
Giovanni Caputo (Presidente dell’Ordine dei Geologi della Puglia): ” Gli eventi di queste ore rimettono al centro il dissesto idrogeologico. La Puglia ha registrato un aumento dell’1.5% della superficie territoriale a rischio frane rispetto al 2021, Ben 230 comuni su 257 presentano livelli elevati di rischio idrogeologico, con punte del 100% nella provincia BAT, 95% a Brindisi e Foggia, 90% a Bari e 81% a Lecce. Il rischio idrogeologico mette a repentaglio la sicurezza delle persone e la stabilità socio-economica delle comunità locali”.
” Con quello che sta accadendo in questi giorni i rischi geologici attuali in Puglia sono principalmente legati al rischio idrogeologico, dovuto a vari fattori come la natura del territorio, la presenza di roccia carsica e permeabile, la morfologia del paesaggio e gli eventi meteorologici intensi. Questi rischi comprendono frane, smottamenti, allagamenti localizzati e possibili esondazioni di corsi d’acqua minori. In particolare, alcune zone della Puglia, come il Sub-Appennino Dauno, sono soggette a piccoli e grandi movimenti franosi a causa della natura dei terreni, della pendenza, e dell’erosione costiera. In questo periodo, secondo le autorità di protezione civile, è attiva un’allerta meteo gialla per rischio idrogeologico in molte province pugliesi (Foggia, Barletta-Andria-Trani, Taranto, Bari) dovuta a fenomeni temporaleschi locali con rovesci di forte intensità, attività elettrica e forti raffiche di vento che possono aggravare il rischio di dissesti. Un aspetto importante è anche il rischio di collasso idrico causato dalla prolungata siccità che deprime il livello delle falde acquifere sotterranee, riducendo la capacità del suolo di assorbire acqua e aumentando la vulnerabilità ai fenomeni di erosione e ruscellamento superficiale. In sintesi, il meteo instabile con piogge e vento forte in Puglia può influenzare e aggravare il rischio geologico al territorio, con elevata attenzione ai fenomeni di dissesto idrogeologico, frane e allagamenti in aree vulnerabili. Questi fenomeni oramai non devono essere considerati eccezionali ma ordinari vista la frequenza temporale.
I geologi consigliano diverse misure preventive per contrastare gli allagamenti lungo le coste, in particolare per proteggere il territorio dagli effetti del dissesto idrogeologico e dell’erosione costiera. Tra le principali misure raccomandate vi sono la conservazione e il ripristino ecologico dei sistemi dunali esistenti, che agiscono come barriere naturali contro l’inondazione. È importante evitare la compattazione e impermeabilizzazione del suolo nelle aree costiere, per migliorare la capacità di assorbimento delle acque. Altre misure fondamentali comprendono la manutenzione regolare e il miglioramento dei canali di bonifica per facilitare il drenaggio delle acque, insieme a un monitoraggio continuo con reti strumentali per prevedere e reagire tempestivamente agli eventi di allagamento. Infine, i geologi sottolineano l’importanza di integrare queste misure preventive all’interno della pianificazione urbanistica e territoriale di lungo periodo per una resilienza coordinata e duratura delle zone costiere”. Lo ha affermato Giovanni Caputo, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Puglia.