Festival Giornalisti del Mediterraneo (Otranto, 3-6 settembre): i primi premiati della diciassettesima edizione

I primi nomi del Premio “Caravella del Mediterraneo”: Ibrahim Faltas, Vicario della Custodia di Terra Santa; Nello Scavo, inviato speciale di “Avvenire”; Silvia De Santis, giornalista d’inchiesta di “Carta Bianca”; Francesco Neri, Vescovo di Otranto; Alessandro Sallusti, direttore de “Il Giornale”.

OTRANTO – Tempi complessi, quelli che l’umanità si ritrova a vivere oggi. Tra i pochi antidoti all’inquietudine, certamente, la comprensione di ciò che accade. Obiettivo, sviluppare anticorpi robusti e persistenti contro la violenza, il fanatismo, l’intolleranza. Analizzare, capire, confrontarsi con passione e senso civico. Questa la linea prescelta, da sempre, dal Festival Giornalisti del Mediterraneo, in programma dal 3 al 6 settembre nello scenario antico di Largo Porta Alfonsina, accogliente come da tradizione della città che lo ospita: Otranto.

Un appuntamento ormai imprescindibile nel panorama culturale italiano e internazionale, che ogni anno richiama professionisti dell’informazione, studiosi, istituzioni e cittadini per discutere le grandi questioni del nostro tempo. Al centro dell’edizione 2025, la diciassettesima, temi cruciali e drammaticamente attuali, come sempre: il diritto di cronaca e la libertà di stampa, con un focus sulle crescenti sfide del giornalismo indipendente e sulla lotta alla censura in contesti di guerra e dittatura, e poi panel dedicati a Blue Economy, sostenibilità e biodiversità –  per analizzare il delicato equilibrio tra uomo e mare e promuovere politiche ambientali responsabili –con approfondimenti sulle crisi in Medio Oriente, Ucraina, Russia, America e Teheran e il modo in cui la stampa racconta guerre e crisi umanitarie. La voce dei giornalisti in prima linea in quelle trincee – spesso esposti a pericoli e intimidazioni, inquietante involuzione delle regole di base dell’ordinamento internazionale – sarà al centro del dibattito, per sottolineare il valore del lavoro quotidiano di chi, con coraggio e spesso a rischio della propria vita, informa il mondo.

Si parlerà anche di suicidi e femminicidi, della tragica piaga della lupara bianca, di produzione del cibo ai tempi del cambiamento climatico e delle sfide legate alla tutela delle coste e del mare. Spazio anche alla riflessione sulla parità di genere e i diritti delle donne, in un momento storico in cui discriminazioni e violenze sono tristemente all’ordine del giorno. “Otranto è la porta d’Oriente e la sentinella dell’Occidente. Il nostro territorio rappresenta, da sempre, un punto di incontro tra culture e popoli. Il Festival è una conferma del ruolo strategico della nostra città come ponte culturale e simbolico nel Mediterraneo”, spiega il sindaco di Otranto, Francesco Bruni. “Il Festival nasce per dare voce a chi ogni giorno rischia la vita per raccontare la verità. I giornalisti non sono solo testimoni, ma coscienza critica e baluardo di libertà della società. È fondamentale continuare a creare spazi di autonomia, veridicità e sicurezza per il confronto, soprattutto in un’epoca in cui la manipolazione dell’informazione è diventata un’arma di guerra,” aggiunge Tommaso Forte, fondatore del Festival, organizzato con le colleghe Leda Cesari e Rosaria Bianco.

Tra i momenti più attesi, come sempre, la cerimonia di consegna del Premio Caravella del Mediterraneo, che ogni anno celebra figure di alto profilo impegnate nella difesa della libertà, della pace e dei diritti umani. Il comitato scientifico del Festival ha già deliberato i primi nomi dei premiati per l’edizione 2025, confermando la tradizione di una selezione di personalità di grande valore morale e civile: Ibrahim Faltas, Vicario della Custodia di Terra Santa, simbolo di dialogo e convivenza in una terra dilaniata dal conflitto; Nello Scavo, inviato speciale di Avvenire, testimone diretto dei conflitti globali e voce autorevole nel racconto della guerra; Silvia De Santis, giornalista d’inchiesta della trasmissione “Carta Bianca”, attenta osservatrice dei temi sociali e dei diritti civili; Francesco Neri, Vescovo di Otranto, per l’impegno costante in difesa della dignità umana e della pace; Alessandro Sallusti, direttore de “Il Giornale”, osservatore come sempre diretto e, se occorre, caustico.