Foggia – La Liberazione attraverso 80 anni di manifesti celebrativi: la mostra di Anpi Capitanata

Da sabato 3 maggio, un percorso per immagini dedicato alla ricorrenza del 25 aprile

FOGGIA – Ottant’anni di Liberazione in 80 manifesti: nell’80° anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo, l’Anpi di Capitanata ha allestito una mostra che ripercorre e celebra la ricorrenza attraverso immagini e parole che le forze politiche, associative, sindacali e le istituzioni elettive hanno dedicato al 25 aprile nei decenni.

La mostra sarà inaugurata a Foggia sabato 3 maggio alle ore 18, nella Sala Grigia del Palazzetto dell’Arte, in via Galliani 1. Interverranno Maria Aida Episcopo, sindaca di Foggia, Michele Galante, presidente provinciale ANPI, e Aldo Ligustro, presidente della Fondazione Monti Dauni Uniti. La mostra, poi, resterà aperta al pubblico dal 5 al 9 maggio, con orari di visita dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 17 alle 19. I manifesti celebrativi della Liberazione saranno esposti per far rivivere i diversi approcci e il modo di rappresentare una data che segna il ritorno alla democrazia e alla libertà, diventando patrimonio e memoria della nostra storia nazionale. La mostra indica i passaggi fondamentali del clima politico presente nel Paese, passato dall’unità di tutte le forze antifasciste per cacciare l’invasore alla contrapposizione politica generata dallo scoppio della guerra fredda alla ritrovata unità costituzionale degli anni Settanta e Ottanta del Novecento. Un’unità che negli ultimi trenta anni si è appannata con la crisi dei partiti di massa, in parte rimpiazzata dalle forze dell’associazionismo che hanno mantenuto l’impegno di fedeltà ai valori della Costituzione, nata dalla Resistenza al fascismo, mentre in questo momento permangono ampie zone di ambiguità e volontà di oscuramento. Tutto questo deve spingere le forze che si riconoscono nella Costituzione repubblicana, in una fase politica così delicata, a rinnovare la propria dedizione e a rilanciare i valori dell’antifascismo, che sono quelli della libertà, della democrazia, della giustizia sociale, dell’uguaglianza e della pace.