Fondazione Alberto Peruzzo presenta oggi Esther Stocker UNO SCENARIO MENTALE a cura di Riccardo Caldura 11 novembre 2023 – 3 marzo 2024 La Fondazione prosegue il suo lavoro di ricerca e promozione dell’arte contemporanea con la personale dell’artista italo-austriaca, in cui i suoi lavori pittorici e scultorei, abitando gli spazi della Navata dell’ex Chiesa di Sant’Agnese, si confrontano con un gruppo di opere esposte nel focus ORDITI DELLA RAZIONALITÀ ospitato negli spazi della Sacrestia Il focus comprende opere d’arte astratto-geometrica, cinetica e optical di Josef Albers, Alberto Biasi, Dadamaino, Fernand Léger, Paolo Scheggi parte della collezione dell’istituzione, che raccontano le vivaci ricerche astratte sviluppate sul territorio negli anni Sessanta e il legame di Stocker con questa tradizione OPENING venerdì 10 novembre 2023 Fondazione Alberto Peruzzo Nuova Sant’Agnese, via Dante Alighieri, 63 – Padova www.fondazionealbertoperuzzo.it | @fondazionealbertoperuzzo Padova, 10 novembre 2023. Dall’11 novembre 2023 al 3 marzo 2024 negli spazi della Nuova Sant’Agnese a Padova, la Fondazione Alberto Peruzzo presenta UNO SCENARIO MENTALE, mostra personale di Esther Stocker (Silandro – BZ, 1974), a cura di Riccardo Caldura, le cui opere – come prevede l’approccio dell’istituzione padovana – vengono messe in dialogo con alcuni lavori, non ancora esposti, parte della collezione dell’istituzione, raccolti in un focus dal titolo ORDITI DELLA RAZIONALITÀ a cura dello stesso Caldura. UNO SCENARIO MENTALE presenta nella navata dell’ex chiesa una serie di tele e sculture di recente produzione, alcune concepite e realizzate per questa occasione, dell’artista altoatesina che oggi vive e lavora in Austria, opere che contengono tutti gli elementi caratterizzanti il suo lavoro ma portati all’estremo. Contraddistinte da uno studio accurato delle relazioni formali primitive, delle griglie geometriche, della misurazione spaziale, le opere esposte in questa occasione sembrano mettere in atto un vero e proprio collasso strutturale, una decostruzione e polverizzazione delle regole geometriche. Il collegamento delle opere dell’artista al costruttivismo, all’Op Art e alla psicologia della percezione, la ricollega naturalmente anche a tutta quella tradizione modernista, che ha i suoi padri in Malevich, El Lissitzky e Moholy Nagy, che costituisce la base della ricerca astratta internazionale degli Anni Sessanta, di cui il territorio padovano e veneto in genere è stato un centro nevralgico, non solo con le produzioni del Gruppo N. Un nucleo di prestiti racconta questo humus culturale – in primis dal Museo civico d’Arte Contemporanea Umbro Apollonio di San Martino di Lupari, ma anche dalla raccolta Verifica 8+1 di Mestre e dalla collezione della famiglia Agostini. Tale nucleo, assieme alle opere di Josef Albers, Alberto Biasi, Dadamaino, Fernand Léger e Paolo Scheggi parte della collezione permanente dell’istituzione, costituisce il focus di Orditi della razionalità presentato in Sacrestia, che si accosta dunque naturalmente alla personale di Esther Stocker. |