
L’Assemblea era stata convocata in seguito all’approvazione da parte del Consiglio Regionale della legge n.30 che prevedrebbe, a partire dal 1° gennaio 2023, l’applicazione del CCNL delle Funzioni locali per i 745 dipendenti dell’Agenzia Regionale per le attività Irrigue e Forestali, in luogo del CCNL idraulico-forestale e idraulico-agrario. Successivamente le tre sigle hanno svolto assemblee in tutti i cantieri pugliesi dell’ARIF per informare i lavoratori, confermando lo stato di agitazione e la mobilitazione di lunedì.
“Una scelta, quella della Regione Puglia, che penalizzerebbe i lavoratori sia dal punto di vista salariale che contributivo – dichiarano i tre segretari regionali di Fai, Flai e Uila, Paolo Frascella, Antonio Gagliardi e Pietro Buongiorno- una decisione che peraltro arriva dopo le intervenute novità normative del 2021 che hanno dissipato ogni dubbio sulla piena possibilità di applicazione del contratto di natura privatistica alle amministrazioni pubbliche, unica ragione paventata dall’amministrazione regionale come ratio legislativa per la modifica normativa”. Nei giorni scorsi, inoltre, i sindacati hanno acquisito dall’Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Donato Pentassuglia la notizia che dal Governo nazionale sia stata impugnata la legge n.30 per profili di illegittimità costituzionale che, di fatto, ne impedirebbero l’applicazione. Viene quindi rilevato che agli addetti ai lavori agricoli e forestali si applicano i relativi contratti collettivi nazionali e regionali, come previsto dalla legge 155 del 2021, nello specifico quelli idraulico forestale e idraulico agrario. “Andremo avanti – annunciano i sindacati – sino a quando la Regione Puglia non rivedrà le proprie decisioni che stanno provocando preoccupazione tra i lavoratori, i quali vedono un futuro senza certezze e con meno garanzie”.
Il presidio si svolgerà lunedì 30 gennaio sotto la Presidenza della Regione Puglia, dalle ore 8.30 alle 13.30