hanno adottato oggi una relazione sugli obiettivi strategici dell’UE, con 67 voti favorevoli, 8 contrari e 7 astensioni.

Per proteggere i singoli animali e le specie, nonché la salute umana e animale e l’ambiente, i deputati vogliono eliminare tutto il commercio illegale entro il 2030. L’obiettivo è garantire che il solo commercio di fauna e flora selvatiche sia legale e sostenibile, in linea con la conservazione a lungo termine delle specie e contribuendo ad arrestare la perdita di biodiversità. A tal fine, il testo invita tutti i paesi a intensificare l’applicazione della convenzione delle Nazioni Unite, poiché l’attuale applicazione dei divieti e delle restrizioni della convenzione sul commercio di specie protette è inadeguata.

Criminalità organizzata e traffico di specie selvatiche

Per combattere il coinvolgimento di gruppi criminali organizzati, i deputati insistono sul fatto che i reati transnazionali contro le specie selvatiche dovrebbero essere riconosciuti da tutte le parti come reati organizzati gravi, che spesso fanno parte di un crimine più ampio. Esse sottolineano la necessità di combattere la corruzione e la criminalità finanziaria, nonché la criminalità informatica contro la fauna selvatica. Inoltre, sottolineano la necessità di migliorare la tracciabilità degli scambi, ad esempio attraverso un sistema di informazione dettagliato dell’UE. L’UE e i suoi Stati membri devono anche rendere un crimine la detenzione di fauna selvatica di provenienza illegale, indipendentemente dal suo status di inserimento nella CITES.

Per quanto riguarda le questioni specie-specifiche, i deputati chiedono un’azione per combattere il commercio illegale di specie acquatiche, come le anguille, e per fare di più per proteggere le specie di squali e razze dal commercio insostenibile e illegale. I deputati propongono inoltre uno strumento giuridicamente vincolante per fermare il traffico di avorio nell’UE.

Infine, i deputati chiedono alla Commissione di agire rapidamente per proporre un elenco positivo dell’UE degli animali che possono essere detenuti o scambiati come animali da compagnia.

Passaggi successivi

La risoluzione sarà sottoposta al voto della Camera durante la sessione plenaria del 20-23 ottobre.

Sfondo

Quest’anno il trattato mondiale sulla fauna selvatica CITES celebra 50 anni di regolamentazione del commercio globale di fauna selvatica. La COP20 riunirà leader globali, scienziati, società civile e parti interessate per negoziare e portare avanti l’azione per proteggere le specie in via di estinzione dallo sfruttamento eccessivo. Riesaminerà inoltre l’attuazione della convenzione e deciderà in merito agli aggiornamenti degli elenchi delle specie selvatiche nelle Appendici I e II, all’applicazione e alla direzione futura della CITES. Una delegazione di cinque eurodeputati parteciperà alla conferenza dal 24 al 26 novembre.