Genova – Slow Fish: l’acqua alle corde, diario di un’emergenza

Dal water grabbing all’acqua “nascosta” nei cibi, dalla crisi climatica agli eventi estremi, a Slow Fish si guardano tutte le facce della risorsa che dal 2010 è un diritto umano riconosciuto dall’Onu
«Le nostre scelte di consumo possono spostare l’ago della bilancia. Noi di Slow Food lo diciamo da sempre per quanto riguarda il cibo ma ancora tanta strada c’è da fare per quel che riguarda l’acqua» sottolinea Federico Varazi vice presidente di Slow Food Italia intervenendo alla conferenza Acqua alle corde (rivedi qui la conferenza) in programma a Slow Fish, la manifestazione organizzata da Slow Food e Regione Liguria al Porto Antico di Genova fino a domenica 4 giugno. Eppure, della finitezza di questo bene comune, riconosciuto dall’Onu diritto umano nel 2010, si parla da decenni. Anche la Fao ci avvisa che entro la metà del secolo avremo bisogno di oltre un terzo di acqua in più per produrre il cibo necessario per sfamare la popolazione in crescita nel mondo. Dall’altro lato, quando l’acqua è troppa, i fenomeni atmosferici sono estremi e fuori stagione, ci ritroviamo la drammatica situazione dell’Emilia-Romagna delle scorse settimane. Proprio per le nostre comunità romagnole abbiamo attivato una raccolta fondi e invitiamo tutti ad acquistare prodotti romagnoli, bere vini romagnoli, visitare i luoghi turistici di questa regione.