Gestione della foresteria di Nardò, dichiarazione dell’assessora regionale Matrangola

“Ho appreso dai giornali del rischio che Regione Puglia possa retrocedere dal proprio sostegno nei confronti del Comune di Nardò sull’accoglienza dei migranti stagionali e, naturalmente, mi preme smentire. Tanto che, pochi giorni fa, in Giunta, abbiamo rinnovato il nostro impegno annuale per l’avvio della foresteria di Boncuri, che entro la settimana riavvierà il funzionamento.

Contestualmente, a distanza di diversi anni dall’avvio della foresteria – che ha costituito una straordinaria risposta alla presenza degli stagionali sul territorio e di contrasto al caporalato – d’accordo con la Prefettura di Lecce e del Comune di Nardò, abbiamo convenuto sull’esigenza di riformarne il modello di gestione. Finora, infatti, l’accoglienza dei lavoratori migranti era affidata esclusivamente al ruolo del settore pubblico, vista la natura straordinaria dei flussi, senza alcun coinvolgimento delle parti datoriali e del tessuto produttivo locale. Ora che le migrazioni interne dei lavoratori agricoli sono maggiormente prevedibili e strutturali, riteniamo che il modello debba coinvolgere maggiormente anche il sistema datoriale e delle imprese locali, aprendo la governance della foresteria ad una logica pubblico/privato.

Si tratta di una sperimentazione che partirà già da quest’anno grazie alla disponibilità del sistema datoriale – che ringrazio – e che, a seguito di un monitoraggio della stagione, sarà soggetta a cambiamenti e successivi adattamenti, per consolidarsi nel triennio.

Una proposta che concepisce la foresteria come un’infrastruttura di welfare al servizio delle imprese e a tutela dei lavoratori e dei loro diritti. Ricordo infatti che la foresteria non assolve solo funzioni alloggiative ma eroga pasti con la Caritas nonché servizi di sostegno legale, verifica dei contratti, orientamento e assistenza socio-sanitaria. Un complesso di servizi per cui riteniamo sia giusto richiedere anche una minima compartecipazione anche ai lavoratori ospiti, perché contribuiscano attivamente, attraverso un impegno simbolico di due euro al giorno, al suo funzionamento.

Il percorso non è guidato solo da obiettivi di efficientamento della spesa pubblica ma soprattutto dalla necessità di corresponsabilizzazione del sistema locale dell’ente locale, delle imprese e dei sindacati nella gestione dell’accoglienza. E siamo fiduciosi che arriveremo in tempi brevi a realizzare un modello comunitario più maturo e sostenibile di accoglienza, in cui ciascuno possa fare la sua parte, fermo restando l’obiettivo più grande di superare progressivamente il modello della foresteria a favore di modelli di integrazione abitativa più appropriati. Su questo obiettivo siamo già impegnati con una ricognizione di immobili pubblici su tutto il territorio regionale da sottoporre a riqualificazione e destinare all’accoglienza.

Con la Prefettura di Lecce abbiamo già incontrato la disponibilità alla sottoscrizione del protocollo da parte del Comune di Nardò, del sistema datoriale e bilaterale, di Arpal Puglia, dell’Ispettorato del Lavoro e spero in tempi brevi anche dei sindacati. Come in tutte le fasi di cambiamento, comprendiamo lo spaesamento iniziale e le prudenze sulla sperimentazione. Ma riteniamo che i tempi siano maturi per riflettere insieme su questo tema e lo spirito del confronto con le parti sociali, al Tavolo di coordinamento prefettizio, è di piena disponibilità e ascolto”.

Così l’assessora alle Politiche migratorie della Regione Puglia Viviana Matrangola