Festival “Crocevia per lo Ionio” Nardò (LE), 27/29 agosto 2025

FESTIVAL CROCEVIA PER LO IONIO 2025

VI edizione

Nardò, 27/29 Agosto 2025

Direzione artistica: Francesca Muci, Massimiliano Caputo

Co-direzione artistica:Silvia Muci

Tutti gli eventi si svolgeranno a Nardò in Piazza Cesare Battisti

Dopo l’anteprima “Aspettando Crocevia…” nello scorso mese di luglio, con gli ospiti Oscar Farinetti e Marina Pierri, torna a Nardò (Le), per la sua sesta edizione, il Festival “Crocevia per lo Ionio”. Le date di quest’anno sono 27, 28 e 29 agosto e il calendario è ricco e diversificato: teatro, poesia e musica per un’offerta culturale ampia che abbracci quanto più pubblico possibile. Lo slogan del Festival è infatti “La Cultura è di tutti…Nessuno escluso”.

Gli ospiti di quest’anno sono: Domenico Iannacone, Franco Arminio e Giulio Casale preceduti da Luisa Ruggio, Marco Alemanno, Sara Presta e Massimo Donà.

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Di seguito il programma dettagliato delle tre serate:

CROCEVIA PER LO IONIO

27.28.29/08/2025

27 agosto: 𝑳𝒆 𝒄𝒐𝒏𝒇𝒊𝒅𝒆𝒏𝒛𝒆di Luisa Ruggio

Piazza Cesare Battisti

Ore 20.30

Il 27 agosto Domenico Iannacone sarà preceduto dal reading teatrale “Raccontami una Storia” tratto da Le Confidenze (Besa Muci Edizioni, 2023) di Luisa Ruggio. La giornalista, blogger e scrittrice leccese porta in scena letture tratte dal suo romanzo candidato al Premio Strega nel 2023. Sul palco sarà affiancata da Sonia Convertini, Daniela Dell’Anna, Carmen Martucci e Federica Rizzo.

“Raccontami una Storia” Le Confidenze è la storia complessa di un abbandono. Violante lasciata a sé stessa dai propri genitori – come molti eroi delle fiabe chiamati a spezzare incantesimi affidati al linguaggio – è una voce tra le voci di figlie e figli chiamati a superare la pericolosa cecità dei padri, a spezzare la linea di sangue con la verità dell’amore che rende finalmente valicabili i confini di qualsiasi prigione (Diego Guida).

BIOGRAFIA DI LUISA RUGGIO:

Luisa Ruggio, scrittrice giornalista blogger, ha pubblicato saggi sul Cinema e la Psicanalisi editi da Manni. Il suo romanzo d’esordio, Afra (Besa Muci, 2020), ha vinto cinque premi letterari e ha ispirato l’opera di teatro-danza Pescatori, a cura di Carmen Piga. La nuca (Controluce) è il suo secondo romanzo e ha ispirato l’omonimo cortometraggio firmato dalla Compagnia Terra di Nod, per la regia di Davide Manico. Ha pubblicato la raccolta di racconti brevi Senza storie, (Besa, 2009) Menzione Speciale “Premio Bodini 2010”. Nel 2011 ha ricevuto il “Premio Skylab” Sezione Giornalismo e Cultura (Università del Salento). Autrice di numerosi format televisivi, collabora con diverse testate giornalistiche. Con la casa editrice Besa Muci ha inoltre pubblicato: Notturno (2016), Un poco di grazia (2017), Teresa Manara (2020) e Le Confidenze (2023).

27 agosto: CHE CI FACCIO QUI – Il racconto del realedi Domenico Iannaconein dialogo con Emanuela Chiriacò

Piazza Cesare Battisti

Ore 21.30

Il giornalista RAI Domenico Iannacone porta in scena la trasposizione scenica del suo fortunato programma Che ci faccio qui alla sua settima edizione. La trasmissione si pone in continuità conI dieci comandamenti – sempre curato e condotto dallo stesso giornalista molisano – in cui in ogni puntata, con un filone monotematico, racconta storie di persone che hanno inseguito i propri sogni e realizzato i propri progetti, che hanno fatto qualcosa per gli altri, che hanno vissuto momenti drammatici, persone che possono essere un esempio per tutti. Il suo è un racconto di un’umanità periferica e il periferico, si sa, oggi è la rappresentazione più alta della contemporaneità.

Attraverso il racconto di storie che non fanno rumore ma che chiedono ascolto, Iannacone riflette sul potere delle parole, sulla forza delle immagini, sull’etica dello sguardo e sull’importanza di mettersi in ascolto dell’altro con silenzi e pause che vengono dai suoi esordi in poesia con Amalia Rosselli per la rivista La Tartaruga.

In un tempo in cui la realtà viene spesso distorta, semplificata o anestetizzata, il racconto del reale diventa un atto necessario, urgente, profondamente politico.

Domenico Iannacone racconta il suo metodo narrativo, dove la cronaca si fa sguardo empatico, e il racconto si trasforma in atto di responsabilità civile.

Dai volti incontrati nel programma televisivo Che ci faccio qui alla sua evoluzione teatrale con Che ci faccio qui in scena, la realtà diventa materia viva, da restituire con rispetto, verità e umanità.

Dalla televisione civile al teatro di parola, una conversazione scenica che è un invito a guardare, a sentire, a non voltare il proprio sguardo altrove.

BIOGRAFIA DOMENICO IANNACONE:

Nato nel 1962 a Torella del Sannio (CB), ha iniziato giovanissimo la carriera giornalistica sulle testate regionali. È stato inviato di punta di Ballarò e Presa diretta (Rai3).

Ha ideato e condotto, per sette edizioni, il programma d’inchiesta I dieci comandamenti e dal 2019 è in onda con Che ci faccio qui, uno tra programmi di approfondimento più seguiti di RaiTre.

Per cinque volte gli è stato attribuito il Premio Ilaria Alpi.

Nel 2015 ha vinto il Premio Paolo Borsellino e nel 2017 il Premio Goffredo Parise.

Con il film documentario Lontano dagli occhi ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti internazionali, aggiudicandosi nell’ordine: il Civis Media Prize di Berlino, il Real Screen Awards di Los Angeles e il Peace Jam Jury Awards di Montecarlo.

Nel 2018 con Siamo tutti matti, un racconto spiazzante della follia, vince il Festival del Cinema di Spello. Nel 2019 il Centro Sperimentale di Cinema-Scuola di Cinematografia lo ha insignito del diploma honoris causa in Reportage Audiovisivo. Nel 2021 gli viene assegnato il Premio Kapuściński e sempre nello stesso anno il film documentario L’odissea, è stato premiato alla XIV edizione del Premio Moige. Nel 2022 è tra i vincitori de Il Premiolino, uno tra i più antichi e autorevoli premi dedicati al giornalismo.

Nel 2023 gli è stato assegnato il Premio Baffo Rosso, intitolato alla memoria di Roberto Morrione, indimenticato giornalista Rai, fondatore e primo direttore di Rai News.

Nel 2024 ha ricevuto in Senato, per la sezione giornalismo, il Premio Franco Cuomo, dedicato al giornalista, scrittore e drammaturgo scomparso nel 2007.

Il suo modo di raccontare trae ispirazione dalla migliore tradizione documentaristica italiana e si pone a metà strada tra cinema neorealista e racconto giornalistico del reale.

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CROCEVIA PER LA POESIA

28 agosto: Lo splendore di tutto di Marco Alemanno.

Piazza Cesare Battisti

Ore 20.30

Il 28 agosto, a precedere Franco Arminio sul palco, sarà il poeta neretino Marco Alemanno con Lo splendore di tutto,un concerto poetico,un incontro dedicato alla poesia di autrici e autori che, nei secoli, hanno saputo raccontare e cantare il loro rapporto speciale con la natura circostante. Un’occasione per scoprire quali profondità possono nascondersi anche in un solo verso. Ogni intervento sarà accompagnato da intermezzi musicali. Un’esperienza di ascolto partecipe, un viaggio emotivo nel tempo. Un invito a un incontro diretto quindi con il misterioso fascino, antico e musicale, che da sempre la parola poetica conserva in sé.

BIOGRAFIA MARCO ALEMANNO:

Marco Alemanno, nato a Nardò (Le) nel 1980, si è diplomato alla Scuola di Recitazione presso il Teatro del Navile di Bologna. Nel 2004 ha inizio una fortunata collaborazione con Lucio Dalla, che lo porta a interpretare ruoli di primo piano negli spettacoli Pierino e il lupo di Sergej Prokof’ev e Arlecchino di Ferruccio Busoni. È fra gli interpreti del film Quijote di Mimmo Paladino; produttore artistico, nonché autore di alcuni testi dell’album di Dalla, Il contrario di me (2007). Nel 2008, è protagonista di Francesco. Canto di una creatura, dall’omonimo poema di Alda Merini, e di The Beggar’s Opera di John Gay, con Angela Baraldi e Peppe Servillo; e cura la pubblicazione di Gli occhi di Lucio (libro/dvd/cd, ed. Bompiani) con suoi scatti fotografici, scritti inediti di Dalla e materiale, video e audio, che documenta la loro collaborazione. Nel 2009, Noncentro, la sua mostra fotografica personale presso la Fondazione Bufalino di Comiso (Ragusa); la produzione artistica del lavoro discografico di Dalla, Angoli nel cielo (in cui sono presenti anche due brani per cui ha scritto il testo) e l’ideazione dello spettacolo Rimbaud: la Bellezza amara e insultata, che lo vede impegnato anche come interprete. Del 2010, la mostra Lunica nella prestigiosa cornice di Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento a Venezia; la ripresa dello spettacolo Enzo re (testi di Roberto Roversi – musiche di Lucio Dalla) insieme a Piera Degli Esposti; la partecipazione al tour di Dalla-De Gregori Work in progress, come vocalist e voce recitante, e la produzione del relativo progetto discografico. Nel 2011, la scrittura scenica e l’interpretazione di Maledetti i poeti…. con testi di Shelley, Baudelaire, Rimbaud, Apollinaire, Eliot, Beckett e Pasolini, e la nuova personale aprile, evento collaterale della manifestazione Art FaCTory a Catania. Nell’ottobre dello stesso anno, l’ideazione della rassegna VoxPoetica, occasione di incontro tra teatro e poesia, che ha ospitato alcune delle più importanti personalità della scena poetica contemporanea italiana: Mariangela Gualtieri, Milo De Angelis, Franco Loi e Alberto Bevilacqua. Sua anche la produzione artistica di Questo è Amore, ultimo lavoro discografico di Lucio Dalla. Nel 2013 pubblica per Bompiani Dalla Luce alla notte, un appassionato ritratto a tutto tondo del cantautore bolognese. Dal 2014 al 2018 collabora artisticamente con la compagnia Terrammare, anche nell’attività di gestione del Teatro Comunale di Nardò. Del 2022, la pubblicazione della prima raccolta poetica, In quieta anima felice (ed. La nave di Teseo), da cui ha tratto un concerto poetico.

28 agosto: Versi in Movimento con la ballerina Sara Presta.

Piazza Cesare Battisti

Ore 21.15

Il 28 agosto, dopo Marco Alemanno e prima di Franco Arminio, alle 21.15, ci sarà l’esibizione di danza Versi in movimento a cura de l’École de Danse di Ninfa Fersini con la maestra di danza Sara Presta. Un omaggio poetico al film Il Postino e in particolare alla musica di Luis Bacalov, premio Oscar proprio per il film tratto dal romanzo “Il postino di Neruda” di Skarmeta per la regia di Michael Radford.

La cura dello sguardo a cura di Franco Arminio

Piazza Cesare Battisti

Ore 21.30

Un incontro dedicato alla poesia di autrici e autori che, nei secoli, hanno saputo raccontare e cantare il loro rapporto speciale con la natura circostante. Un appuntamento che nasce come occasione per scoprire quali profondità possono nascondersi anche in un solo verso. Un’esperienza di ascolto partecipe, che cerca di accompagnare i presenti in un viaggio emotivo nel tempo. Un invito a un incontro diretto quindi con il misterioso fascino, antico e musicale, che da sempre la parola poetica conserva in sé. Il poeta paesologo Franco Arminio con “La cura dello sguardo”mette in scena un’opera teatrale che pone al centro la comunicazione, la condivisione e la vicinanza umana. L’espressione, resa popolare da Franco Arminio, si riferisce alla capacità della parola poetica di creare legami e dare coraggio, esplorando temi come la guarigione, la fragilità e la comunità. Percorrendo l’Italia palmo a palmo, nella sua paziente auscultazione del mondo, Franco Arminio ha registrato ovunque la crisi della dimensione comunitaria. Il poeta ci offre le sue parole come fiaccole per illuminare il presente e ci porta la sua testimonianza, tra visioni e orazioni civili, che pongono domande e chiedono risposte con vibrante ostinazione.

La lingua poetica si fa strumento di conoscenza, alla ricerca di una comunicazione, di un senso condiviso, di quella intima vicinanza della quale abbiamo tutti più che mai bisogno. Il tema centrale è quello dello sguardo. Gli sguardi che riceviamo, specialmente da bambini, ci possono ammalare, ma ci possono anche guarire: non a caso un libro di Arminio si intitola La cura dello sguardo. Attraverso letture in versi e in prosa, attraverso testimonianze e racconti spesso divertenti, Arminio disegna un’insolita geografia dei nostri mali, a cominciare dalla solitudine, ma nello stesso tempo propone la cura attraverso una riattivazione dello sguardo verso il mondo esterno e verso una nuova dimensione comunitaria, una comunità che tiene insieme i vivi e i morti, la dimensione sociale e quella naturale, la corda lirica e quella civile, l’attenzione al visibile e all’invisibile. Un incontro che in un certo senso ha a che fare più col sacro che con la cultura, nel solco di una poetica che Arminio ha definito in uno dei suoi ultimi libri, Sacro minore.

Il suo non è propriamente un reading, anche se legge versi da molte sue opere. Non è uno spettacolo teatrale, non è un dialogo coi lettori, ma un po’ tutte queste cose intrecciate assieme. La sua si potrebbe definire “una cerimonia lieta e pensosa”: Si tratta di momenti in cui il pubblico e il luogo sono assai importanti: ogni evento è unico e irripetibile.

BIOGRAFIA FRANCO ARMINIO:

Franco Arminio è nato nel 1960 a Bisaccia, in Irpinia d’Oriente, dove vive tuttora. Come poeta e prosatore ha pubblicato una trentina di libri, che hanno raggiunto decine di migliaia di lettori. Tra i tanti: Viaggio nel cratere (Sironi), Vento forte tra Lacedonia e Candela. Esercizi di paesologia (Laterza), Nevica e ho le prove. Cronache dal paese della cicuta (Laterza), Terracarne (Mondadori), Cartoline dai morti (Nottetempo), Geografia commossa dell’Italia interna (Bruno Mondadori), Cedi la strada agli alberi (Chiarelettere), La cura dello sguardo (Bompiani), Lettera a chi non c’era (Bompiani), Studi sull’amore (Einaudi), Sacro minore (Einaudi), Canti della gratitudine (Bompiani), Accorgersi di essere vivi (con Guidalberto Bormolini per Ponte alle Grazie), Caraluce. Atlante dei paesi invisibili (Rizzoli) È l’inventore della paesologia. Come paesologo ha ideato nel 2012 il festival La luna e i calanchi, evento di cui è direttore artistico e che si svolge ogni anno ad Aliano (Mt), con migliaia di partecipanti da tutta Italia. Nel 2014 ha creato e tuttora porta avanti la Casa della Paesologia a Bisaccia. È ispiratore e punto di riferimento di molte azioni contro lo spopolamento dell’Italia interna. Collabora con vari quotidiani, tra cui il Corriere della Sera, la Repubblica, il Fatto quotidiano e il Mattino. Sul suo lavoro Rai 3 ha realizzato due puntate del programma Che ci faccio qui di Domenico Iannacone. Ha vinto vari premi, tra cui il Premio Dedalus e il premio Gorky con Cartoline dai morti, il premio Volponi e Carlo Levi con Terracarne, il Premio Brancati con Cedi la strada agli alberi. Nel 2021 ha vinto il Premio Napoli alla Cultura e nel 2023 il Premio Camaiore per la poesia con Sacro minore. Come osservatore di luoghi collabora con il Touring Club e con National Geographic. Si occupa anche di documentari e fotografia. Tra i vari lavori, ha realizzato, con Davide Ferrario, Nuovo Cinema Paralitico (uscito nel 2020). Nel 2024 e nel 2025 ha condotto, assieme a Greta Mauro, La Biblioteca dei sentimenti su Rai 3.

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CROCEVIA PER LA MUSICA

29 agosto: La filosofia di Lucio Battisti(Mimesis Edizioni)di Massimo Donà in dialogo con Luca Nolasco.

Piazza Cesare Battisti

Ore 20.00

La serata del 29 agosto sarà aperta dalla presentazione del libro La Filosofia di Lucio Battisti (Mimesis Edizioni) di Massimo Donà. L’autore parlerà del suo ultimo volume dedicato al cantautore reatino, autore di numerosi successi musicali. La conversazione sul testo di Donà si propone di mettere in luce l’itinerario di Lucio Battisti e di restituire il senso di un’esperienza musicale straordinaria, protagonista assoluta in Italia per almeno venticinque anni, dalla seconda metà degli anni Sessanta fino all’uscita del discoHegel, nel 1994. Massimo Donà interroga filosoficamente – o, si potrebbe dire, “hegelianamente” – l’avventura musicale unica del cantautore, interpretandola come un processo di progressiva decostruzione della “forma canzone”. Attraverso un’analisi attenta, il volume individua gli snodi decisivi di questa incredibile vicenda artistica, offrendo una nuova prospettiva sulla sua evoluzione.

BIOGRAFIA DI MASSIMO DONA’.

Massimo Donà, filosofo e musicista jazz, è professore ordinario di Filosofia teoretica presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Tra le sue ultime pubblicazioni, segnaliamo:Una sola visione. La filosofia di J. W. Goethe (2022) ed È un enigma, questo. La filosofia di Moby Dick(2024). Tra i più recenti volumi pubblicati per Mimesis troviamo: La filosofia dei Beatles(2018), La filosofia dei Rolling Stones (2023), Tre donne, tre misteri. Tiziano Vecellio e le aporie della perfezione (2024). Come musicista, ha inciso dieci album con formazioni da lui dirette, tutti editi da Caligola Records.

29 agosto: La Canzone d’autore di Giulio Casale.

Piazza Cesare Battisti

Ore 21.30

A chiudere il Festival sarà Giulio Casale; un cantautore che mescola i linguaggi di letteratura, teatro e musica dando vita a uno spettacolo intitolato La canzone d’autore: un concerto acustico e confidenziale in cui Casale lascia grande spazio all’ispirazione del momento, attingendo dal repertorio del cantautorato italiano più alto e a lui molto caro: Giorgio Gaber, Luigi Tenco, Fabrizio De André, Lucio Battisti, Franco Battiato per citarne alcuni.

BIOGRAFIA DI GIULIO CASALE:

Casale è un filosofo teoretico, attore e musicista, cantautore in particolare, che “nasce” negli anni ’90 con un gruppo rock, gli Estra, con il quale è stato definito il “poeta del rock”. Con gli Estra ha pubblicato 4 album con la Warner. Ma nel frattempo scrive libri e interpreta a teatro la canzone d’autore e non solo. Artista di notevole spessore con una lunga carriera alle spalle contraddistinta da un poliedrico percorso artistico, nel quale intreccia con grande efficacia i linguaggi di letteratura, teatro e musica dando vita a spettacoli di ispirazione fortemente personale.

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Tutti gli eventi sono organizzati dall’Associazione Sogni di Carta insieme al Presidio del libro di Nardò e alla Libreria Fiore 1980 – Mondadori Point Nardò.

Il Festival Culturale “CROCEVIA PER LO IONIO” è promosso dal Consiglio Regionale della Puglia: