
- “Cambiare noi stessi per costruire la pace”, incontro promosso dal Progetto Uomo Mondo
Da industriale degli armamenti a costruttore di pace. È la storia di Vito Alfieri Fontana, 73 anni, ingegnere barese, un tempo produttore di armi, oggi “sminatore”. Alfieri Fontana sarà al liceo Marconi, mercoledì 30 aprile (auditorium, 10:30-12:30) per un incontro dal titolo “Cambiare noi stessi per costruire la pace”, promosso dai referenti del Progetto “Uomo Mondo – La pace, l’impegno, la condivisione”. Proprietario della Tecnovar, industria che produceva mine antiuomo, Alfieri Fontana a un certo punto della sua vita ha deciso di chiudere con la produzione di armi ed ha cominciato la sua attività di consulente della Campagna internazionale per la messa al bando delle mine antiuomo (vincitrice del Nobel per la pace nel 1997). Infine, in questo suo lungo percorso che potremmo definire “di conversione”, è diventato sminatore (dal 2001 al 2018). Da anni svolge opera di testimonianza nelle scuole e in conferenze cittadine. La sua vicenda l’ha anche raccontata nel libro autobiografico “Ero l’uomo della guerra”, edito da Laterza (2023). “Una storia così vera da sembrare un romanzo. Una conversione che ha la potenza della denuncia. E non lascia scampo alla coscienza sporca dei mercanti di guerra”, scrive il giornalista Nello Scavo sulla fascetta di copertina.
All’incontro parteciperanno cinque classi del Liceo Marconi. Interverrà la dirigente scolastica prof.ssa Piera Fattibene; moderatore il prof. Michele Quintana.
“Una storia di coraggio, quella di Alfieri Fontana, in un’epoca in cui abbiamo abbiamo bisogno di testimoni di pace – commenta la dirigente Fattibene. – Siamo grati al Progetto Uomo Mondo per questa opportunità che ci offre di riflettere ancora una volta sul bisogno di pace, e sul fallimento della guerra, con la quale si perde sempre, come diceva Papa Francesco. Speranza e progresso vengono solo da scelte di pace, è l’insegnamento del compianto Pontefice che facciamo nostro affinché possa guidare le nostre studentesse e i nostri studenti nella loro vita e nelle loro scelte future”.